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© Flaviana Frascogna, Christmas in the Condo Christmas in the Condo è un progetto della fotografa italiana Flaviana Frascogna: una ricerca sull’abitudine ad allestire l’albero di Natale nei condomini italiani. Frascogna prova a riflettere sui significati legati alla decorazione e al valore sociale che esprime, ma anche sul tema più generale della relazione tra ambienti pubblici e privati. La fotografa spiega:
Catalogo di alberi di Natale condominiali. Un progetto della fotografa Flaviana Frascogna li interpreta come status symbol per mostrare ricchezza e appartenenza sociale.
Qualche mese fa, quando gran parte dei lavoratori d’ufficio e tutti gli studenti universitari hanno cominciato a lavorare o a studiare da casa, si è pensato che la cosa migliore da fare, se possibile, fosse ricreare nella propria abitazione le stesse postazioni che ci sono sul luogo di lavoro o nelle aule studio. Questo è in parte un problema, per i lavoratori, perché l’idea di riprodurre a casa le condizioni di lavoro dell’ufficio ha poco a che vedere con lo smart working vero e proprio, ma in Italia e non solo, per ora, è andata così. Dunque, dove possibile, anche in casa scrivanie fisse e computer belli grossi. Alcune aziende, in qualche raro caso, hanno perfino consentito ai dipendenti di portarsi via il grosso e ingombrante computer che avevano in ufficio, per lavorare meglio. Poi si è capito che a casa si lavora in maniera diversa.
Com’è fatto un portatile adatto per lavorare da casa. O per studiare, da casa: il Galaxy Book Ion ha un display QLED cinematografico e una batteria che dura tutto il giorno.
Martedì 4 giugno, Zynga – il produttore di videogiochi molto famosi su Facebook come FarmVille e ChefVille – ha annunciato che licenzierà circa 520 impiegati nelle prossime settimane. In pratica un suo dipendente su cinque perderà il posto di lavoro. Zynga in questo modo potrà tagliare i costi e avviare una riorganizzazione interna, diventata necessaria per un suo rilancio. L’annuncio dei licenziamenti ha fatto molto discutere perché la società si è quotata in borsa da poco più di due anni, e perché un tempo era vista come uno dei produttori più promettenti di videogiochi su Internet. Il piano di ridimensionamento prevede la chiusura degli uffici a San Francisco, a Pechino, a Bangalore e di alcune divisioni più piccole a Seattle e a San Diego. L’operazione dovrebbe consentire di risparmiare tra i 70 e gli 80 milioni di dollari all’anno. La notizia non è stata accolta positivamente dagli investitori: lunedì 3 giugno il titolo in borsa ha perso il 12 per cento, raggiungendo il valore di 2,09 dollari per azione. Le azioni hanno recuperato qualcosa martedì 4 giugno, dopo alcune analisi più ottimistiche sulle possibilità che Zynga avrà davanti dopo avere completato il ridimensionamento.
Zynga è nei guai. Perché la società diventata famosa con FarmVille e i videogiochi su Facebook è in grossa difficoltà, al punto da licenziare 520 dipendenti, uno su cinque.
Gli editori italiani stanno alzando il prezzo dei libri, un modo per bilanciare il calo di vendite. È la prima volta che accade dal 2011, da quando – secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2015 dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori – i prezzi dei libri in Italia non hanno fatto altro che scendere. È possibile che l’inversione di tendenza sia incominciata già nel 2015. Quello che si sa oggi – basandosi sulla Book Weekly Overview dell’aprile 2016 della GFK, la più grande società di rilevazione del mercato editoriale presente in Italia – è che il prezzo medio dei libri in commercio è più alto di quanto non fosse un anno fa. L’aumento medio riguarda la quasi totalità degli editori sul mercato e la totalità dei formati, anche se in proporzioni diverse, a seconda della quota di mercato, dei successi del momento e delle politiche di prezzo attuate dagli editori. Il dato si ricava dalla differenza tra i risultati in termini di fatturato nei primi quattro mesi dell’anno, che appaiono mediamente stabili rispetto all’anno precedente, e il numero di libri venduti che, invece, sono molti meno che nel 2015. Da gennaio ad aprile in Italia sono stati venduti 5 milioni 411 mila libri singoli, nello stesso periodo, l’anno scorso, erano stati 5 milioni 536 mila, cioè 125 mila di più – una differenza che proiettata sull’anno si traduce in quasi un milione di libri venduti in meno, 824 mila per la precisione. Eppure i soldi incassati, al netto di sconti e promozioni, sono cresciuti di 2 milioni 437 mila euro nei primi quattro mesi, che nell’arco dell’anno diventeranno 3 milioni 701 mila euro – se il mercato rimarrà stabile e non ci saranno aumenti ulteriori. Detto in altri termini: a un calo annuale del 3,2 per cento in quanto a copie vendute corrisponderà una crescita dello 0,8 quanto a fatturato. GFK calcola, in particolare, che dal dicembre 2015 (come avevamo scritto, Natale è andato molto bene: +15 per cento) all’aprile 2016 il numero di libri venduti è calato del 2,3 per cento, ma gli incassi sono cresciuti del 3,6. L’unica spiegazione possibile – dal momento che si può escludere che all’improvviso si stiano vendendo solo i libri che costano tanto, viste le classifiche – è che gli editori stiano rispondendo al calo di vendita alzando i prezzi medi dei loro libri.
I libri costano di più. Nell'ultimo anno il loro prezzo, in Italia, è aumentato per la prima volta dal 2011, dopo cinque anni di calo costante.
Il tema dei diritti di riproduzione delle immagini non è mai stato tanto attuale e controverso, con l’intensificarsi quotidiano della disponibilità e facilità di condivisione attraverso internet di foto, opere d’arte, grafiche di ogni genere, e con tutta una ampia categoria professionale (fotografi, agenzie, giornali, mondo dell’arte) rivoluzionata. Uno dei tratti di queste delicatezze è che persino le opere d’arte antiche vengono protette da musei e proprietari perché le loro immagini non circolino troppo, e così nelle mostre – antiche o moderne o contemporanee – viene spesso concesso ai fotografi di raffigurare e diffondere solo immagini generali degli ambienti o contesti che non ritraggano esattamente le immagini originali, e le agenzie fotografiche quindi distribuiscono queste bizzarre inquadrature che diventano una categoria e una scelta artistica a loro volta: quadri visti da lontano, sale con quadri di sbieco, quadri in allestimento, persone davanti a quadri e opere d’arte, soprattutto. Le guardano, ci passano davanti, guardano da un’altra parte. A furia di vederne, si rimane più incuriositi dai soggetti e dal loro rapporto col contesto che non dall’opera stessa.
Gente che guarda i quadri. Le limitazioni all'uso delle immagini in mostre e musei hanno creato una particolare categoria fotografica.
Il Foglio di sabato ospitava un racconto-riflessione di Annalena Benini sul rapporto dei genitori con i compiti a casa dei bambini e sui tempi che cambiano e non cambiano insieme. Vieni qui, siediti bene, non sbriciolare, facciamo i compiti. Scrivere dieci paroline con “eu”. Ma come non le sai? E’ facile: Europa, eureka, pneumatico, feudale, freudiano, neuroni, ad esempio. Non capisco perché piangi, adesso. Su, scrivi: eu-fe-mi-smo. La sera dei dittonghi, in prima elementare, pensai che avevo sbagliato tutto. Mandarla a scuola un anno prima (non per ambizione ma per lasciarla con le amiche a cui sognava un giorno di mostrare un vero chihuahua bianco che avrebbe chiamato Fragolina) era stata una pessima idea: avevo sottratto a mia figlia un anno di vita leggera, al parco o a testa in giù sul divano, un anno di pomeriggi senza i compiti a casa, ma soprattutto, cosa perfino più grave, l’avevo sottratto a me. Se il contadino ha quindici mele e gliene cadono sette, quante mele gli restano? Nascondo le mani dietro la schiena per non far vedere che conto con le dita, a lei inspiegabilmente piace la matematica e potrei riuscire a convincerla che è merito mio, della mia precisione, ma poi comincia a sbuffare, a cancellare, a fare le orecchie nelle pagine, a sbadigliare, a scrivere numeri inventati e a far cadere la matita per terra. Mi innervosisco, dovrei pure lavorare, mi mette il muso, che cos’è un abaco? La parte peggiore di tutta la giornata. Non odiavo i compiti per casa da bambina, ma ricordo le facce di mia madre quando le annunciavo che c’era la ricerca sul Friuli Venezia Giulia. Doveva procurarmi il materiale, farmelo copiare, fingere di conoscere il numero esatto di abitanti del Friuli e la sua superficie in chilometri quadrati, poi aiutarmi a studiare il clima e l’economia, parole come: pastorizia. Anche oggi ho problemi a collocare geograficamente Pordenone. Non odiavo i compiti da bambina, ma credo di odiare quelli di mia figlia. E’ troppo piccola per farli da sola, e poi ho letto ovunque che le devo trasmettere il senso dell’importanza della scuola sgobbando insieme a lei. Deve capire subito che la vita è responsabilità e scrivanie, doppi turni di lavoro, artrite cervicale e occhiali da vista. Il suo mondo è cambiato (non chiede più: “Babbo, tu che lavoro fai? Le bolle di sapone?”, e per la prima volta pronuncia frasi inaudite: hai visto il mio libro d’inglese?), ma drammaticamente, con i compiti a casa, è cambiato moltissimo anche il nostro piccolo mondo adulto.
I compiti a casa dei genitori. Annalena Benini sui bambini, sulle mamme e i papà che devono aiutarli, sui doposcuola: cose che sanno e apprezzeranno tutti i genitori all'ascolto.
È morto David Berman, cantante e autore dei testi del gruppo Silver Jews: la notizia è stata comunicata dalla sua casa discografica. Berman aveva 52 e anni ed era anche poeta e fumettista. Variety ha scritto che nei prossimi giorni avrebbe dovuto iniziare un tour con il suo nuovo progetto musicale chiamato Purple Mountains, dopo diversi anni di pausa dalla musica. Sempre Variety ha scritto che Berman «aveva avuto problemi di dipendenza da droghe» e che in almeno una occasione aveva tentato il suicidio. I Silver Jews sono stati un gruppo indie rock che tra il 1994 e il 2008 pubblicò 6 album e si esibì in pubblico molto raramente. In un’intervista del 2005 Berman disse, a proposito della sua poca voglia di partecipare a eventi promozionali e anche a concerti: «Meno mi muovo, più energia lascio al mio cervello per scrivere». I Silver Jews si sciolsero nel gennaio 2009, dopo un ultimo concerto in una grotta del Tennessee.
È morto David Berman, cantante e autore dei testi dei Silver Jews.
Fino all’8 gennaio 2017 la Triennale di Milano ospiterà la mostra L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015, che raccoglie più di centocinquanta foto e libri di fotografe italiane dalla metà degli anni Sessanta al 2015. In Italia le donne iniziarono a lavorare come fotografe professioniste negli anni Sessanta, con le lotte per l’emancipazione e l’uguaglianza di genere. La mostra espone i lavori di cinquanta fotografe di diverse generazioni: dai lavori delle prime – come Paola Agosti, Letizia Battaglia e Lisetta Carmi – alle ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2015 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro e Paola Di Bello, tra le altre. Il materiale viene dalla Collezione Donata Pizzi. Una delle più famose fotografe in mostra è Letizia Battaglia: nata a Palermo nel 1935 cominciò a lavorare per il giornale L’Ora nel 1969; è conosciuta soprattutto per il suo lavoro sulla mafia siciliana. Di lei si ricordano le foto all’hotel Zagarella che ritraevano gli esattori mafiosi Ignazio e Nino Salvo insieme ad Andreotti, e anche le molte fotografie in bianco e nero di Palermo. Nel 1985 Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere (parimerito con l’americana Donna Ferrato) il Premio Eugene Smith, un riconoscimento internazionale in ricordo dell’omonimo fotografo di Life.
Fotografe italiane. La Triennale di Milano raccoglie i lavori di 50 di loro, dagli anni Sessanta alle sperimentazioni contemporanee.
Secondo quanto riporta l’ANSA insieme a numerosi altri giornali, il padre dell’ex ministra Maria Elena Boschi è indagato insieme ad altri ex dirigenti di Banca Etruria in una nuova inchiesta della procura di Arezzo. Secondo l’ANSA, la procura sospetta che Boschi e altri manager della banca abbiano violato le norme che «puniscono il falso in prospetto e il ricorso abusivo al credito». Ai dirigenti sarebbe contestata la vendita di obbligazioni subordinati nel corso del 2013. Le obbligazioni sarebbero state vendute senza informare correttamente i clienti dello stato di salute della banca e del rischio che correvano nel sottoscrivere quel tipo di strumento (in caso di fallimento dell’istituto, infatti, le obbligazioni subordinate vengono rimborsate per ultime e quindi c’è un elevato rischio di non rientrare in possesso del capitale investito). La notizia della nuova indagine su Banca Etruria arriva una settimana dopo l’audizione in Commissione banche in cui il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, aveva difeso il padre dell’ex ministra. Rossi aveva spiegato che Pier Luigi Boschi non era indagato per la bancarotta della banca poiché aveva assunto l’incarico di vicepresidente solo dopo che gli amministratori che lo avevano preceduto avevano compiuto una serie di azioni che avevano irrimediabilmente danneggiato il patrimonio della banca. In precedenza, la procura di Arezzo aveva assolto Boschi anche per il reato di ostacolo alla vigilanza. Durante le ispezioni di Banca d’Italia presso Banca Etruria nel 2013, infatti, una serie di informazioni che avrebbero rivelato la gravità della situazione in cui si trovava la banca venne nascosta agli ispettori. La procura di Arezzo ha stabilito che i manager dell’epoca agirono senza commettere dolo e li ha quindi scagionati.
Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena Boschi, è indagato insieme ad altri ex dirigenti di Banca Etruria in un’inchiesta della procura di Arezzo.
Da oggi è disponibile su Amazon Prime Video la serie La ferrovia sotterranea, i cui dieci episodi sono tutti diretti da Barry Jenkins (regista di Moonlight, che nel 2017 vinse l’Oscar per il miglior film) e che è tratta da un noto e apprezzato romanzo di Colson Whitehead, che ci vinse il primo dei suoi due premi Pulitzer per la narrativa. Così come il romanzo, anche la serie racconta la storia – inventata – di alcuni schiavi neri che nell’Ottocento costruiscono una vera e propria ferrovia sotterranea, per potersi spostare in un modo impedito agli afroamericani. Più nel dettaglio, parla di una ex schiava della Georgia che, in fuga da un cacciatore di taglie, scopre l’esistenza di quella ferrovia. A guardare le prime opinioni e recensioni, sembra che la serie stia piacendo molto: «è tentacolare e travolgente» ha scritto Variety; «è televisione fatta in modo straziante, magico e magistrale», ha scritto il Guardian a proposito di questo «straordinario adattamento». Molti già la mettono in relazione a Radici, una miniserie degli anni Settanta che raccontava una storia lunga diverse generazioni e che era a sua volta basata su un popolare romanzo. Per i temi che tratta, La ferrovia sotterranea contiene inevitabilmente anche diverse scene molto crude, che i critici hanno però definito perlopiù toccanti e a loro modo necessarie.
“La ferrovia sotterranea”, prima libro e ora serie tv. Esce oggi su Amazon Prime Video l'adattamento televisivo di un romanzo vincitore del Pulitzer, ambientato negli Stati Uniti schiavisti.
Flavia Amabile sulla Stampa ha raccontato dei professori che registrano e pubblicano video di lezioni su YouTube, e che in certi casi hanno canali con migliaia di iscritti. Il fenomeno delle lezioni online non è nuovo, ma almeno in Italia lo è quello delle lezioni per gli studenti dei licei raccontato da Amabile. La prossima volta che vi renderete conto che vostro figlio ha gli occhi incollati allo schermo del cellulare e che sta guardando un video su YouTube, pensateci bene prima di sgridarlo: potrebbe star studiando e voi ci fareste la figura del solito adulto che arriva dall’Età della Pietra.
I professori che insegnano su YouTube. La Stampa racconta chi sono gli insegnanti che pubblicano le loro lezioni online, e il loro enorme successo tra gli studenti.
Diane Keaton, Jane Fonda e Candice Bergen reciteranno in un film il cui titolo provvisorio è Book Club e il cui regista sarà Bill Holderman, un produttore (per esempio di A spasso nel bosco) e sceneggiatore alla sua prima regia. Holderman ha scritto la sceneggiatura insieme a Erin Simms: è una commedia che parla di tre amiche di circa sessant’anni che decidono di leggere Cinquanta sfumature di grigio per il loro club del libro per poterne discutere insieme. Le tre protagoniste sono descritte come donne colte e intelligenti, il cui club del libro prevede di solito letture di altro tipo. Grazie a Cinquanta sfumature di grigio – il romanzo erotico del 2011 della scrittrice britannica E. L. James, primo di una trilogia – si accorgono però che, come ha scritto Deadline, “l’ispirazione può arrivare dalle fonti più inaspettate”. Il film è al momento in pre-produzione: vuol dire che non sono ancora cominciate le riprese. Per ora non ci sono quindi molte altre informazioni: si sa solamente che sarà ambientato in California. Keaton, Fonda e Bergen hanno tutte e tre più di settant’anni (Fonda quasi 80) e sono molto apprezzate. Bergen è quella che negli ultimi anni ha recitato meno, ma potreste averla vista in L’eccezione alla regola, uscito poche settimane fa. Negli ultimi anni Fonda ha recitato in Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino e Padri e figlie di Gabriele Muccino, oltre che nella serie tv Netflix Grace and Frankie. Anche Keaton ha da poco recitato per Sorrentino, interpretando Suor Mary in The Young Pope.
Faranno un film su tre donne – queste tre – che leggono “Cinquanta sfumature di grigio”. Cioè Jane Fonda, Candice Bergen e Diane Keaton.
Sabato 3 agosto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha messo il veto sul divieto di importazione di alcuni vecchi modelli di telefoni e tablet Apple che sarebbe dovuto scattare in questi giorni. Il divieto era stato emesso dalla International Trade Commission (ITC), un’agenzia federale del governo americano, a causa della violazione da parte di Apple di alcuni brevetti Samsung. Se il divieto fosse entrato in vigore normalmente, negli Stati Uniti non si sarebbero più potuti importare i vecchi modelli iPhone 4 e iPad 2, prodotti che al momento sono venduti con forti sconti e hanno ancora un buon mercato. Era dal 1987 che un presidente americano non metteva il veto su una decisione della ITC.
Obama blocca il divieto di importazione di Apple. Era stato ottenuto da Samsung, nella lunga guerra tra le due società.
Arriva zoppicando con il suo bastone da passeggio, tratta malamente il suo staff clinico e dopo qualche tentativo fallimentare salva la vita dei suoi pazienti. Gregory House, il medico della serie televisiva House MD, risolve casi medici ai limiti dell’impossibile da quasi sette anni e nel corso del tempo milioni di telespettatori in tutto il mondo si sono appassionati alle storie dei pazienti magistralmente salvati in ogni puntata, ma la realtà è spesso differente. Su Newsweek, Russ Juskalian ha selezionato nove malattie che sono a volte molto difficili da diagnosticare, partendo dall’anniversario della scoperta della malattia di Lyme (borreliosi) avvenuta 35 anni fa nel paese di Lyme in Connecticut. Malattia di Lyme Prima di essere scoperta nel 1975, questa patologia veniva spesso scambiata per l’artrite giovanile. A distanza di tanti anni dalla sua scoperta, la malattia continua a essere un enigma per i medici e spesso si rivela difficile da diagnosticare. La borreliosi si può presentare con numerosi sintomi e molti di questi sono del tutto simili a quelli causati da un normale raffreddore, dai dolori articolari e da patologie più gravi come la sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer. Fortunatamente, una volta diagnosticata, la malattia può essere combattuta con i normali antibiotici.
Astenersi ipocondriaci. Newsweek ha scelto le nove malattie più difficili da diagnosticare, c'è anche il Lupus.
Da tempo molte persone pensano che i telefoni cellulari siano in grado di ascoltare le nostre conversazioni attraverso il microfono, anche quando questo è inattivo. In particolare la preoccupazione riguarda Facebook, che secondo alcune teorie ci ascolterebbe di nascosto e poi utilizzerebbe i dati raccolti per rivenderli agli inserzionisti pubblicitari. È una teoria che può sembrare un po’ complottista, eppure è molto diffusa: nel 2016 Facebook ha dovuto smentirla pubblicamente e quando due anni dopo il CEO del social network, Mark Zuckerberg, è stato interrogato dal Congresso degli Stati Uniti in merito al caso Cambridge Analytica, tra le domande che gli sono state rivolte ce n’è stata anche una riguardante la possibilità che Facebook ascoltasse le conversazioni degli utenti di nascosto. Zuckerberg ovviamente negò, eppure negli ultimi anni su forum e social network si sono moltiplicati i casi di persone che sostengono che i loro cellulari le ascoltino. Questi utenti raccontano tutti esperienze molto simili: dopo aver avuto una conversazione privata su un argomento di cui non avevano mai parlato prima, e che non avevano mai cercato su Google, si sono ritrovati l’oggetto di quella conversazione (che fosse un viaggio o una cosa che volevano comprare) tra le pubblicità di Facebook. È solo una paranoia o c’è qualcosa di vero? I telefoni ci ascoltano davvero di nascosto?
I nostri cellulari non ci ascoltano. In molti pensano il contrario ma non c’è nessuna prova che lo facciano: ma sanno molte più cose di noi di quanto crediamo.
La Giornata della Terra si festeggia lunedì 22 aprile, ed è la più nota e importante ricorrenza internazionale sull’ecologia e la protezione dell’ambiente. Il doodle di Google di oggi è dedicato proprio a questa giornata: per questo racconta alcuni primati di altri esseri viventi, come quello dell’albatro urlatore (Diomedea exulans), l’uccello con la maggiore apertura alare del mondo, e quello dei celacanti (Latimeria), due specie di pesci considerati le specie animali più antiche. La Giornata della Terra – che in inglese si chiama Earth Day – si celebra ogni anno il 22 aprile e fu indetta per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1970, seguendo gli intenti del movimento ecologista degli Stati Uniti. È un momento per festeggiare, ma anche un’occasione per informare sullo stato dell’ambiente e dare consigli su come inquinare meno e preservare gli ecosistemi. Fu scelta come data il 22 aprile perché cade un mese e un giorno dopo il “tradizionale” equinozio di primavera. Tra gli ideatori della Giornata della Terra ci fu il senatore Democratico statunitense Gaylord Nelson, che aveva già organizzato una serie di incontri e conferenze dedicati ai temi dell’ambiente.
La Giornata della Terra è oggi, dal 1970. È la più nota e importante manifestazione al mondo sull'ecologia e fu organizzata per la prima volta dopo un grave disastro ambientale.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Foreign fields. Ancora una canzone che parla di ora e di dopo, però nuova, e lacustre.
Twitter ha fatto sapere che Joe Biden, quando entrerà in carica a gennaio 2021 come presidente degli Stati Uniti, non erediterà i milioni di follower di Donald Trump quando entrerà in possesso dell’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti (@POTUS). La stessa cosa avverrà con l’account della Casa Bianca (@WhiteHouse). Nel 2017 invece l’allora presidente uscente Barak Obama aveva lasciato a Donald Trump account e follower dell’account @POTUS, come ha ricordato su Twitter Rob Flaherty, responsabile del settore informatico nel comitato di Joe Biden, che ha aggiunto: «Twitter ci ha informato che d’ora in poi l’amministrazione Biden dovrà iniziare da zero».
Twitter ha deciso che Joe Biden non erediterà i follower di Donald Trump nell’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti.
Miguel Helft sul New York Times dedica un lungo articolo a Timothy D. Cook, il direttore operativo di Apple che nel corso dei prossimi mesi dovrà occuparsi dell’amministrazione giornaliera della società, sostituendo l’amministratore delegato Steve Jobs che per ragioni di salute si è preso un nuovo periodo di assenza dall’azienda. Cinquant’anni, lavoratore infaticabile, in Apple dal 1998, Cook ha già sostituito Jobs un paio di volte in passato, ma per periodi di tempo molto brevi, mentre la sensazione questa volta è che la sua reggenza possa durare molto più a lungo. Il manager sembra essere la persona adatta per prendere in futuro definitivamente il posto di Jobs. Nella Silicon Valley, anche Jobs è noto per essere un lavoratore infaticabile. Eppure su molti livelli, lui e Cook costituiscono due opposti. Mentre Jobs è vivace e preda di impeti d’ira, Cook, cresciuto in una piccola città in Alabama, è cortese e parla con calma. Viene spesso descritto come un “gentiluomo del sud”. Mentre Jobs è ossessionato da ogni minimo dettaglio dei prodotti Apple, Cook è ossessionato dalle meno attraenti minuzie legate alle attività di Apple.
In che mani finisce Apple. Il New York Times racconta chi è Tim Cook, l'uomo che per un po' sostituirà Steve Jobs alla guida della società.
Come ogni anno Jaap Biemans, il curatore del sito Coverjunkie – che raccoglie e commenta le copertine di giornali e riviste da tutto il mondo – ha scelto quelle che secondo lui sono le migliori copertine del 2014. In tutto sono 52 e sono soprattutto di riviste statunitensi e tedesche: ce ne sono molte del New York Time Magazine, del tedesco Süddeutsche Zeitung Magazin e dell’edizione londinese di Time Out, la guida settimanale con le cose più interessanti da fare in città. C’è poi quella di un mensile dell’Oman dedicata a Facebook, una della rivista giapponese di cultura pop e lifestyle Brutus, una di Adbusters, la famosa organizzazione no-profit anticapitalisma e ambientalista, e quella dedicata ai dieci anni della rivista tedesca di design Dummy. Di italiana ce n’è una sola, quella del numero di dicembre della rivista ufficiale dell’NBA. Biemans ha anche invitato i lettori a votare la migliore copertina tra le 53 della lista: ha vinto questa di Time Out.
Le più belle copertine di riviste del 2014. Le ha scelte Coverjunkie, per appassionati di grafica e giornali: molte sono americane o tedesche, una sola è italiana, tutte sono notevoli.
Il CEO di Nissan, Hiroto Saikawa, si dimetterà il 16 settembre, ha annunciato oggi la società. La decisione è stata presa dopo che ai vertici di Nissan erano stati presentati i risultati di un’indagine interna iniziata lo scorso anno dopo l’arresto di Carlos Ghosn, presidente e amministratore delegato del gruppo Renault-Nissan e uno dei più importanti manager al mondo nel settore delle auto. Ghosn era stato accusato, tra le altre cose, di aver ricevuto enormi compensi non dichiarati; l’indagine si era poi allargata anche ai compensi di altri manager dell’azienda. Siakawa giovedì scorso aveva ammesso di aver ricevuto anche lui compensi non giustificati e aveva attribuito la cosa a un errore dell’azienda.
Il CEO di Nissan Hiroto Saikawa si dimetterà il 16 settembre.
Domenica 6 aprile è iniziata a Sydney, in Australia, il Mercedes-Benz Fashion Week, la settimana della moda sponsorizzata da Mercedes. Si tratta di un evento in cui si anticipano le collezioni primavera-estate del 2014-2015, nonostante sia forse meno celebre delle settimane della moda di New York, Londra, Parigi e Milano. L’ospite straniero dell’edizione di quest’anno è Antonio Berardi, stilista inglese di origini italiane. Dalle prime fotografie che arrivano dalle sfilate – come spesso accade in eventi di questo tipo – sembra che i fotografi facciano di tutto per farci dimenticare quello che dovrebbe essere al centro dell’attenzione: i vestiti. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La moda in Australia. Tatuaggi, cellulari, linguacce, ombre, pause: alla settimana della moda di Sydney i fotografi sembrano essersi concentrati su tutto tranne che sui vestiti.
Domenica il Museum of Modern Art (MoMA) di New York ha ospitato una proiezione speciale della seconda parte della settima stagione di Mad Men, intitolata The End of an Era e trasmessa dalla tv via cavo AMC. Alla presentazione erano presenti il produttore e ideatore della serie Matthew Weiner e alcuni attori protagonisti, tra cui Jon Hamm, January Jones, John Slattery, Elisabeth Moss e Christina Hendricks. È uno dei tanti eventi organizzati a New York in questi giorni in attesa del 5 aprile, da quando sarà trasmessa in tv la parte finale della settima stagione, che concluderà la serie: sabato sera c’è stato un dibattito con Weiner e gli attori al Lincoln Center, lunedì verrà inaugurata una statua davanti al Manhattan’s Time & Life Building, vicino al luogo in cui si trova la sede dell’agenzia Sterling Cooper & Partners; alcuni ristoranti hanno organizzato pranzi ispirati a quelli degli anni Sessanta e il Museum of the Moving Image, nel Queens, ha aperto una mostra dedicata alla serie tv che durerà fino al 14 giugno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La proiezione di “Mad Men” al MoMA – foto. Uno dei tanti eventi organizzati a New York in vista della fine della serie: c'erano Jon Hamm, January Jones, John Slattery, Elisabeth Moss e Christina Hendricks.
Nelle province di Bolzano e Trento si è praticamente concluso lo spoglio delle elezioni provinciali che si sono tenute domenica 27 ottobre. A Bolzano ha vinto Arno Kompatscher, anche se il suo partito SVP ha perso consensi e la maggioranza assoluta nel Consiglio, mentre a Trento ha vinto Ugo Angelo Giovanni Rossi, candidato della coalizione di centrosinistra. Per il Popolo della Libertà e liste collegate è stato un disastro. Il Trentino-Alto Adige è un caso unico tra le regioni italiane: dal 1998 non si tengono più le elezioni del consiglio regionale, che è formato dai membri dei due consigli provinciali di Trento e di Bolzano. Fin dagli anni Settanta, con l’approvazione del cosiddetto Secondo statuto (novembre 1971), la regione – una delle cinque regioni italiane a statuto speciale – ha comunque pochissime competenze, che sono demandate alle due province autonome per cui si è votato domenica.
Chi ha vinto in Trentino-Alto Adige. Ma soprattutto chi ha perso: alle elezioni provinciali di Trento e Bolzano deluso il M5S e sbriciolata Forza Italia, mentre se la cavano il PD (meglio) e la SVP (peggio).
HBO ha messo online il secondo trailer della settima stagione di Game of Thrones, che sarà la penultima e avrà solo sette episodi, il primo dei quali andrà in onda il 16 luglio negli Stati Uniti e in Italia nelle prime ore del giorno dopo, su Sky Atlantic. Nel trailer si vedono immagini con alcuni dei principali personaggi della serie: una delle più rilevanti è quella di Daenerys Targaryen nel castello in cui eravamo abituati a vedere Stannis Baratheon. Poi si vedono draghi, spade infuocate, fiamme, baci, battaglie e facce preoccupate. Il primo trailer esteso era uscito a fine maggio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo trailer di Game of Thrones 7. Dura circa due minuti e l'hashtag che lo accompagna è #WinterIsHere: la serie andrà in onda dal 16 luglio.
In occasione della Festa della mamma, che si celebra in Italia e in altri 38 paesi del mondo nella seconda domenica di maggio, Messenger, l’applicazione di Facebook per inviare messaggi e chiamare i propri amici, ha introdotto una speciale funzione. Lo ha annunciato David Marcus, il responsabile di Messenger, dal suo profilo Facebook. Da domani 7 maggio, e fino a lunedì 9 maggio, se avete l’ultima versione aggiornata dell’applicazione ogni volta che inizierete a scrivere un messaggio vedrete comparire un’icona a forma di fiore sulla sinistra. Cliccateci e intorno ai vostri messaggi compariranno dei fiori che renderanno più colorati gli auguri che farete alle vostre mamme.
Facebook Messenger ha una nuova funzione per la Festa della mamma. È un piccolo ornamento ai vostri messaggi, per fare gli auguri in modo originale (ma è meglio se TELEFONATE, comunque).
Cerca l’acqua e forse troverai la vita: almeno è quello che sperano da anni i ricercatori della NASA e delle altre agenzie spaziali che stanno studiando Marte, il terzo pianeta roccioso per dimensioni del sistema solare. Le sonde inviate fino a ora in orbita intorno a Marte e i robot automatici (rover) che si sono mossi sul suolo marziano hanno raccolto diversi indizi sull’esistenza in tempi remoti di acqua allo stato liquido sul pianeta, mentre è stato finora difficile confermarne la presenza ai giorni nostri. Grazie a una recente serie di rilevazioni, la NASA ha da poco comunicato di avere “le più robuste indicazioni” mai ottenute sulla possibile presenza di acqua sull’attuale superficie di Marte. La scoperta è stata resa possibile grazie ad alcune strumentazioni montate sul Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), una sonda della NASA in orbita intorno al pianeta da circa otto anni. I suoi sensori hanno fotografato alcuni pendii sui quali stagionalmente compaiono alcune strisce nere quando le temperature superficiali di Marte aumentano. Sugli stessi pendii sono state rilevate, indirettamente, variazioni di minerali ferrosi, forse dovute al passaggio di una soluzione acquosa che comprende gli stessi minerali che hanno la proprietà di ridurre il suo punto di congelamento.
Si riparla di acqua su Marte. Questa volta gli indizi sulla sua presenza arrivano da alcuni pendii, da cui si ipotizza scorra a valle nella stagione calda, dice la NASA.
Sabato sera la giudice per le indagini preliminari (gip) Donatella Banci Bonamici ha disposto la scarcerazione di Luigi Nerini, amministratore della società che gestisce la funivia del Mottarone, ed Enrico Perocchio, direttore del servizio della funivia, entrambi arrestati mercoledì mattina nell’ambito delle indagini per l’incidente di domenica scorsa. Banci Bonamici non ha ritenuto sufficienti gli elementi che avevano portato all’arresto di Nerini e Perrocchio, mentre ha confermato le misure cautelari nei confronti di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia, per il quale sono stati però disposti gli arresti domiciliari. – Leggi anche: Le indagini sui forchettoni e sulla fune traente
Le scarcerazioni nell’indagine sulla strage del Mottarone. La gip non ha convalidato la custodia in carcere per i tre indagati: due sono stati liberati, uno è agli arresti domiciliari.
Le prossime elezioni europee si terranno dal 22 al 25 maggio del 2014. Da qualche giorno circola sui retroscena politici dei quotidiani un’ipotesi piuttosto ardita e per il momento priva di qualsiasi sostegno concreto: che Silvio Berlusconi si candidi in un altro stato dell’Unione, dato che la sua condanna per frode fiscale e l’interdizione per due anni dai pubblici uffici gli impediscono di ricoprire incarichi pubblici in Italia. Per quanto l’ipotesi sia surreale e per il momento non suffragata da fatti o dichiarazioni – Formigoni ha detto a Radio Capital che «non si può escludere, anche se conoscendo Berlusconi non credo che la stia prendendo in considerazione» – vale la pena capire perché se ne parla: le elezioni europee permettono tecnicamente qualche situazione del genere. L’articolo 4 della cosiddetta “legge Severino” prevede l’incandidabilità di un condannato alla carica di membro del Parlamento europeo spettante all’Italia, ma non in un altro paese:
Berlusconi, la Bulgaria e le europee. L'ipotesi preferita dai retroscena politici di questi giorni è priva di qualsiasi sostegno concreto, ma tecnicamente sarebbe possibile?.
La Festa della Repubblica italiana viene celebrata ogni anno il 2 giugno, ed è ricordata anche da un doodle di Google, come avviene per le feste nazionali di molti paesi del mondo (il doodle è visibile solo nelle pagine italiane del motore di ricerca, al posto del logo ufficiale di Google). Il doodle quest’anno è piuttosto austero, è immancabilmente tricolore e mostra l’emblema della Repubblica Italiana (quello che viene chiamato di solito Stellone) .
Tutti i doodle di Google per la Festa della Repubblica. Quest'anno è meno sbarazzino e più austero di quello della scorsa volta, e ha l'emblema della Repubblica.
Questa settimana si tirano un po’ le somme dell’anno, è tempo di liste, e tra gli articoli più letti sul Post ci sono i 20 migliori film del 2012, scelti dal New York Times, e le migliori foto dell’anno, scelte dalla redazione del Post. Poi, un articolo che spiega tutto quello che c’è da sapere sulle armi negli Stati Uniti: dalla Costituzione alla storia (non tanto vera) dei fucili venduti ai supermercati. Poi, una foto dell’Everest ad altissima risoluzione, la storia delle deroghe nel PD e di chi le ha chieste e infine la pagina del Corriere della Sera che qualcuno ha comprato per dedicarla al proprio gatto. – I 20 migliori film del 2012 Li ha scelti il critico cinematografico del New York Times: alcuni sono già usciti in Italia, altri arriveranno, altri ancora non si sa.
Sunday Post. I migliori film e le migliori foto del 2012, tutto quello che volete sapere sulle armi negli Stati Uniti e un gatto, tra le cose più lette sul Post di questa settimana.
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha pubblicato un messaggio su Facebook molto serio e severo sulla necessità di cambiare il nostro stile di vita a causa del coronavirus (SARS-CoV-2). Gori ha parlato in particolare della grave situazione in cui si trovano le strutture sanitarie, e in particolare le terapie intensive, i reparti dove vengono trasferiti i pazienti affetti da COVID-19, la malattia causata dal coronavirus, che hanno bisogno di essere intubati (quindi i più gravi). «Il sistema è al collasso, è allo stremo», ha detto Gori. «Tutto quello che era importante e necessario fino a ieri, adesso viene dopo; dopo la salute nostra e delle persone che abbiamo intorno».
Il severo messaggio del sindaco di Bergamo sulla necessità di cambiare il nostro stile di vita a causa del coronavirus.
Giovedì è cominciata la scuola per aspiranti imprenditrici e imprenditori, gratuita e online, fondata da Eni, la più importante azienda energetica italiana. È Human Knowledge Program Open di Joule, un percorso di formazione che Eni ha aperto lo scorso maggio per favorire lo sviluppo di nuove imprese in Italia, non necessariamente legate al settore energetico, ma innovative e sostenibili per l’ambiente. Anche il metodo di apprendimento proposto da questa scuola è innovativo: il percorso dei partecipanti sarà accompagnato dai 12 episodi di una webserie interattiva che racconta la storia di un’imprenditrice e un imprenditore. Come funziona Joule Joule – che deve il suo nome all’unità di misura dell’energia, il joule, comunemente pronunciato “gia-ul” – è composta da due percorsi formativi. Il primo è un corso di formazione, in parte online e in parte in presenza, della durata di sei mesi: si chiama Human Knowledge Program Blended, ed è cominciato all’inizio di questo mese con 25 partecipanti. Il secondo è appunto lo Human Knowledge Program Open, che invece è solo online ed è aperto a tutti.
Nella scuola d’impresa di Eni si impara con una webserie. I 12 episodi interattivi di "The Rising Star Hotel" permettono di mettersi nei panni di due giovani startupper per mettere alla prova le proprie competenze manageriali.
Aggiornamento del 23 ottobre: Facebook ha ammesso che la sua app per smartphone consumava più di quanto dice di fare. Ari Grant, engineering manager di Facebook, ha spiegato che il problema era dovuto a due problemi, e che ora sono stati entrambi risolti. Il primo problema riguardava la CPU e il secondo riguardava l’autoplay dei video in Facebook. Perché i problemi siano risolti serve aggiornare l’applicazione. ***
L’app di Facebook consuma molta più batteria di quanto dice. Alcuni sviluppatori hanno scoperto che ne consuma tantissima, anche quando vengono disattivati gli aggiornamenti in background e soprattutto sugli iPhone.
Google e HTC hanno concluso un accordo da 1,1 miliardi di dollari che porterà di fatto l’azienda statunitense ad acquisire buona parte del personale di HTC, un’azienda di Taiwan tra le più importanti nella produzione di smartphone e da qualche tempo in difficoltà economiche. Nell’accordo rientrano anche alcune importanti licenze per utilizzare brevetti e altre proprietà intellettuali di HTC, che Google potrà quindi sfruttare per lo sviluppo dei suoi smartphone. Il capo della divisione hardware di Google, Rick Osterloh, ha dichiarato che: “Questi futuri googlers sono persone fantastiche con cui abbiamo già lavorato a stretto contatto per realizzare gli smartphone Pixel, siamo entusiasti di vedere che cosa riusciremo a fare insieme come unica squadra”. Negli ultimi giorni gli analisti avevano dato ormai per certa un’acquisizione di HTC da parte di Google, suggerita anche dalla decisione di ieri di sospendere gli scambi azionari dell’azienda taiwanese per oggi, proprio in vista dell’annuncio. Non era però chiaro fino a che livello Google fosse interessata a spingersi per avere il controllo. Stando ai comunicati, nei fatti Google non ha acquisito HTC ma i suoi impiegati, soprattutto quelli che si occupano di progettare gli smartphone. Il direttore finanziario di HTC, Peter Shen, ha spiegato al New York Times che ad accordo concluso l’azienda manterrà circa 2mila impiegati nella sua divisione di ricerca e sviluppo, sui 4mila esistenti oggi: si può quindi ipotizzare che circa 2mila persone passeranno a Google, che avrà poi facoltà di effettuare ulteriori selezioni e se necessario ridurne il numero.
Google ha comprato il personale di HTC per 1,1 miliardi di dollari. L'insolito accordo porterà circa duemila persone alla divisione hardware di Google per progettare nuovi smartphone Android.
Questa settimana una corte d’appello statunitense ha deciso che non esistono le basi legali perché un macaco, o un animale qualsiasi, possa avere diritti d’autore. È una questione di cui si parla da anni: un macaco si era fatto un selfie con la macchina fotografica di David Slater, un fotografo professionista che l’aveva poi usata come se ne fosse stato l’autore. Wikipedia aveva però scelto di attribuire il diritto d’autore della foto al macaco, così da poterla usare liberamente. E la PETA – un’organizzazione no-profit statunitense che si occupa (in modo spesso aggressivo e controverso) di diritti degli animali – aveva fatto causa a Slater, a nome del macaco. La decisione di questa settimana, per farla breve, ha provato a chiudere definitivamente la questione per evitare nuovi processi simili, dando ragione a Slater e torto alla PETA. Nelle precedenti puntate Nel 2011 Slater andò in Indonesia a fotografare una particolare specie di macachi, i cinopitechi, e uno di loro prese la sua macchina fotografica e iniziò a fare e farsi foto: erano perlopiù sfocate e confuse, ma qualcuna era venuta bene, in particolare una in cui la scimmia, chiamata Naruto, fotografava se stessa. Slater decise di usarla come se fosse stata sua, la pubblicò nel suo libro Wildlife Personalities e la vendette a siti e giornali in tutto il mondo. Guadagnò cioè soldi grazie a quella foto.
L’ultima puntata (forse) della storia del selfie del macaco. Vi ricordate il processo per decidere se un animale può detenere diritti d'autore? Una corte d'appello ha provato a chiudere il caso per sempre.
Da qualche anno, all’avvicinarsi del Natale, uno dei periodi migliori per le vendite di libri, la casa editrice Einaudi pubblica un nuovo formato di libri, adattissimi per i regali: racconti dello scrittore giapponese Haruki Murakami illustrati da bravi disegnatori. Il primo è stato Sonno (2014), illustrato da Kat Menschik, poi ci sono stati La strana biblioteca (2015) e Ranocchio salva Tokyo (2017), illustrati da Lorenzo Ceccotti, e Gli assalti alle panetterie (2016) illustrato da Igort. Quest’anno di Murakami è uscito un lungo romanzo, e quindi Einaudi ha replicato l’operazione con un racconto dello scrittore premio Nobel Kazuo Ishiguro, Crooner, commissionando le illustrazioni a Bianca Bagnarelli, fumettista trentenne che ha lavorato anche per il New York Times e il New Yorker. Il libro è uscito il 6 novembre. Crooner è ambientato a Venezia e nelle illustrazioni di Bagnarelli si vedono canali, una gondola e i leoni di San Marco.
Venezia disegnata, in un racconto di Kazuo Ishiguro. L'illustratrice Bianca Bagnarelli ha immaginato tre personaggi tra i canali e piazza San Marco per un libro di Einaudi.
Il Consiglio del Fondo Monetario Internazionale ha bocciato la candidatura alla presidenza presentata dal governatore della Banca d’Israele Stanley Fischer. Uno dei requisiti considerati dal consiglio per candidarsi è di avere meno di 65 anni (la durata dell’incarico è di cinque anni), mentre Fischer ne ha 67. Inoltre Fischer, che è nato in Zambia, ha la doppia cittadinanza statunitense e israeliana: la prima va contro la tradizione che assegna agli Stati Uniti solo la presidenza della Banca Mondiale e a un europeo quella del FMI. Adesso gli unici candidati sono il ministro dell’Economia francese Christine Lagarde e il direttore della banca Centrale del Messico Agustin Carstens. Lagarde, molto stimata e che ha passato più di vent’anni negli Stati Uniti, potrebbe mettere d’accordo i paesi europei e l’amministrazione americana: Germania, Francia e Regno Unito messi insieme hanno il 14,4 per cento dei voti all’interno dell’FMI, contro il 16,8 per cento degli Stati Uniti. Paesi emergenti come Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica hanno però chiesto più volte di abbandonare la tradizione di affidare la presidenza del FMI a un europeo. Carstens ha studiato all’Università di Chicago, è stato ministro delle Finanze nel governo di Felipe Calderon e ha ricoperto la carica di vicedirettore generale del FMI dal 2003 al 2006.
Per l’FMI sono rimasti in due. Il Fondo Monetario Internazionale ha rifiutato la candidatura di Stanley Fischer: restano in corsa Christine Lagarde e Agustin Carstens.
Il governo degli Stati Uniti è al lavoro per l’approvazione del nuovo budget, la legge finanziaria, che stabilisce quanto denaro potrà spendere e in che modo per un anno. La scadenza è formalmente già passata, ma a causa dell’impossibilità di trovare un accordo definitivo, il Congresso ha approvato due volte un budget limitato per ottenere qualche settimana in più per le trattative. La nuova scadenza arriverà domani a mezzanotte. Il punto sul quale Democratici e Repubblicani faticano a trovare un accordo sono i tagli alla spesa. I Repubblicani hanno il controllo della Camera e propongono tagli per 60 miliardi di dollari, i Democratici – che sono maggioranza in Senato – sono disposti a mettere mano alla spesa pubblica ma non in modo così incisivo e massiccio, per non rischiare di bloccare la ripresa economica.
Che cos’è lo “shutdown” del governo americano. Repubblicani e Democratici non hanno ancora trovato un accordo sul budget e c'è il rischio dello stop alla spesa pubblica.
Da oggi, mercoledì 16 giugno, i turisti che vanno in Sardegna non sono più obbligati a registrarsi sul sito della Regione o a essere in possesso del cosiddetto “green pass”, la certificazione che dimostra lo stato di avvenuta vaccinazione contro il coronavirus o la guarigione dall’infezione o di avere fatto un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Finora, la Regione aveva richiesto requisiti più rigorosi rispetto al resto d’Italia per l’ingresso sull’isola. Dal 5 marzo per entrare in Sardegna era obbligatorio registrarsi sul sito della Regione o tramite l’app Sardegna Sicura. In seguito all’introduzione dei “green pass” nel “Decreto Riaperture” del 22 aprile, che permettono di spostarsi da e verso Regioni in zona rossa e arancione, la Sardegna aveva poi aggiunto anche la possibilità di mostrare il certificato agli imbarchi di navi e aerei.
Da oggi chi va in Sardegna non deve più registrarsi o essere in possesso del “green pass”.
Nell’ultimo mese è finita Game of Thrones, una delle serie tv più seguite di sempre, ed è uscito Avengers: Endgame, il più atteso e conclusivo film dell’Universo cinematografico Marvel. Per i fan sono stati giorni di grande attesa – in particolare a fine aprile, quando Endgame era appena uscito e in Game of Thrones c’era l’episodio con una drammatica battaglia preannunciata da anni – e, allo stesso tempo, grande paura per possibili spoiler. È stato uno di quei momenti in cui si torna a parlare di spoiler, cioè l’anticipazione di un dettaglio – non necessariamente fondamentale – sulla trama di un film, un libro o una serie tv. Proprio a fine aprile James Green, ricercatore di letteratura inglese presso l’università di Exeter, ha raccontato su The Conversation come gli spoiler facessero arrabbiare le persone già nell’età vittoriana: quindi nell’Ottocento, molto prima di internet e dello streaming. La parola spoiler deriva dal verbo to spoil (“rovinare”, “guastare”), perché lo spoiler è qualcosa che “rovina”. Ci sono tanti articoli e alcune versioni diverse su quando iniziò a essere usata, ma in genere si concorda sul fatto che il primo uso certificato del termine “spoiler” con l’attuale significato fu nel 1971, in un articolo della rivista umoristica National Lampoon. Diverse analisi mostrano però che il concetto di spoiler e l’uso della parola o degli “spoiler alert” aumentò notevolmente dagli anni Novanta in poi: quando arrivarono internet e la possibilità di registrare qualcosa per guardarselo più avanti.
Gli spoiler prima di internet. C'era chi se ne preoccupava già nell'era vittoriana, prima della tv e del cinema: ma non così tanto come ora.
Linda Lovelace, considerata la prima vera pornostar, era nata il 10 gennaio di settant’anni fa. Poco più che ventenne, nel 1972 recitò in Gola profonda (poi rititolato La vera Gola profonda), il film porno più famoso di tutti i tempi. Negli anni Ottanta rinnegò la sua carriera nel porno, disse di essere stata costretta dall’ex marito e che fu violentata sul set, e divenne una paladina dei movimenti anti-pornografia; in seguito cambiò ancora idea e disse di essersi sentita sfruttata dalle femministe che si opponevano alla pornografia. Linda Lovelace morì a 53 anni nel 2002, dopo un incidente stradale. Linda Lovelace è un nome d’arte. Il suo vero nome era Linda Susan Boreman ed era nata nel Bronx, uno dei quartieri di New York, figlia di un poliziotto e di una infermiera. Da ragazza aveva frequentato scuole cattoliche e, come avrebbe raccontato lei in seguito, a 19 anni restò incinta e partorì un bambino che diede poi in adozione. Dopo essersi trasferita in Florida conobbe e sposò l’imprenditore e produttore di film porno Chuck Traynor, di 12 anni più vecchio di lei.
Linda Lovelace avrebbe settant’anni. Divenne famosa negli anni Settanta grazie al film porno più famoso di sempre, poi disse di essere stata abusata e violentata; morì a 53 anni.
Facebook ha lanciato ieri Facebook Live, il suo canale ufficiale di video streaming. A cominciare da oggi, il canale trasmetterà le presentazioni delle nuove funzioni, mostrerà le visite negli uffici di personaggi famosi e altri eventi speciali. Lo scopo dell’iniziativa è far sì che i 500 milioni di utenti di Facebook abbiano un’idea più precisa – e migliore, magari – della vita quotidiana all’interno dell’azienda, che ha la sua sede a Palo Alto, in California. Accanto al player video, infatti, il canale permette agli utenti di porre delle domande durante le dirette, segnalarle nei loro status o nelle pagine che amministrano. L’interfaccia è semplicissima: il video è al centro della pagina, nella parte sinistra, e mostra il numero delle persone collegate in questo momento. Sulla parte destra dello schermo, invece, un widget permette di usufruire di diverse funzioni: gli utenti possono sapere quali altri loro amici stanno guardando Facebook Live, aggiornare i loro status, chattare con gli altri spettatori, cambiare video o fare una domanda in diretta.
La tv di Facebook. L'ultima di Facebook è un canale video in streaming, partito ieri.
Ci vogliono almeno cinque mesi per insegnare a un orso polare a camminare su un tapis roulant, ma ci sono ottimi motivi per farlo, almeno secondo un gruppo di ricercatori statunitensi. Il principale è capire quanta energia consumano questi animali percorrendo ghiacci e terreni nell’Artide. Gli orsi polari sono solitamente buoni camminatori, ma ogni spostamento è dispendioso in termini di energie, quindi questi animali cercano di non andare oltre lo stretto necessario. Il problema è che negli ultimi anni gli effetti del riscaldamento globale hanno costretto sempre di più gli orsi polari a compiere grandi spostamenti, soprattutto nel periodo estivo, per andare alla ricerca delle loro prede. Circolano spesso notizie e fotografie di orsi visibilmente stremati da lunghe nuotate, mentre gli effetti delle loro traversate sulle zampe non sono ancora molto chiari. L’idea di usare i tapis roulant è venuta ad Anthony Pagano, un biologo presso l’USGS (United States Geological Survey), l’agenzia scientifica degli Stati Uniti che si occupa di territorio, risorse naturali e terremoti. Si è messo in contatto con gli zoo di San Diego e dell’Oregon, proponendo il suo studio su questi grandi mammiferi. Dopo avere ricevuto il consenso dalle due istituzioni, Pagano si è messo al lavoro con i suoi colleghi per realizzare un tapis roulant resistente a sufficienza per reggere il peso di un orso polare adulto, che varia molto a seconda degli esemplari: si aggira intorno ai 250 chilogrammi per una femmina e può raggiungere i 700 chilogrammi nel caso dei maschi più grandi.
Come s’insegna a un orso polare a usare un tapis roulant. E soprattutto, perché? C'è un'importante ragione scientifica: capire quante energie consumano ora che il cambiamento climatico potrebbe costringerli a camminare più a lungo.
L’equinozio di primavera, cioè l’evento astronomico che segna l’inizio della primavera, quest’anno è avvenuto martedì 20 marzo alle 17.15. Anche se convenzionalmente si dice che le stagioni cominciano sempre il giorno 21 di marzo, giugno, settembre e dicembre, le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra: fino al 2102 l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o, qualche volta, il 19. L’equinozio è il momento preciso in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un ipotetico osservatore che si trovi in un punto specifico sulla linea dell’equatore. Il giorno dell’equinozio di primavera ha comunque una caratteristica particolare: è uno dei due soli giorni all’anno, l’altro è quello dell’equinozio d’autunno, in cui il dì ha la stessa durata della notte (anche se poi non è esattamente così, a causa di alcune interazioni della luce con l’atmosfera terrestre).
Cos’è l’equinozio di primavera, e perché è stato il 20 marzo e non il 21. Alle 17:15 di martedì 20 marzo è iniziata la primavera: e quindi non è giusto dire che le stagioni cominciano sempre il 21 del mese.
Ogni anno le liste degli articoli più letti sui siti di news sono sempre preoccupanti: molte volte rivelano che ciò a cui si sono dedicati di più i lettori sono molto diverse da quelle che magari gli stessi lettori riterrebbero “importanti” o chiederebbero pubblicamente a un sito di news. Ma la scelta dei lettori è una scelta ultima: prima della loro viene quella dei siti di news che hanno pubblicato quegli articoli, ed evidentemente li ritengono parte del loro ruolo di informazione. Per farla breve, avere una lista di articoli più letti “presentabile” dipende dai siti e da ciò che pubblicano. Il Post riesce a non avere nei primi dieci posti “torero nudo incornato a Pamplona”, “cane abbaia a ritmo di musica” o “le foto della nuova fiamma di coso” per una banale e facile ragione: che non abbiamo pubblicato quegli articoli, sottraendo così ai nostri lettori quelle informazioni. La discussione su gerarchie di notizie e scelte editoriali è vecchia ma anche attualissima, e molto ricca: non c’è molto da aggiungere. Solo questa lista di cose che Google certifica come destinatarie di un maggior numero di visite sul Post nel 2015, per cui ringraziamo – doppiamente – i nostri lettori, e ricominciamo.
I 30 articoli più letti sul Post nel 2015. Un ritratto di un anno passato, di cosa è il Post e di cosa sono i suoi lettori: e buon anno.
È ripreso stamattina il dibattito al Senato sulla riforma dell’università, dopo la concitata giornata di ieri. Il voto degli emendamenti è cominciato dopo che l’opposizione ha dato ancora battaglia sulle incongruenze e gli errori del testo e della procedura. Il senatore Ceccanti ha definito “assurdo” e “insensato” il modo con cui si sta affrontando il problema degli sbagli nel testo, il senatore Quagliarello ha accusato la Camera di essere responsabile di quegli errori. Dopo una pausa a fine mattinata, il dibattito è ripreso alle 16.
La diretta TV del Senato. Dopo la pausa pranzo è ripreso il dibattito sulla riforma dell'Università inciampato clamorosamente ieri.
Lunedì 21 dicembre l’ISTAT, istituto nazionale di statistica, ha diffuso i dati sull’utilizzo delle tecnologie per la comunicazione, in particolare internet, da parte della popolazione italiana. I dati sono elaborati su un campione statistico di persone intervistate. Nel 2015 è cresciuto il numero di famiglie che utilizzano connessioni internet a banda larga (il numero di imprese invece è rimasto stabile). È aumentato di circa il 3 per cento l’utilizzo di internet veloce attraverso dispositivi mobili: per le famiglie si è passati dal 27,6 al 30,1 per cento, per le imprese dal 60 al 63,3 per cento. È aumentato il numero di persone che fanno acquisti su internet (dal 45,9 al 48,7 per cento) e quello delle imprese che vendono online (da 8,2 a 10 per cento).
Quanto usiamo internet in Italia. Ancora poco, dice l'ISTAT, anche se le cose stanno migliorando: abbiamo connessioni lente e le imprese usano poco i social network.
È stata una settimana ricca di eventi di beneficenza affollati da molti personaggi famosi: George Clooney, Julia Robert e Justin Bieber per gli uragani Harvey e Irma (che ha distrutto anche l’isola privata di Richard Branson); Keira Knightley per l’anniversario dell’11 settembre e Rihanna con il nonno a un gala della sua Fondazione Clara Lionel. La maggior parte degli attori in giro per presentare film erano al Toronto Film Festival: già nei primi giorni si sono viste molte facce note – ne trovate un’estesa raccolta qui – e in quelli successivi sono arrivate anche Halle Berry e Glenn Close. Poi c’erano quelli alle sfilate di New York, comprese Jessica Chastain, Solange Knowles, Dita Von Teese e tanti, guardateli qui. E valeva anche la pena fotografare Hillary Clinton che presenta il suo libro, i nuovi capelli di Icardi, e la differenza dei baci tra Donald e Melania Trump e quelli che dà Jean-Claude Juncker. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. George Clooney, Julia Roberts, Justin Bieber, Matthew McConaughey e baci più o meno spontanei, tra quelli da fotografare in settimana.
Jovanotti ha messo insieme un video in cui canta “Fratelli d’Italia” insieme alle persone con cui sta lavorando alle prove per il suo imminente tour, per il 17 marzo. “Italiani che state sul suolo italiano e tutti voi che state in giro per il mondo”. Stecca un po’, ma c’è il cuore: come capita a tutti noi.
Jovanotti canta l’inno. Fratelli d'Italia per il 17 marzo, durante le prove del tour: "l'Italia è anche un sentimento".
Sabato 8 novembre sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani si parla di nuovo del cosiddetto “patto del Nazareno”, cioè l’accordo tra Partito Democratico e Forza Italia per approvare le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale. Secondo il Corriere della Sera, il segretario del PD Matteo Renzi avrebbe inviato al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi un “ultimatum”. Secondo Stampa e Repubblica, invece, Berlusconi sarebbe pronto a dare il suo definitivo “via libera” agli accordi contenuti nel patto. Tutto è cominciato da una frase pronunciata da Renzi giovedì 6 novembre – il «patto del Nazareno scricchiola» – che per la verità è stato un breve inciso all’interno di una frase che riguardava tutt’altra cosa. La frase di Renzi ha spinto diversi giornalisti a dire che il PD sta pensando a un cambio di alleanze, cioè sostituire Forza Italia con il Movimento 5 Stelle per approvare una nuova leggere elettorale. Secondo altri il clamore di questi giorni nasconde semplicemente una tattica della dirigenza del PD per portare a una rapida approvazione della legge elettorale, che dallo scorso marzo è ferma al Senato. Abbiamo messo un po’ di ordine in questa vicenda che sembra molto complicata, ma che non lo è poi così tanto.
Perché si riparla del patto del Nazareno. Matteo Renzi ha detto che "scricchiola", ma potrebbe essere solo una tattica per arrivare presto all'approvazione della legge elettorale.
Enrico Sola, che lavora in pubblicità a Milano e ha un blog longevo e popolare da dieci anni, ha scritto una lunga riflessione sulle ragioni per cui molte persone che si sentono più di sinistra di Matteo Renzi andranno a votare per Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra. Faccio subito coming out: io sono bersaniano. Ma proprio tanto.
Bersaniani dentro, Renziani ora. Enrico Sola spiega le ragioni di chi si sente molto "di sinistra" e diverso da Renzi, ma lo voterà "per osare".
Nicolas Damiens, un graphic designer francese, ha creato un progetto intitolato “Tokyo No Ads”, cioè Tokyo senza le pubblicità. Tokyo è infatti piena di schermi pubblicitari, che pubblicizzano prodotti o ristoranti, spettacoli televisivi o film. Sul suo sito spiega: «I cartelloni pubblicitario fanno parte della bellezza della città, ma come risulterebbero le vivaci strade della capitale giapponese senza i loghi, gli slogan e i nomi delle aziende?». Così ha creato delle GIF (Graphics Interchange Format) animate, formate da due immagini dello stesso scenario – una con le pubblicità e una senza – che si ripetono in rapida successione, con l’effetto di un breve filmato in riproduzione continua.
Le GIF di Tokyo senza le pubblicità. Un graphic designer francese ha creato delle GIF che "spengono" i cartelloni pubblicitari dalla capitale giapponese, per vedere come sarebbe senza slogan e loghi.
Ci sono una notizia buona e una cattiva: quella buona è che domani per quasi tutto il giorno non pioverà quasi da nessuna parte, quella cattiva è che le temperature saranno decisamente più basse rispetto ai giorni scorsi. Le uniche piogge si vedranno verso sera al Nord, al mattino sulle coste adriatiche del Centro, e tra mattina e pomeriggio sulle coste tirreniche di Sicilia e Calabria. Le previsioni del meteo a Roma
Le previsioni del tempo per domani, domenica 6 ottobre. Dove pioverà e dove no, che alla fine è quello che interessa più o meno a tutti.
La compagnia aerea low cost Ryanair ha annunciato di aver cancellato tutti i voli da e per l’Italia, nazionali e internazionali, fino al 9 aprile «in seguito alla decisione del governo italiano di “chiudere” l’intero paese» per contenere la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). I voli nazionali saranno cancellati a partire dalla mezzanotte dell’11 marzo e riprenderanno a partire dalla mezzanotte dell’8 aprile; i voli internazionali saranno cancellati a partire dalla mezzanotte del 13 marzo. Tutte le persone che avevano acquistato un biglietto per uno dei voli cancellati sono state informate via email delle cancellazioni. Chi tra loro deve tornare nel proprio paese può chiedere di essere spostato su un volo in partenza fino alla mezzanotte del 13 marzo. In generale chiunque avesse un biglietto per uno dei voli cancellati può scegliere tra chiedere un pieno rimborso oppure dei crediti di viaggio da usare su voli Ryanair nei prossimi 12 mesi. Ryanair si è scusata con tutti i clienti per la cancellazione dei voli, dando la colpa al governo italiano.
Ryanair ha cancellato tutti i voli da e per l’Italia fino al 9 aprile.
Ottant’anni fa, il 5 febbraio del 1936, gli spettatori del Rivoli Theater, uno storico cinema di New York, sentirono per la prima volta la voce di Charlie Chaplin in un film. Era la prima di Tempi Moderni, uno dei film più riusciti, apprezzati e ricordati di Chaplin. Magari non tutti l’hanno visto, ma è praticamente impossibile non conoscere la scena della catena di montaggio. In Tempi Moderni Chaplin interpreta infatti un operaio ai tempi della Grande Depressione. All’operaio ne succedono di tutti i colori ma resta buono, ottimista e – a differenza di quasi tutti gli altri personaggi del film – è un individuo pensante, non un “pezzo di un ingranaggio”. La trama del film è ricca di avvenimenti: alcuni fanno ridere, altri sono tristi (morte, fame, povertà) e quasi tutti fanno pensare. Tempi Moderni è stato il primo film sonoro di Chaplin. Il suo precedente film – Luci della città, uscito nel 1931 – era un film muto e il suo film successivo fu Il grande dittatore, quello in cui Chaplin fa uno dei discorsi più famosi della storia del cinema. Dal punto di vista del sonoro Tempi Moderni è un film che sta un po’ a metà: ci sono suoni e qualche parola. Le parole che si sentono nel film arrivano quasi sempre da radio o dispositivi simili e a pronunciarle non è quasi mai Chaplin. Anche quando si sente la voce di Chaplin, quella voce canta, non parla. E, per di più, canta una canzone in grammelot, una lingua inventata mischiando parole di varie lingue, tutte molto storpiate e comunque messe una dopo l’altra senza un vero senso. Quando ottant’anni fa gli spettatori del Rivoli Theater sentirono per la prima volta la voce di Chaplin, quindi, non capirono quello che Chaplin stava dicendo. La canzone è nota come Nonsense Song ed è un adattamento di Je cherche après Titine, una canzone francese – in vero francese – del 1917.
Il primo film in cui si sente la voce di Charlie Chaplin. Ma nessuno capì niente: era "Tempi Moderni", che fu proiettato per la prima volta il 5 febbraio di ottant'anni fa.
Pokémon Go (il gioco per smartphone per catturare i Pokémon spostandosi nel mondo reale) è il gioco di cui tanti parlano e a cui tantissimi giocano: da quando è uscito si parla molto della realtà aumentata e delle possibilità offerte dai sistemi di localizzazione GPS nei giochi per gli smartphone. Pokémon Go sta avendo un grandissimo successo ed è visto come qualcosa di molto innovativo. In realtà lo è in parte, perché gran parte dei meccanismi alla base del suo funzionamento esistono da circa quattro anni in Ingress, un gioco per smartphone sviluppato da Niantic Labs, la stessa società che ha sviluppato Pokémon Go. La più semplice descrizione di cos’è Ingress, infatti, potrebbe essere la stessa di Pokémon Go: è un gioco che sfrutta la realtà aumentata e la geolocalizzazione per permettere ai giocatori di girare per il mondo in cerca di cose che permettano loro di salire di livello. Ingress esiste dal 2012 (quando fu reso disponibile per dispositivi Android) e dal 2015 ci si può giocare anche dagli iPhone. È però un gioco molto più serio di Pokémon Go: una delle prime cose che si legge dopo averlo scaricato sui propri dispositivi è «questo non è un gioco»: molti dei giocatori che l’hanno scaricato si sono particolarmente appassionati, vedendolo quasi come una specie di missione. Ingress è un gioco di fantascienza: la sua premessa, spiegata ai giocatori in una delle prime schermate, è che nel 2012 insieme al bosone di Higgs fu scoperta anche una cosa nota come “materia esotica”, una strana e potentissima materia che sembra avere origine aliena e – per farla brevissima – permette a chi la controlla di dominare il mondo.
Ingress, il gioco dal quale Pokémon Go ha preso tutto. È una specie di gara mondiale a rubabandiera, ma secondo molti è la versione più seria, bella e difficile del gioco di cui parlano tutti da giorni.
Giovedì 5 gennaio è morto Leonardo Benevolo, architetto, urbanista, importante storico dell’architettura e autore di un celebre manuale. Aveva 93 anni. Il Corriere della Sera ha raccontato la sua storia. Sul suo manuale (la «Storia dell’architettura moderna», pubblicata da Laterza nel 1960 e poi riedito con grande assiduità) si sono formate generazioni intere di architetti. Con la morte a 93 anni, ieri nella sua casa di Cellatica (Brescia), di Leonardo Benevolo se ne dunque va una delle figure più emblematiche della intera storia dell’architettura italiana (ma anche della storia della critica e della urbanistica), un personaggio da sempre attento in particolare ai problemi e ai possibili orizzonti delle città (durante gli anni Ottanta aveva anche animato il dibattito, accademico e non, sulla utilità storica, culturale e sociale dell’abbattimento del Vittoriano , l’Altare della Patria di Roma).
Chi era Leonardo Benevolo. Fu un architetto, urbanista e importante storico italiano dell'architettura: è morto ieri a 93 anni.
Silvia Schirinzi racconta su Rivista Studio la notevole evoluzione della comunicazione che ruota attorno alla moda, in Italia e nel resto del mondo: la trasformazione dei fashion blog in riviste online, le aziende che investono sempre di più sui social network, i siti di moda che vendono anche vestiti online, la frequente scomparsa della linea di confine tra editoriale e marketing. Alcune recenti polemiche – non ultima quella sulla famigerata cover di ottobre di Marie Claire Italia, su cui trovate un round-up di opinioni qui – hanno dimostrato come di moda si debba discutere al di là della consueta lista di must-have e dei consigli di stile. Non che ci sia nulla di male in questi ultimi ma, di fronte all’ennesima staffetta di designer a capo dei grandi brand del lusso, le vecchie categorie di interpretazione si sono inceppate: nell’ultimo mese l’addio di Raf Simons, che si è separato volontariamente da Dior dopo tre anni, e quello di Alber Elbaz da Lanvin, che invece si è ritrovato costretto a lasciare hanno fatto riflettere i commentatori non solo sull’industria-moda e i suoi ritmi frenetici, ma anche su come viene raccontata. È un sistema che crolla, si sente dire da più parti. Intanto, la collezione che Oliver Rousteing, direttore creativo di Balmain, ha disegnato per H&M, crea scene di panico e isteria collettiva nel giorno del suo arrivo nei negozi, e tutti i più grandi giornali del mondo si trovano a ripostare video e foto della folla che grida Everyone wants to be a Kardashian girl.
Come cambia l’editoria della moda. I fashion blog diventano riviste, le aziende si fanno pubblicità con Instagram, i giornali vendono vestiti online, raccontato da Rivista Studio.
Il lander Chang’e-4 dell’Agenzia spaziale cinese ha raggiunto la faccia nascosta della Luna, rendendo la Cina la prima nazione ad avere compiuto un atterraggio controllato in quella zona del nostro satellite naturale. Nei prossimi giorni dal lander uscirà un piccolo robot (rover) che potrà esplorare l’ambiente circostante. Per la Cina è uno dei risultati più importanti raggiunti negli ultimi anni nelle tecnologie spaziali, settore nel quale sta investendo grandi risorse per colmare la distanza con i paesi occidentali. La Luna ci mostra sempre la stessa faccia, indipendentemente dal punto della Terra da dove la osserviamo, a causa della rotazione sincrona (il coincidere del periodo di rotazione con quello di rivoluzione). L’osservazione e l’esplorazione di questo emisfero lunare nascosto è da sempre complicata: se ci si trova sulla faccia nascosta, la Luna diventa un ostacolo per comunicare con la Terra via radio.
La Cina ha raggiunto la faccia nascosta della Luna. Il lander della missione Chang'e-4 è il primo nella storia a compiere un atterraggio controllato nell'emisfero lunare che non vediamo mai.
Il Picasso più grande al mondo sarà esposto al pubblico nel Victoria & Albert Museum di Londra a partire da settembre. La tela misura 10,4 per 11,7 metri ed è in realtà una copia del quadro “Deux Femme Courant Sur La Plage”, che Picasso dipinse nel 1922. Due anni dopo, l’impresario teatrale Serge Diaghilev gli chiese di poter usare il dipinto come sfondo durante l’ouverture dell’orchestra per uno degli spettacoli dei Balletti Russi, da lui stesso fondati. Picasso accettò e il quadro fu trasformato in sole 24 ore in un’enorme tela dall’artista Alexandre Shervashidze. Picasso giudicò il risultato così straordinario che decise subito di firmarlo e dedicarlo all’amico Diaghilev. Questo tipo di tele veniva usato spesso durante l’ouverture degli spettacoli teatrali dell’epoca. Servivano a stabilire un primo contatto con il pubblico, che di solito restava estasiato di fronte alla vista di queste opere colossali: quando il sipario si alzava, l’enorme dipinto compariva mentre l’orchestra iniziava a suonare. Quello di Picasso – che rappresenta due donne che corrono tenendosi per mano su una spiaggia – fu usato per la prima volta nel 1924 durante l’ouverture dello spettacolo “Le Train Blue” dei Balletti Russi a Parigi. Dopo ogni spettacolo la tela veniva ripiegata fino all’uso successivo, e accumulava così i segni delle pieghe, tuttora visibili.
Il Picasso più grande del mondo. La grande tela su cui l'artista fece riprodurre le sue "Deux femmes" sarà finalmente esposta a Londra.
Oggi Apple ha presentato un nuovo modello di iPad, nel corso di una presentazione dedicata all’istruzione e organizzata a Chicago, negli Stati Uniti. Il nuovo iPad è da 9,7 pollici e può essere utilizzato insieme ad Apple Pencil, lo stilo per scrivere e disegnare sullo schermo del tablet. Ha uno schermo Retina, sensore per le impronte digitali per sbloccarlo più facilmente, una fotocamera posteriore da 8 megapixel e un’autonomia di utilizzo intorno alle 10 ore. Il nuovo modello di iPad è disponibile da oggi al prezzo di partenza di 359 euro per il modello da 32 GB con WiFi e da 489 euro per il modello con antenna per la rete cellulare. Apple Pencil può essere acquistata separatamente al prezzo di 99 euro.
Apple ha messo in vendita un nuovo iPad un po’ meno caro.
Quando leggiamo – dimostrano da anni svariati studi scientifici – non riusciamo a distinguere le cosiddette “parole pseudomofone”, cioè parole inventate che hanno un suono simile alle parole reali: abbiamo bisogno di scandirle per accorgercene, proprio come i bambini che imparano a leggere. Per esempio, il nostro cervello riconoscerà subito che pgarla è una parola che non esiste, mentre fa più fatica a riconoscere come falsa otrologhia: eppure entrambe le parole non hanno nessun significato, per altri esempi seguite la pagina twitter il Parolaio: dovinacefo
Perché non riconosciamo le parole che non esistono. Quando leggiamo il cervello fatica a individuare i termini inventati, se si pronunciano o si scrivono in modo simile a quelli che esistono davvero.
Esattamente 30 anni fa, il giorno di Natale del 1989, il dittatore rumeno Nicolae Ceauşescu morì in modo rapido e brutale. Appena poche settimane prima Ceauşescu era stato rieletto leader del Partito Comunista Rumeno, e il suo discorso fiume al congresso di partito era stato interrotto da 67 standing ovation. Il 22 dicembre, però, una rivolta popolare nella capitale Bucarest lo costrinse a fuggire in elicottero. Arrestato nelle campagne fuori dalla capitale, dopo un breve processo durato appena un’ora, fu fucilato insieme a sua moglie Elena Petrescu. Finirono così i 30 anni di governo di un dittatore megalomane sul paese più povero e arretrato del blocco sovietico. Ceauşescu, che amava farsi chiamare il “Genio dei Carpazi”, è stato spesso paragonato alla dinastia dei Kim della Corea del Nord per il suo estremo culto della personalità, il suo nepotismo e l’esteso apparato di sicurezza senza scrupoli che per decenni ne assicurò il dominio sulla Romania. Nonostante questo, la sua politica estera spregiudicata e spesso sganciata da quella dell’Unione Sovietica gli procurarono ammirazione e onori in tutto l’Occidente, che lo considerò a lungo uno dei pochi “comunisti buoni”.
La morte del “Genio dei Carpazi”. La storia dell'eccentrico e crudele dittatore della Romania comunista, Nicolae Ceauşescu, amico dell'Occidente e ucciso dopo un processo sommario 30 anni fa.
Oggi la Camera ha approvato con 354 voti favorevoli, 25 contrari e 102 astenuti l’approvazione del disegno di legge anticorruzione, che ha avuto un periodo di elaborazione e discussione molto lungo. È stato approvato dal Senato nel giugno del 2011 e contiene, tra le altre cose, provvedimenti per la maggiore chiarezza e trasparenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche, un inasprimento delle pene per i reati di corruzione, incentivi e garanzie per i dipendenti pubblici che denuncino episodi di corruzione. La legge delega poi il governo, entro un anno dall’approvazione definitiva, ad approvare un decreto legislativo sull’incompatibilità tra la carica di parlamentare e le condanne per reati di corruzione. Il disegno di legge torna ora al Senato, dato che il testo approvato dalla Camera contiene modifiche rispetto a quello del giugno dello scorso anno. (Che cos’è il ddl anticorruzione)
Il ddl anticorruzione “salva” Penati e Berlusconi? oggi Repubblica dice di sì, il Corriere dice di no: cerchiamo di capirne qualcosa, mentre la Camera ha votato l'approvazione.
Google ha dedicato oggi, martedì 22 dicembre, un doodle al solstizio di inverno. I doodle sono quelle animazioni con cui viene sostituita la scritta “Google” che compare nella prima pagina del motore di ricerca, capitano solamente in alcuni giorni per celebrare avvenimenti speciali. Il solstizio di inverno è il fenomeno astronomico che segna l’inizio della stagione invernale e che quest’anno è capitato nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 dicembre, alle 5.49. Nella homepage del motore di ricerca ci sono due omini che pattinano in circolo all’interno di una palla di vetro con la neve, mentre su una collinetta c’è la scritta “Google” in mezzo ad alcuni abeti innevati, per ricordare l’inizio dell’inverno.
Il doodle di Google per il solstizio di inverno. Un'animazione con una palla di vetro con la neve dedicata all'evento astronomico che segna l'inizio della stagione invernale.
La procura di Palermo ha fermato due persone con l’accusa di tentato omicidio per il pestaggio del segretario provinciale di Forza Nuova Massimiliano Ursino. Altre quattro persone risultano indagate per lo stesso reato: i giornali scrivono che sono tutti militanti di un centro sociale di Palermo. Ursino era stato aggredito martedì 20 febbraio in centro a Palermo: era stato fermato da almeno sei persone, gli erano state legate mani e piedi ed era stato picchiato con violenza causandogli lividi al volto e una ferita alla testa.
Due persone sono state fermate per il pestaggio di un politico di Forza Nuova. Massimiliano Ursino, segretario provinciale del partito a Palermo, era stato legato e picchiato da almeno sei persone.
Il 3 febbraio del 1991, 25 anni fa, si concluse a Rimini l’ultimo congresso del Partito Comunista italiano. Fu un momento molto importante per la storia della sinistra in Italia e, dunque, per la politica italiana in generale: segnò la fine della storia del più grande partito comunista dell’Europa occidentale. Alla fine del congresso fu approvato lo scioglimento del PCI e la nascita del Partito Democratico della Sinistra: tra i dirigenti di allora che approvarono questa linea ci furono Walter Veltroni, Massimo D’Alema e Giorgio Napolitano. Il simbolo del nuovo partito era una quercia; falce e martello comparivano ma in piccolo, alla base del tronco della quercia. Achille Occhetto divenne il primo segretario del PDS, Stefano Rodotà venne eletto come primo presidente. «Cari compagni e care compagne, in molti sentono che è giunta in qualche modo l’ora di cambiare»: così iniziò l’ultimo discorso a Rimini di Achille Occhetto come segretario del PCI. «Non si tratterà solo di cambiare targhe sulle porte delle sezioni, occorrerà andare a una grande opera di conquista e di proselitismo (…) Oggi è un momento importante della nostra vicenda collettiva e sarà un momento memorabile della storia politica d’Italia (…) Per costruire, con il compito, con l’orgoglio che vi guida, il futuro dell’Italia».
La fine del PCI, 25 anni fa. Il 3 febbraio 1991 si concluse a Rimini l’ultimo congresso del più grande partito comunista dell’Europa occidentale.
La rettrice dell’Università per stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli ha annunciato le sue dimissioni in una lettera al ministro dell’Università Gaetano Manfredi, in seguito alla sospensione ricevuta lo scorso 4 dicembre per il suo coinvolgimento nelle indagini sull’esame di lingua italiana per far ottenere la cittadinanza al calciatore uruguaiano Luis Suarez. «Le mie dimissioni di oggi – si legge nella lettera – vengono anticipate rispetto a quanto già comunicato il 7 dicembre, quando la informavo di voler attendere l’esito del ricorso al Tribunale del riesame, e dimettermi nel caso di conferma della sospensione dalla funzione di rettore. La ragione della mia scelta è dettata dalla constatazione della grave crisi nella quale è precipitato negli ultimi giorni l’Ateneo e dalla conseguente urgenza di porvi immediato rimedio, senza attendere quel mese di tempo (mi dicono i miei avvocati) necessario ad avere l’esito del mio ricorso. Un mese di attesa sarebbe un tempo troppo lungo, non compatibile con la necessità di un pronto soccorso per il mio Ateneo oggi».
La rettrice dell’Università per stranieri di Perugia si è dimessa in seguito all’indagine sull’esame di italiano di Luis Suarez.
Ogni giorno un miliardo di ore di video viene visto su YouTube, uno dei siti più visitati al mondo, ma nonostante la sua enorme popolarità, si continua a sapere pochissimo dei suoi risultati economici. Alphabet, la holding statunitense che controlla YouTube (oltre a Google e innumerevoli altre società), è quotata in borsa ed è tenuta a fornire dati sul proprio andamento complessivo ogni tre mesi, ma non è obbligata a offrire informazioni nel dettaglio sulle sue singole controllate. Come scrive il Wall Street Journal, è praticamente impossibile farsi un’idea precisa dell’andamento economico di YouTube: sappiamo che frutta svariati miliardi di dollari ad Alphabet ma poco altro, e questa segretezza è un problema ricorrente per gli investitori. Nelle sue trimestrali di cassa, Alphabet mette insieme i risultati di YouTube con quelli del motore di ricerca di Google, il browser Chrome, Google Maps e Android, il sistema operativo per gli smartphone. È una raccolta talmente ampia di servizi da rendere impossibili stime accurate sulle singole attività.
Nessuno sa come se la passa YouTube. I dati finanziari di uno dei siti più visitati al mondo sono tenuti segreti da Alphabet, ed è un problema per gli investitori, spiega il Wall Street Journal.
Sono stati annunciati gli artisti che si esibiranno al Coachella Valley Music and Arts Festival, uno dei più importanti festival musicali americani che si tiene ogni anno a Indio, nel sud della California. L’edizione del 2017 sarà dal 14 al 16 aprile e dal 21 al 23: da qualche anno infatti il Coachella si svolge in due weekend consecutivi, in cui suonano gli stessi artisti, per permettere a più gente di assistere ai concerti (e vendere il doppio dei biglietti). I tre headliner dell’edizione di quest’anno saranno i Radiohead, Beyoncé e Kendrick Lamar. Tra gli atri artisti che suoneranno ci sono gli xx, i Bon Iver, Lorde, i New Order, Travis Scott, Father John Misty, i Justice, gli Empire of the Sun, i Future Islands, Schoolboy Q, Gucci Mane e Nicolas Jaar. I biglietti per il Coachella 2017 saranno in vendita a partire da mercoledì 4 gennaio, dalle 20 (ora italiana) e partono dai 399 dollari, per i tre giorni.
Chi suonerà al Coachella 2017. Radiohead, Beyoncé e Kendrick Lamar, e anche un sacco di altra gente famosa.
Skin è un progetto del fotografo giapponese Yusuke Sakai, nato a Osaka nel 1984, che mostra soltanto una piccola porzione di pelle, pelliccia o scaglie di un animale. Sakai, che si occupa di fotografia da autodidatta dal 2010, ha avuto l’idea ricordando la «fantastica sensazione» che aveva provato guardando una foto dell’addome di un elefante, scattata in un qualche zoo: «mi sentivo come se stessi guardando la pelle di un elefante per la prima volta e, allo stesso tempo, come se la conoscessi da prima». Sakai ha spiegato: «in questa serie ho fotografato vari animali che hanno attirato il mio sguardo allo zoo. Ognuno mi ha interessato per un motivo: per alcuni si è trattato di una forma o di un movimento, per altri della misura o delle strane proporzioni. Alla fine ho scoperto che ogni animale era un assemblaggio unico di tutte queste qualità. Anche se gli animali mi affascinavano in modi diversi, ho deciso (in omaggio alla pancia dell’elefante che avevo visto una volta) di concentrarmi solo sulla pelle». In queste foto gli animali sono estrapolati dal tempo e dallo spazio e ridotti a un’immagine bidimensionale, in una texture grafica che, spiega Sakai, può aiutare lo spettatore a guardare l’animale come se fosse la prima volta e a riscoprirne la bellezza.
Animali bidimensionali. Primi piani di pelle, squame e pellicce di pinguini, zebre e dromedari, trasformati in texture dal fotografo giapponese Yusuke Sakai.
Matteo Richetti si è ufficialmente candidato al Congresso del PD che comincerà nelle prossime settimane e che culminerà all’inizio del 2019 con le primarie per la scelta del segretario. Richetti attualmente è un senatore ed è stato fino allo scorso luglio portavoce del partito. Richetti al momento è l’unico sfidante di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato segretario sostenuto da gran parte del partito. Richetti al momento è un candidato indipendente, non appoggiato da nessuna delle principali correnti di partito. In passato è stato uno dei principali alleati di Matteo Renzi, ma non è chiaro se l’ex segretario appoggia anche la sua attuale candidatura.
Matteo Richetti si è ufficialmente candidato alla carica di segretario del PD.
Le tue emozioni sono pure? I tuoi nervi flessibili? Che rapporto hai con le patate? Costantinopoli dovrebbe chiamarsi ancora così? Un cavallo senza nome ti rende più o meno nervoso di uno che il nome ce l’ha? Secondo te, i bambini hanno un buon odore? Se li avessi davanti a te in questo momento, mangeresti salatini a forma di animale? Potresti stenderti sul marciapiede e riposarti un po’? Volevi bene al padre e alla madre, e i Salmi ti sono di conforto? Se finisci all’ultimo posto in tutte le categorie, la cosa ti secca abbastanza da spingerti a risalire? Ti suonano mai alla porta? Hai qualcosa sul gozzo? Un novello Mendeleev ti potrebbe incasellare con precisione in una tavola periodica delle identità, oppure ti ritroveresti un po’ in tutti gli elementi? Quante flessioni consecutive riesci a fare? Tendi a prediligere le Isole Sottovento o quelle Sopravvento? Un uomo con la brillantina in testa e il chewinggum in bocca ti ricorda un criminale o ti attrae per il suo fascino sbarazzino? Hai familiarità con le posizioni religiose a proposito dei vari zoccoli di animali? In quale circostanza, o insieme di circostanze, potresti pescare un pesce gatto a mani nude? Spenderesti di più per un tessuto di spugna migliore? Lo zucchero fa per te? Se un docile esemplare di bestiame ti passasse accanto diretto al macello, gli accarezzeresti il sedere? Le scarpe troppo «tecniche» ti disturbano? Hai un debole per i gioielli? Ricordi la tua passione per la filosofia ai primi anni d’università? Hai il mal di testa? Perché gli alieni non vengono in nostro soccorso? Sapevi che tra gli indiani d’America le donne allattavano i figli fino a cinque anni, semplicemente chinandosi a dar loro il seno in posizione eretta? Hai mai assistito a una partita di shuffl eboard in un campo nudista? Se tutti i campi da tennis potessero avere solo una superficie, quale dovrebbe essere? Nella tua economia, in generale, sei per il laissez-faire o per il socialismo? Se potessi disegnare la bandiera di una nazione, quale sarebbe il colore o i colori predominanti? Gli alberi vanno potati? Rimani perplesso sul da farsi di fronte a un paio di mutande con l’elastico rotto, ma per il resto in buone condizioni? Balli? Aver raccolto bottiglie di Coca-Cola per riscuotere il prezzo del vuoto a rendere è uno dei ricordi fondamentali della tua infanzia? Hai mai ferito o ucciso un animale per sbaglio? Mangeresti carne di carogna? In materia di cuscini, sei un uomo da guanciale di piume o di piumino d’oca? Sei un uomo? Metteresti duecento dollari nella classica busta rossa e me li daresti? Ti sei mai dovuto preoccupare del rischio che gelasse l’acqua nelle tubature, o hai mai avuto a che fare con tubature gelate? Come va la salute? Se si potesse dire che nutri sia speranze che timori, diresti di avere più speranze che timori, o più timori che speranze? Tutti i tuoi affari sono sotto controllo? Avresti la benché minima idea, se per qualche motivo dovessimo ricominciare da capo, di come reinventare la radio, o anche solo il telefono? Ricordi quei particolari elastici di caucciù delle guaine che reggevano le calze da donna prima dell’invenzione dei collant?
Ma è un libro di sole domande? sapevate che esce per Guanda Interrogative Mood di Padgett Powell? Ne volete leggere un pezzo?.
L’incontro di ieri pomeriggio a palazzo Chigi tra Berlusconi, Tremonti e i presidenti delle regioni non è andato affatto bene: non ha portato ad alcun compromesso sul fronte della manovra finanziaria e ha anzi contribuito a ufficializzare lo strappo tra governo ed enti locali. Oggetto della questione sono i tagli contenuti nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni al senato. Il testo su cui si sta lavorando taglia quasi nove miliardi di euro in due anni dai fondi destinati alle regioni, che infatti scalpitano da settimane: sostengono che un taglio di questa entità li costringerebbe a rinunciare ad alcuni servizi fondamentali offerti ai cittadini, costringendoli alla bancarotta o alla restituzione allo stato delle loro deleghe su sanità e trasporti. Il governo non ci sente, sostiene che le regioni vengono amministrate in modo allegro e sprecone – Tremonti ha fatto più volte riferimento alle costosissime sedi aperte all’estero nonché alle pensioni di invalidità – e tira dritto. Stando a quel che raccontano i giornali, il vertice di ieri è stato praticamente un muro contro muro: nessun passo avanti da nessuna parte. L’unico ad aver tentato un gesto conciliatorio è stato paradossalmente Berlusconi, che aveva proposto di “aggiornarsi alla prossima settimana”. Tremonti lo avrebbe zittito, racconta Repubblica e confermano i vari testimoni in sala.
Com’è andato il vertice tra governo e regioni. Molto male: il governo non cede sui tagli, le regioni ora vogliono restituire le deleghe su sanità, trasporti e servizi sociali.
Il giorno dopo l’espulsione dalla Lega dell’ex tesoriere Francesco Belsito e di Rosy Mauro, tutt’ora vicepresidente del Senato, i giornali raccontano gli aspetti delle inchieste che riguardano Roberto Calderoli, più volte ministro, considerato molto vicino a Umberto Bossi (membro del cosiddetto “cerchio magico”) e da una settimana alla guida del partito insieme con Manuela Dal Lago e Roberto Maroni. In una telefonata intercettata alcuni mesi fa, Belsito parla con la funzionaria amministrativa leghista Nadia Dagrada, chiedendole un parere su come giustificare alcuni giri di denaro, che gli inquirenti ipotizzano fossero legati all’uso distorto dei rimborsi elettorali: «E invece, quelli di Cald, come faccio? Come li giustifico quelli?». Davide Carlucci e Walter Galbiati su Repubblica di oggi spiegano che, oltre all’intercettazione, ci sono altri elementi che sembrano indicare un coinvolgimento di Calderoli. Belsito era sottosegretario al suo ministero e nello stesso lavorava come consulente anche Bruno Mafrici, indagato per riciclaggio dalla procura di Reggio Calabria. Quando i giornali iniziarono a occuparsi degli investimenti in Tanzania della Lega Nord, Belsito fu messo molto sotto pressione da diversi esponenti del partito che volevano vederci chiaro nella gestione dei conti. Calderoli, almeno ufficialmente, difese il lavoro dell’ex tesoriere.
Roberto Calderoli e il caso Belsito. Gli aggiornamenti di oggi sulla Lega riguardano una delle tre persone che guida il partito (nonché membro del cosiddetto "cerchio magico").
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha filmato per la prima volta le immagini di un calamaro gigante vivente a oltre 800 metri di profondità nell’oceano Pacifico. La creatura marina ha una lunghezza di circa 3 metri ed è stata ripresa la scorsa estate durante una immersione, con un particolare sommergibile, dallo zoologo Tsunemi Kubodera insieme con un addetto alle riprese e il pilota del mezzo.
Il primo video di un calamaro gigante nel suo ambiente naturale. È stato filmato da un gruppo di ricerca giapponese nell'oceano Pacifico.
La musica che ascoltano i genitori spesso genera reazioni di ribellismo giovanile o anche solo di annoiata estraneità, simmetriche alle reazioni dei genitori per la musica che ascoltano i figli: la cosa buona è che qualcosa rimane attaccato e come per molte altre cose, si cresce e si riscopre, grati. A me è capitato con Brel e Barbara, e con l'opera: a Lindsay Zoladz del New York Times con gli Steely dan. "Nel giro di un decennio, dad rock è passato da essere un insulto a diventare una specie di complimento". Amazon ha prodotto un breve documentario su Sylvester, per il Pride, Love me like you should. Neil Young mette i pollici sul vinile, quando lo tira fuori dalla busta. Da ragazzo avevo un'amica che viveva tra Pisa e gli Stati Uniti: una volta mi regalò una foto che aveva fatto a Carly Simon durante un concerto che sembrava molto semplice e piccolo, lei fotografata molto da vicino su un palchetto all'aperto, con quella bocca fantastica, e a me ragazzo sembrò pazzesco stare in un paese dove uno poteva trovarsi così di fronte a Carly Simon come se fosse in una balera di Cascina di fronte a Marisa e i Fenomeni. Lei ha compiuto 75 anni oggi. Non la mia amica, nemmeno Marisa: Carly Simon, dico. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Bob Marley. Sabato sono quarant'anni dal concerto di San Siro.
Oggi, 17 dicembre, Google ha diffuso un doodle, un’animazione che utilizza per celebrare date particolari, per la nascita di Ludwig van Beethoven, il grande musicista e compositore tedesco. In realtà non è conosciuta con certezza la data di nascita di Beethoven: c’è chi dice che sia il 17 dicembre perché è il giorno in cui è stato battezzato; i genitori però festeggiavano il suo compleanno il 16 dicembre e questa è la data a cui ci si riferisce generalmente. Anche la striscia a fumetti dei Peanuts – che cita più volte Beethoven – indica il suo compleanno nel 16 dicembre. Ciò che è certo è che sia nato nel 1770 – anche se lui non ne era troppo convinto, come vediamo fra poco – e Bonn, in Germania. All’epoca i nuovi nati erano solitamente battezzati il prima possibile, di solito il giorno dopo la loro nascita, cosa che sembra confermare il 16 dicembre come giorno più probabile. Ci sono però diverse discrepanze date da documenti e testimonianze di chi conobbe Beethoven. L’amico d’infanzia Franz Gerhard Wegeler scrisse, per esempio, nelle sue memorie che “il nostro Ludwig era nato il 17 dicembre 1770”. Nei primi anni venti dell’Ottocento, il nipote di Beethoven, Karl, scrisse invece: “oggi è il 15 dicembre, il tuo giorno di nascita, per quanto ne so”, aggiungendo poi che non ci si può fidare dell’atto di battesimo.
Il compleanno di Beethoven è oggi o era ieri? non si conosce esattamente la data di nascita del grande compositore tedesco, c'è chi dice 16 e chi 17 dicembre.
Oggi si festeggia la Pasqua, la più importante festa religiosa per i fedeli di religione cristiana. La Pasqua celebra la resurrezione di Gesù Cristo, sebbene negli anni l’occasione si sia trasformata in una giornata di festa e riposo anche per i non credenti. Ma se l’origine del Natale è piuttosto intuitiva – è la festa in cui si celebra la nascita di Gesù – l’origine della Pasqua è tuttora più incerta e discussa. La Pasqua si festeggia di domenica perché nei Vangeli viene riportato che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno successivo al sabato, e la sua data cambia di anno in anno per via del fatto che da quasi 1700 anni viene osservata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Abbiamo messo insieme una piccola guida per fare quelli che la sanno lunga, e per rispondere ad alcune domande che si sono fatti tutti, almeno una volta: che ne è della diretta antenata della Pasqua, e cioè la Pasqua ebraica? E perché nel corso degli anni i suoi simboli più ricorrenti sono diventati i conigli e le uova di cioccolato? 1. Da dove arriva la Pasqua? Nei primi secoli molte comunità cristiane festeggiavano la Pasqua – cioè la resurrezione di Gesù – negli stessi giorni in cui veniva celebrata la Pesach, la cosiddetta “Pasqua ebraica”. Nel Vangelo di Giovanni c’è scritto che la morte di Gesù avvenne il 14 di Nisan (il mese ebraico a cavallo fra marzo e aprile), il giorno in cui gli ebrei celebrano la liberazione dall’Egitto e che si festeggia durante il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera.
Cinque cose da sapere sulla Pasqua. Per fare bella figura con parenti e amici: per esempio, perché è la festa più importante per i cristiani? E cosa c'entrano i conigli?.
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha firmato una nuova ordinanza che dal 23 al 30 ottobre vieta ai cittadini campani gli spostamenti dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania, a meno di comprovati motivi di lavoro, di salute, motivi familiari o legati all’attività scolastica e formativa. È consentito il rientro al proprio domicilio abituale. Nel provvedimento non si fa invece riferimento al coprifuoco annunciato dal presidente De Luca il 20 ottobre. L’ordinanza non impedisce però ai cittadini campani di spostarsi al di fuori della regione, né ai cittadini di altre regioni che arrivino in Campania di spostarsi liberamente tra le province. L’ordinanza conferma inoltre la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole primarie, secondarie e dell’infanzia, con la richiesta di attivare progetti specifici per la «didattica in presenza per i bambini autistici e/o con disabilità». La regione ha dato inoltre mandato all’Unità di crisi regionale di monitorare la situazione dei contagi nelle scuole, e fra i cosiddetti “stretti contatti” degli studenti, con il fine di poter valutare l’eventuale riapertura dell’attività in presenza delle scuole elementari dal 26 ottobre.
Da venerdì in Campania non si potrà lasciare la propria provincia di residenza. A meno di comprovati motivi di lavoro, di salute, motivi familiari o legati all'attività scolastica e formativa, ed è consentito il rientro al proprio domicilio abituale.
La società Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha presentato a Renault una proposta non vincolante di fusione. La proposta era stata anticipata ieri dal Financial Times e dal Wall Street Journal, ma né FCA né Renault avevano commentato l’indiscrezione. Con una nota pubblicata oggi, FCA ha confermato le voci di fusione e ha detto che la proposta «fa seguito a iniziali dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui si potrebbe collaborare, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie». Il consiglio di amministrazione di Renault ha fatto sapere che studierà “con interesse” la proposta di FCA e che ulteriori comunicazioni saranno date “a tempo debito per informare il mercato dei risultati di queste discussioni”. L’eventuale società risultante dalla fusione tra le due aziende automobilistiche sarebbe detenuta per il 50 per cento dagli azionisti di FCA e per il 50 per cento dagli azionisti di Groupe Renault, con una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti. «Su una semplice base aggregata, sulla base dei risultati 2018 – si legge nella nota – i ricavi della Società risultante dalla fusione sarebbero quasi €170 miliardi con un utile operativo di oltre €10 miliardi e un utile netto di oltre €8 miliardi». La società sarebbe quotata a Milano, Parigi e New York.
FCA ha presentato una proposta di fusione con Renault. L'eventuale nuova società sarebbe gestita al 50 per cento dalle due attuali, e Fiat Chrysler Automobiles ha fatto sapere che non è prevista la chiusura di nessuno stabilimento.
Un professore universitario appena condannato per violenza sessuale è stato trovato morto a Esanatoglia, in provincia di Macerata. Si chiamava Francesco Parillo, insegnava alla facoltà di Veterinaria dell’università di Camerino (Macerata) e il 23 aprile era stato condannato a tre anni di reclusione per violenza sessuale su sei ragazzi. Durante il processo Parrillo si era sempre definito innocente. Secondo le prime informazioni che circolano sui giornali, Parrillo sarebbe morto per un arresto cardiaco dopo aver assunto vari farmaci nella notte fra martedì 24 e mercoledì 25 aprile.
In provincia di Macerata, un professore universitario appena condannato per violenza sessuale è stato trovato morto.
Giovedì 24 gennaio inizia a Milano la mostra collettiva “Prima Visione, i fotografi e Milano” che ha come tema la città, i suoi spazi, le strade, i protagonisti che l’attraversano, gli aspetti meno noti e quelli che già conosciamo. La città, sempre molto fotografata, in questo caso viene raccontata da 42 fotografi che mostrano Milano secondo il loro punto di vista e il proprio modo di lavorare. L’idea di promuovere una mostra sulla città è nata nel 2006, e ogni anno ripropone nuovi autori e nuove immagini dando un forte peso al punto di vista autoriale: ne nasce una visione eterogenea e varia nei temi – c’è chi si è concentrato sull’architettura, sulla fisionomia che cambia, sui cittadini – e libera nei linguaggi della fotografia – c’è chi ha lavorato a colori, chi in bianco e nero, chi con la pellicola, chi in digitale. L’idea di una mostra di questo tipo, così partecipata, diventa anche l’occasione per un confronto sui temi della fotografia contemporanea: chi fa cosa e come lo fa.
I fotografi a Milano. 10 foto dalla mostra collettiva Prima Visione, che inizia oggi per raccontare la città vista da 42 fotografi.
Nella serata di mercoledì la presidente della Calabria Jole Santelli ha firmato un’ordinanza che tra le altre cose prevede, dal 30 aprile, «la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto». L’ordinanza prevede quindi, già dal 30 aprile, misure che a livello statale non sono previste nemmeno a partire dal 4 maggio. Nel pomeriggio di mercoledì, prima che si sapesse dell’ordinanza della Calabria, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia aveva detto che nel caso in cui ci fossero state ordinanze con parti non coerenti con il Dpcm in vigore dal 4 maggio (che a proposito di ristoranti e bar concederà solo la possibilità di asporto, non di servizio al tavolo) avrebbe inviato una diffida con la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure), preannunciando anche un eventuale ricorso al Tar o alla Consulta.
La Calabria ha deciso di riaprire bar e ristoranti con servizio al tavolo e all’aperto. Lo dice un'ordinanza della presidente Jole Santelli, che rende possibile quello che, a livello statale, non sarà consentito nemmeno dal 4 maggio.
Sul Messaggero di lunedì c’è un articolo di Claudio Marincola che racconta gli ultimi sviluppi di uno scontro in corso da settimane tra alcuni dirigenti del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), un organo previsto dalla Costituzione (all’articolo 99) e che dovrebbe funzionare da organo consultivo su materie economiche per il Parlamento. Il CNEL è considerato da praticamente tutte le forze politiche un organo inutile, superato e che andrebbe abolito, come prevedeva tra l’altro il referendum costituzionale dello scorso dicembre, che però è stato bocciato dagli elettori. Originariamente aveva costi molto alti, circa 20 milioni di euro l’anno, scesi grazie a tagli recenti a circa 5-10 milioni l’anno. Lo scontro si inserisce proprio nel più ampio dibattito sul futuro e il ruolo del CNEL, e sta coinvolgendo soprattutto il suo presidente Delio Napoleone, un imprenditore abruzzese in carica dal 30 luglio 2016, e il segretario generale Franco Massi, che era stato nominato nel 2011 dalla presidenza del Consiglio per rimettere a posto i conti del CNEL. La vicenda è cominciata alcuni mesi fa, quando ci furono molte pressioni su Napoleone perché si dimettesse dall’incarico di presidente. Napoleone era stato nominato vicepresidente nel 2015, e dal luglio del 2016 svolge l’incarico di presidente “facente funzioni” in sostituzione di Salvatore Bosco, che si era dimesso. Secondo quanto hanno scritto i giornali, Confindustria, che aveva sostenuto la sua nomina a vicepresidente, gli aveva chiesto di dimettersi in vista del referendum, per il quale l’associazione degli imprenditori sosteneva il sì (e quindi l’abolizione del CNEL). Napoleone, che pure nelle interviste si diceva d’accordo sulla necessità di riformare il CNEL, si era rifiutato di dimettersi e anzi aveva fatto eleggere un altro vicepresidente – Gian Paolo Gualaccini – lo scorso 6 settembre. I giornali lo descrivevano come fortemente contrario all’abolizione del CNEL. Intanto 35 dei 64 membri dell’Assemblea del CNEL si erano dimessi, perché i rimborsi per i membri dell’organo erano stati soppressi. La situazione, per farla breve, era quella di un organo che sembrava essere destinato allo smantellamento e che quindi lavorava da mesi in una condizione di provvisorietà, con un presidente che provava a opporsi.
Intanto al CNEL sta succedendo di tutto. Il presidente e il segretario generale litigano a colpi di emendamenti, comunicati, licenziamenti e badge ritirati.
Sabato 2 agosto il presidente della società Editrice La Stampa, John Elkann, e il presidente della società editrice del Secolo XIX, Carlo Perrone, hanno firmato un accordo per la creazione di una holding – Italiana Editrice S.p.a – che riunirà le attività editoriali dei due gruppi (La Stampa e il Secolo XIX continueranno a essere pubblicati separatamente, e avranno redazioni autonome e indipendenti l’una dall’altra). La notizia è stata molto ripresa dalla stampa nazionale non soltanto per le prospettive e gli obiettivi del nuovo gruppo editoriale, ma anche per le possibili ripercussioni che potrebbe avere sugli attuali equilibri dell’editoria nazionale: un articolo di Repubblica riporta la notizia della fusione e, a margine, ipotizza che la probabile conferma del direttore della Stampa Mario Calabresi dovrebbe di fatto togliere il suo nome dalla lista dei possibili successori di Ferruccio De Bortoli, che lascerà il Corriere della Sera nel 2015. Alleanza nell’editoria del Nord-Ovest tra “La Stampa” di Torino e il “Secolo XIX” di Genova. Un polo da oltre 250 mila copie secondo i dati ads del mese di maggio. L’accordo è stato firmato ieri dal presidente dell’Editrice La Stampa, John Elkann e da Carlo Perrone, presidente della Sep, la società che pubblica il quotidiano di Genova. Le due società verranno controllate da una holding, la Italiana Editrice, posseduta al 77 per cento da Fiat e dal rimanente 23 dalla famiglia genovese storica proprietaria del quotidiano ligure. Presidente della Italiane Editrice sarà John Elkann mentre a Carlo Perrone andrà la vicepresidenza. L’accordo sarà sottoposto all’inizio dell’autunno all’approvazione delle rispettive assemblee degli azionisti ed è stato mandato all’autorità sulle comunicazioni per le approvazioni previste. I due quotidiani continueranno ad uscire con testate separate.
La fusione tra la Stampa e il Secolo XIX. Il nuovo gruppo, Italiana Editrice, riunirà le attività delle due società editrici: ci si chiede se la notizia potrà avere ripercussioni sugli scenari futuri di altre testate.
Il magazine americano New Yorker ha dedicato la copertina del numero della prossima settimana alle proteste avvenute a Ferguson, in Missouri, dove lo scorso 9 agosto Michael Brown, un diciottenne nero disarmato, è stato ucciso da un agente della polizia in circostanze ancora non chiare. La copertina è stata disegnata da Eric Drooker, pittore e fumettista americano, che ha spiegato al sito della rivista che «l’omicidio da parte della polizia di Michael Brown mi ha colpito sul piano personale: un mio amico artista fu ucciso da un poliziotto a Manhattan nel 1991. Era nero, e l’agente di polizia non fu mai incriminato».
La copertina del New Yorker sulle proteste di Ferguson. L'ha fatta Eric Drooker, un pittore americano a cui nel 1991 un agente di poliza uccise un amico nero.
Il 12 aprile di sessant’anni fa, Yuri Alekseyevich Gagarin salì a bordo della capsula spaziale Vostok 1 (“oriente” in russo) e divenne il primo essere umano a viaggiare nello Spazio e a orbitare intorno alla Terra. La missione segnò un importante successo per il programma spaziale sovietico, che aveva avviato la cosiddetta “corsa verso lo Spazio” appena quattro anni prima con il lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. L’impresa di Gagarin confermò più di altro come lo Spazio fosse ormai diventato uno dei principali campi di confronto tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti: le due superpotenze erano in competizione per dimostrare di avere le migliori tecnologie e di essere pronte a sfruttarle non solo in orbita, ma eventualmente anche sulla Terra per scopi bellici.
Il primo essere umano nello Spazio, 60 anni fa. Yuri Gagarin fu il primo a compiere un'orbita intorno alla Terra e ad avviare la storia delle esplorazioni spaziali.
Il presidente di Panama, Ricardo Martinelli, ha presentato una causa civile di 30 milioni di dollari contro il vicepresidente del paese, suo vecchio alleato, Juan Carlos Varela per “i danni e i pregiudizi” che sarebbero stati causati dalle “false” accuse di corruzione contro di lui. Varela aveva infatti accusato Martinelli di aver accettato 30 milioni di dollari in tangenti da Valter Lavitola in cambio di un contratto per la costruzione di un carcere, che poi non è andata in porto. Valter Lavitola è stato per qualche tempo protagonista delle recenti vicende politiche italiane e non è facile da descrivere dal punto di vista professionale: a volte descritto come imprenditore, altre volte come giornalista (è stato radiato dall’ordine dei giornalisti a settembre), altre volte superficialmente come “faccendiere”. Era stato al centro della storia della “casa di Montecarlo”, tirato pubblicamente in ballo dai finiani in quanto autore del documento di Saint Lucia – di discussa autenticità – che attribuiva a Giancarlo Tulliani la proprietà dell’immobile, e nel corso degli ultimi anni era stato investito da parte di Silvio Berlusconi di incarichi informali in Sudamerica. Soprattutto a Panama, dove Lavitola ha interessi personali e commerciali al centro di alcune inchieste: in una di queste, la procura di Napoli lo accusa di corruzione internazionale per alcune presunte tangenti pagate da Lavitola a politici panamensi – tra cui Martinelli – per permettere a Finmeccanica di ottenere appalti. Lavitola è stato arrestato il 16 aprile, in Italia, dopo una lunga latitanza a Panama.
Il caso Lavitola, a Panama. Il presidente del paese ha chiesto un risarcimento da 30 milioni di dollari al vicepresidente, suo ex alleato, che lo accusa di essersi fatto corrompere.
L’immagine coordinata dei Giochi olimpici di Londra 2012 è stata già assai criticata: il logo è composto dal numero 2012, disegnato con un carattere molto particolare, che va a inserirsi in una serie di loghi olimpici secondo alcuni osservatori piuttosto malriusciti. Più apprezzata è invece la serie di poster ufficiali dei giochi olimpici e paraolimpici, disegnati da alcuni dei più affermati artisti inglesi, da Tracey Emin a Bridget Riley. Tutti i poster, che saranno esposti alla Tate Britain durante il London 2012 Festival, sono in vendita sia in edizione limitata (si tratta di stampe numerate, di particolare qualità), sia in versione più economica e accessibile.
I poster dei Giochi olimpici di Londra. Li hanno disegnati diversi artisti più o meno famosi e sono più belli del logo, secondo molti.
L’ong animalista Essere Animali ha pubblicato un video che mostra diverse fasi del processo che porta un pesce dall’allevamento al banco di una pescheria, che in diversi casi sono giudicate disumane dall’associazione e da alcuni biologi. Il video, girato in acquacolture nel Centro e Nord Italia, mostra situazioni normali nelle acquacolture, ma che secondo alcuni esperti vanno ripensate. È una questione legata strettamente al dibattito sul fatto se i pesci provino dolore, sul quale non c’è ancora consenso scientifico. Le trote, le orate e i branzini sono i pesci più allevati in Italia, perché i più richiesti nelle pescherie e nei supermercati. Secondo i dati di Essere Animali, il consumo annuo pro capite di pesce in Italia è arrivato a 25 chili, contro i 15 chili del 1990. È una tendenza globale, che ha fatto sì che negli ultimi decenni moltissime riserve ittiche siano state sfruttate eccessivamente, e che si sia sempre più diffusa l’acquacoltura, che nel 2013 ha superato la pesca come fonte di pesce per uso alimentare.
Dovremmo ripensare a come uccidiamo i pesci? la scienza non è ancora sicura di quanto dolore provino, ma gli animalisti chiedono che vengano abbandonate alcune pratiche, specialmente negli allevamenti.
Forse conoscete il famoso video di Andy Warhol mentre mangia un hamburger di Burger King, filmato nel 1982 dal regista danese Jørgen Leth per il suo documentario 66 Scenes from America. Qualsiasi cosa proviate guardandolo – fascinazione, disagio, curiosità – può aiutare a spiegare il mukbang, un recente fenomeno di massa facilmente liquidabile come bizzarro, nato in Corea del Sud dieci anni fa, diventato popolare negli Stati Uniti e di recente arrivato anche in Europa e in Italia. Nel mukbang c’è qualcuno che trasmette un video in cui mangia di solito una quantità sproporzionata di cibo in molto tempo, mentre altri – dai loro computer e smartphone – lo guardano, lo commentano e lo premiano pagandolo. Il nome viene dalle parole sudcoreane muk-ja, che significa mangiare, e bang-song, che significa trasmettere; in Occidente viene spesso pronunciato come si scrive, mukbang, ma in coreano è qualcosa come moak-baang. I piatti possono essere di qualsiasi tipo – noodles, hamburger, pizza – e ci sono mukbanger che restano in silenzio lasciando ascoltare i suoni, spesso amplificati, di morsi e risucchi, e altri che chiacchierano con gli spettatori, raccontano i fatti propri e soprattutto commentano nei minimi dettagli quello che stanno mangiando.
Quelli che si fanno pagare per mangiare online. Il mukbang è nato in Corea del Sud come antidoto alla solitudine, ora è sconfinato ed è diventato un business: e racconta molte cose delle nostre culture e del rapporto col cibo.
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, venerdì ha scritto un messaggio su Facebook per spiegare come mai la nave Sea Watch 3 sia stata fermata dalla Guardia Costiera dopo aver fatto sbarcare a Catania i 47 migranti che per giorni aveva avuto a bordo. Toninelli ha detto che la Sea Watch 3 – di proprietà della ong tedesca Sea Watch – è stata fermata «per violazioni delle norme in materia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ambiente marino», aggiungendo che l’imbarcazione è registrata nei Paesi Bassi come «pleasure yacht» e che «non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare» visto che «è sostanzialmente uno yacht». Nel suo post, Toninelli ha ripetuto una cosa che aveva già detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini giovedì a Porta a Porta, lasciando intendere l’esistenza di un problema giuridico per il fatto che una barca registrata come “yacht” sia usata per il soccorso di persone in mare. L’uso del termine “yacht” fatto da Toninelli e Salvini, tuttavia, nasconde un inganno legato al modo in cui quella parola viene comunemente usata: cioè con un significato diverso da quello che ha nel gergo tecnico navale. Comunemente, infatti, la parola inglese “yacht” viene usata per riferirsi alle imbarcazioni di lusso di proprietà di persone molto ricche. Tecnicamente, però, la parola indica in generale qualsiasi imbarcazione per uso non commerciale: quelle che in italiano sarebbero chiamate imbarcazioni “da diporto”.
L’inganno di dire che la Sea Watch 3 è uno “yacht”. Toninelli e Salvini dicono che uno "yacht" non può essere usato per salvare i migranti, sfruttando l'ambiguità che quella parola ha in italiano.
Oggi su Repubblica c’è una lettera di Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico. Caro direttore, nell’articolo domenicale di Eugenio Scalfari, insieme con tante considerazioni che mi trovano d’accordo, c’è un passaggio che mi offre l’occasione di una precisazione. Scalfari scrive: «Non condivido la tenacia con cui Bersani ripropone la sua candidatura». L’osservazione è inserita, al solito, in un contesto amichevole e rispettoso di cui ringrazio Scalfari. Devo registrare tuttavia che una valutazione simile si fa sentire anche in contesti ben meno amichevoli. Nelle critiche aggressive e talvolta oltraggiose di questi giorni, nelle inesauribili e stupefacenti dietrologie, e perfino nelle analisi psicologiche di chi si è avventurosamente inoltrato nei miei stati d’animo, non è mai mancata la denuncia verso una sorta di puntiglio bersaniano.
La lettera di Bersani a Repubblica. Il segretario PD conferma di non volere "essere di intralcio" e di essere contrario a fare un governo col PdL.
Oggi il Corriere della Sera ha pubblicato su una pagina a pagamento un’originale pubblicità del primo libro di Mara Venier, Amori della zia, che uscirà in libreria per Mondadori il 27 ottobre. La fotografia della copertina del libro è accompagnata da una lettera di auguri a Venier, che oggi compie 65 anni, con scritto: «Non basta una vita per imparare a volersi un po’ di bene. Auguri Mara da tutti noi. Grazie! E tu sai perché… S.». Non è chiaro chi sia l’autore degli auguri, ma l’ipotesi più probabile è che si tratti di Silvio Berlusconi, amico personale di Mara Venier e ora anche suo editore.
Chi è S.? l'originale pubblicità del nuovo libro di Mara Venier, pubblicata oggi sul Corriere della Sera.
Pochi giorni fa sono stati annunciati i finalisti del Bird Photographer of the Year, concorso fotografico britannico che premia le migliori fotografie di uccelli: non è facile superare in fotogenicità pinguini surfisti, pulcinelle di mare e gufi della Lapponia, ma le immagini di animali raccolte dalle agenzie fotografiche nell’ultima settimana si difendono bene. Si sono fatti notare: un gatto che fa irruzione in un campo da baseball, una mucca fermata dalla polizia, giovani gorilla, cavalli in cielo, le zampette di un maiale, qualche panda rosso e lo sguardo di un lori lento. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Trasporti equini eccezionali, zampette di maiali, panda rossi e gli occhi di un lori lento, tra le foto bestiali della settimana.
Pornhub, il più grande sito di video pornografici in streaming, ha pubblicato come ogni anno una raccolta di dati e analisi sul traffico del 2019, mostrando quali sono state le ricerche più popolari, le categorie preferite, le attrici e gli attori più apprezzati, e snocciolando un po’ delle solite curiosità, per esempio quali sono stati gli eventi che hanno ridotto maggiormente le visite al sito. Numeri Pornhub è stato visitato 42 miliardi di volte nel 2019, con 39 miliardi di ricerche e 115 milioni di visite quotidiane. I video caricati quest’anno sono stati 6,83 milioni, per un totale di 1,36 milioni di ore di contenuti: se si fosse iniziato nel 1850 a guardare i video caricati soltanto quest’anno, non si avrebbe ancora finito.
Il 2019 su Pornhub. La solita analisi di fine anno sulle categorie, gli attori e le ricerche più popolari dell'anno sul sito porno più visitato al mondo.
Come tutte le sfilate di Gucci da quando Alessandro Michele ne è diventato il direttore creativo, anche quella di ieri alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze è stata un grande evento: per il mondo della moda, dell’arte, del cinema, del lusso e di chi ci gravita attorno. La terza collezione cruise di Michele è stata presentata in una cornice scenografica quanto quella dell‘abbazia di Westminster dell’anno scorso: c’erano modelle e modelli bianchi, neri e asiatici, tra cui il musicista Lucio Corsi e Francesco Bianconi dei Baustelle, che nell’ultimo tour ha sempre indossato Gucci e ha scritto la colonna sonora del suo ultimo video. Hanno sfilato in sette sale ricoperte da affreschi con in ognuna un musicista che suonava l’arpa. #Repost @franciosa73 ・・・ Love & Renaissance. #guccicruise18 #lamoreelaviolenza
Gucci ha fatto Gucci, ed è stato un successo. All'ultima sfilata tra affreschi rinascimentali a Palazzo Pitti c'erano anche Jared Leto tra il pubblico e Francesco Bianconi in passerella.
Al referendum sulle “trivelle” alle 19 di domenica la partecipazione è stata del 23,48 per cento degli aventi diritto, ha comunicato il Ministero degli Interni. Il dato sull’affluenza parziale è ufficiale, e tiene conto di tutti i comuni in cui si è votato. È una percentuale molto inferiore alle aspettative, e a questo punto sembra molto improbabile che venga raggiunto il quorum – del 50 per cento più uno degli aventi diritto – necessario per essere considerato valido. Al referendum organizzato nel 2000 su diverse questioni tra cui le modalità di licenziamento e le carriere dei magistrati, alla stessa ora aveva votato poco più del 20 per cento degli elettori: alla chiusura dei seggi l’affluenza fu del 32 per cento. Il dato parziale sull’affluenza alle 12 del referendum di oggi era stato dell’8,35 per cento, ed era paragonabile a quello del referendum del 1999 sulla legge elettorale: allora alle 11 aveva già votato il 7,3 per cento degli elettori, e alla chiusura dei seggi avrebbe poi votato il 49,6 per cento. Al referendum del 2011 su acqua e nucleare, invece, alle 19 aveva votato circa il 30 per cento degli elettori, e allora si votò in due giorni: alla fine il quorum venne raggiunto, con circa il 54 per cento dei voti. I seggi oggi saranno aperti fino alle 23, ora in cui inizierà lo scrutinio delle schede.
L’affluenza al referendum sulle trivelle era al 23,48% alle 19. È una percentuale molto inferiore alle aspettative, e ormai sembra molto improbabile che venga raggiunto il quorum.