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Sergio Mattarella ha rivolto lunedì sera il tradizionale discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, il suo quarto. Il discorso è durato poco meno di 15 minuti: è iniziato con una riflessione generale sui valori del vivere comune, ma ha poi toccato temi più attuali e concreti. Mattarella, in particolare, ha criticato il raddoppiamento delle tasse per le associazioni no profit; ha parlato del problema degli ultras nel calcio e ha auspicato che il Parlamento non si trovi più a dover esaminare leggi importanti in pochi giorni e con ridotte possibilità di discussione, come avvenuto per la legge di bilancio. La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento.
Il video del discorso di fine anno di Sergio Mattarella. Il suo quarto da quando è Presidente della Repubblica: si è occupato di molte questioni attuali e concrete, dalla legge sul no profit alle procedure parlamentari.
Per fortuna anche la scuola sta cambiando. Anzi, non per fortuna. Sta cambiando perché tanti docenti, studenti, famiglie, e anche bidelli perché no?, si sono dati da fare per salvarla e in qualche caso sono addirittura riusciti a portarla nel futuro. Se proprio dobbiamo indicare un giorno dopo il quale la scuola ha iniziato a cambiare e un luogo dove il futuro è arrivato prima, quel giorno è una mattina di febbraio del 2009 e il luogo è l’Istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana” di Brindisi. Il preside Salvatore Giuliano era appena tornato da una missione istituzionale a Boston: era uno dei due italiani scelti dalla multinazionale dei microprocessori Intel per partecipare al progetto Teacher of the Future, insegnante del futuro. Nella sala conferenze di un grande albergo dove si erano svolti gli incontri e poi nei giorni finali trascorsi nelle aule del Massachusetts Institute of Technology, Giuliano era rimasto colpito non tanto dalla tecnologia, in molti casi ancora rudimentale rispetto a quella odierna (il laptop verde One Laptop per Child di Nicholas Negroponte era stato lanciato proprio da quelle parti qualche anno prima), ma dallo spirito collaborativo fra docenti e studenti che la tecnologia abilita. Giuliano si rese conto che bastava un computer collegato alla rete per far cadere il muro che spesso si alza fra la cattedra di chi insegna e i banchi di chi impara: un altro modo di insegnare e di imparare era possibile.
Cambiamo la scuola. La storia del liceo di Brindisi che si fa i libri da solo, e altre innovazioni reali e possibili raccontate nel nuovo libro di Riccardo Luna.
Negli ultimi giorni Alessandra Mussolini – attualmente senatrice di Forza Italia e da molti anni tra i personaggi più noti della destra italiana – è tornata ad avere grande attenzione sui giornali a causa di un caso giudiziario molto grave che ha coinvolto suo marito, Mauro Floriani. Floriani è indagato in una inchiesta per prostituzione minorile: secondo le ricostruzioni di questi giorni, è stato intercettato mentre parlava al telefono con alcune minorenni che si prostituivano – o venivano fatte prostituire – a Roma, in diversi luoghi tra cui il quartiere Parioli, in una storia che aveva ricevuto molta attenzione dei media già dalla fine dello scorso anno. Le intercettazioni in questione sono allegate a una ordinanza di custodia cautelare per Mirko Ieni, che si trova agli arresti domiciliari per sfruttamento della prostituzione, cessione di stupefacenti e altri reati. Secondo alcuni quotidiani, Floriani si è presentato spontaneamente alle autorità per dare la sua versione dei fatti ed è attualmente indagato insieme a una ventina di altre persone per prostituzione minorile. Il 14 marzo diversi quotidiani hanno scritto, citando il verbale dell’interrogatorio, che Floriani ha ammesso due rapporti sessuali con le ragazze, aggiungendo però di non sapere che fossero minorenni.
Il guaio Mussolini. Il marito della senatrice Alessandra Mussolini - da tempo impegnata in campagne per i diritti dei bambini - è indagato in una inchiesta per prostituzione minorile a Roma.
L’annuncio di Silvio Berlusconi di volersi nuovamente candidare alla presidenza del Consiglio alle prossime elezioni politiche, che si dovrebbero tenere a febbraio 2013, è stata molto commentata all’estero, soprattutto dai giornali europei che hanno dedicato editoriali e prime pagine contro il ritorno dell’ex PresdelCons. Alle tante critiche oggi si è aggiunta quella del New York Times, che ha pubblicato un duro editoriale sulla sua edizione cartacea (pagina A38) intitolato “Lo spudorato ritorno di Berlusconi”. L’editoriale spiega che la notizia del nuovo impegno in politica di Silvio Berlusconi “potrebbe sembrare una battuta di cattivo gusto, considerati i suoi fallimenti nel riformare o risollevare l’economia e i suoi scandali sessuali”, ma è in effetti reale e potrebbe portare “seri danni” all’Italia e non solo. Il New York Times ricorda che il precedente governo finì lo scorso anno in seguito a un grande calo di consensi e alla perdita di fiducia da parte dei mercati europei. Al suo posto arrivò Mario Monti, operazione che portò a sensibili cambiamenti:
“Lo spudorato ritorno di Berlusconi”. È il titolo di un duro editoriale del New York Times, che invita neanche troppo velatamente Mario Monti a candidarsi alla presidenza del Consiglio.
Da qualche mese si fa un gran parlare di notizie false e post-verità: cioè di cose non vere che per qualche motivo finiscono per sembrarlo per il semplice fatto che le ha dette qualcuno di importante – coff coff – oppure perché ci appaiono come credibili, e non abbiamo tempo o voglia di verificarle. Ma sebbene i social network abbiano probabilmente un ruolo nella loro recente diffusione, le notizie false ci sono da prima che andasse di moda parlarne: e così anche le post-verità, magari con un nome diverso. Secondo la Treccani una post-verità è una «argomentazione, caratterizzata da un forte appello all’emotività, che basandosi su credenze diffuse e non su fatti verificati tende a essere accettata come veritiera, influenzando l’opinione pubblica». Eve MacDonald insegna Storia antica all’università di Reading, nel Regno Unito, e su The Conversation ha raccontato un probabile caso di questo tipo che ha più di duemila anni e ha determinato le sorti di Ottaviano – il futuro imperatore Augusto – Marco Antonio, Cleopatra e, più in generale, dell’Impero romano. Ottaviano disse di aver avuto accesso al testamento di Marco Antonio – preparato e lasciato a Roma prima che lui si trasferisse in Egitto, da Cleopatra – ne riportò il contenuto al Senato, e il Senato disapprovò molto quello che sentì, fino a decidere di dichiarare guerra a Marco Antonio, tempo dopo. Non c’è modo di sapere se Ottaviano trovò e lesse il vero testamento di Antonio: molti ne sono scettici perché Antonio ne usciva particolarmente male, e ancora se ne discute. Ma ormai è in realtà comunque poco importante: quel testamento, il cui contenuto faceva di certo un gran comodo per i piani di Ottaviano, si rivelò determinante per convincere il Senato a mettersi con Ottaviano e contro Marco Antonio. Proprio come le notizie false di oggi diventano rilevanti a prescindere dalla veridicità del loro contenuto.
Alla base dell’Impero romano c’è una notizia falsa? nel 32 a.C. il futuro imperatore Augusto fece circolare un documento che screditava il suo nemico Marco Antonio: sulla sua veridicità si discute ancora oggi, ma ebbe effetti notevoli.
La rivista Forbes, tra le più importanti del mondo per quanto riguarda la finanza, ha compilato la sua annuale classifica delle persone più ricche del mondo, la più citata e autorevole di questo tipo. Al primo posto c’è Bill Gates, che compare da anni ai primi posti, e molte posizioni sono occupate dai fondatori di aziende di tecnologia: solo nei primi dieci posti ci sono Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e Larry Ellison, fondatore di Oracle. La maggior parte sono americani, ma il secondo posto è occupato dallo spagnolo Amancio Ortega, fondatore di Zara. Tra gli altri, due sono cinesi e uno è brasiliano. Molte delle persone nella lista sono famosissime e tutti sanno di cosa si occupano e come mai sono così ricche, ce ne sono altre, tuttavia, che sono sconosciute ai più. Cosa fanno i fratelli Koch? E i tre fratelli Walton? E Wang Jianlin? Dentro a ogni foto trovate la spiegazione di quello che fanno le prime 20 persone della classifica di Forbes. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cosa fanno le 20 persone più ricche del mondo. Forbes ha pubblicato la sua annuale classifica e se di Bill Gates sappiamo tutto, forse lo stesso non vale per i tre fratelli Walton e Wang Jianlin.
È morto a 74 anni il giornalista Giuseppe Caldarola. Era nato a Bari il 9 aprile del 1946 e aveva iniziato la carriera giornalistica come redattore della casa editrice Laterza, e dopo aver aderito al Partito Comunista Italiano divenne vicedirettore di Rinascita, mensile del partito. Aderì in seguito al Partito Democratico della Sinistra e, successivamente, ai Democratici di Sinistra, e dal 1996 al 1998 e dal 1999 al 2000 fu direttore dell’Unità. Nel 2001 venne eletto alla Camera dei deputati con i Democratici di Sinistra, e venne confermato nel 2006 con la lista dell’Ulivo. Nel 2007 aderì al PD ma lo abbandonò dopo l’annuncio dell’alleanza elettorale con Di Pietro.
È morto il giornalista Giuseppe Caldarola.
Come quello di Netflix, anche i cataloghi delle piattaforme di streaming di audiolibri cambiano di giorno in giorno. Abbiamo quindi messo insieme e diviso per settimane una selezione delle nuove cose che arrivano a dicembre su Storytel e Audible, pensando soprattutto a chi riceverà un abbonamento come regalo di Natale e non saprà da dove cominciare con questi audiolibri (se invece siete interessati a un abbonamento, facendolo a Storytel da questo link avete 30 giorni di prova gratis invece che 14). Ci sono classici, “classici moderni”, come si dice, un paio di libri recenti e una bella selezione nordica (quasi una specie di playlist di audiolibri, in tempo per il freddo di gennaio). Domenica 2 dicembre Non c’è nessuna novità notevole, ma da oggi su Storytel sarà disponibile l’audiolibro di La vita davanti a sé di Romain Gary, di cui peraltro è da poco uscita una nuova edizione cartacea illustrata. È un romanzo del 1975 ed è ambientato nel quartiere parigino di Belleville; racconta la storia di un ragazzino che vive con un’anziana signora a cui le prostitute del quartiere sono solite affidare i figli che non possono tenere con sé. È famoso anche perché vinse il premio Goncourt, il più importante premio letterario francese, nonostante Gary lo avesse già vinto nel 1956 e sia vietato dalle regole del Goncourt che sia assegnato due volte allo stesso autore. Il fatto è che Gary aveva firmato La vita davanti a sé con uno pseudonimo.
16 cose nuove da ascoltare a dicembre. Su Storytel arriveranno un thriller di successo, il Kamasutra e varie storie islandesi, mentre su Audible si farà notare "Sostiene Pereira".
Il 22 luglio Niantic – la società che ha prodotto Pokémon Go – ha organizzato un grande raduno al Grant Park di Chicago, negli Stati Uniti. C’era la possibilità di giocare insieme ad altri, trovare Pokémon rari e sfruttare molte delle novità del gioco: ci hanno partecipato circa 20mila persone e ognuna di loro ha pagato un biglietto da 20 dollari. Ci sono però stati problemi di connessione, probabilmente dovuti alle troppe persone presenti, che hanno reso molto difficile e in certi casi impossibili giocare a Pokémon Go. Niantic ha quindi chiesto scusa, ha rimborsato i 20 dollari, ha offerto 100 dollari a ogni giocatore da usare per comprare cose in Pokémon Go e ha regalato Lugia, un “Pokémon leggendario” (cioè rarissimo e fortissimo) a ogni persona che aveva pagato il biglietto. Lugia e Articuno (un altro “Pokémon leggendario”) sono ora tra quelli che potrebbe capitare di incontrare giocando (ma proprio perché leggendario sarà difficile trovarli e per catturarli sarà necessario collaborare con altri giocatori).
Il primo raduno ufficiale di Pokémon Go è stato rovinato da problemi di connessione. Niantic, la società che produce il gioco, si è scusata e ha offerto un rimborso e un "Pokémon leggendario" a tutti i presenti.
Il dipartimento di Giustizia (DOJ) degli Stati Uniti ha avviato una causa legale per fermare la proposta dell’azienda telefonica AT&T di fondersi insieme a quella di telecomunicazioni Time Warner, in un accordo che diventerebbe uno dei più grandi nella storia del settore. Secondo il DOJ, la fusione porterebbe a una minore concorrenza sul mercato, facendo aumentare i prezzi per le altre aziende che distribuiscono in licenza i canali di Time Warner e danneggerebbe l’evoluzione dei servizi on demand. Nel complesso, sostiene sempre il DOJ: “La proposta fusione comporterebbe poche innovazioni nell’offerta e bollette più alte per le famiglie statunitensi”. Il CEO di AT&T, Randall Stevenson, ha respinto questa visione dicendo che la causa intentata dal governo degli Stati Uniti va oltre ciò che è previsto dalle leggi antitrust, e che quindi ci sono le basi per risolvere la vicenda in tribunale. L’onere della prova spetta al DOJ, ha spiegato Stevenson, facendo intendere che non ci sono le basi per sostenere un danno alla concorrenza. La nuova grande azienda, sostengono i dirigenti di AT&T e di Time Warner, non avrebbe nessun interesse a limitare l’accesso a canali televisivi via cavo come HBO, TNT e CNN e a tenerli solo per sé nei suoi pacchetti in abbonamento.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha fatto causa per bloccare la fusione tra AT&T e Time Warner.
Una teoria sociologica ed economica che si è diffusa soprattutto negli ultimi anni è che la società degli Stati Uniti sia molto più rigida e classista di quanto il mito del “paese delle opportunità” voglia far credere. Non è un problema che riguarda solo i più ricchi dei ricchi, il famoso un per cento della popolazione che si trova in cima alla piramide dei redditi, ha spiegato Richard V. Reeves in un articolo pubblicato sul New York Times e intitolato “Smettete di far finta di non essere ricchi”: è una questione che riguarda almeno il 20 per cento più ricco della popolazione, una fascia che appartiene alla classe medio-alta, che guadagna stipendi a sei cifre, ma che spesso non ha nessuna coscienza di essere un gruppo privilegiato. Reeves è un ricercatore del Brookings Institute, un centro di ricerca americano, ed è specializzato nei temi della mobilità sociale. È nato nel Regno Unito, una società dove, ha raccontato, la divisione tra classi sociali è ancora molto sentita. Reeves, ad esempio, racconta che quando lui e suo fratello erano piccoli, la madre li minacciava di mandarli a scuola di dizione se non avessero perso l’accento rustico che, secondo lei, avrebbe rischiato di danneggiare la loro ascesa sociale. Reeves racconta di aver sempre ritenuto “deprimente” il classismo della società inglese, che è stata una delle ragioni che lo hanno spinto a trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha cresciuto i suoi figli.
«Smettete di fare finta di non essere ricchi». Un editoriale pubblicato sul New York Times addossa le colpe delle diseguaglianze economiche statunitensi alla classe medio-alta e progressista (cioè sui lettori del New York Times).
Dopo l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi – il più importante trattato internazionale sul clima – molti avevano visto nella Cina un nuovo possibile leader per guidare la difficile transizione verso forme di energia rinnovabili, riducendo le emissioni di anidride carbonica (CO2) e di altre sostanze inquinanti nell’atmosfera. In effetti negli ultimi anni il governo cinese ha adottato politiche energetiche più responsabili, vedendo nelle energie rinnovabili un’importante opportunità economica oltre i benefici per l’ambiente, ma le contraddizioni non mancano. Un recente studio ha scoperto infatti che in molte province della Cina è ripresa la costruzione di centinaia di centrali elettriche a carbone, tra le principali responsabili dell’inquinamento atmosferico. La ricerca è stata condotta dall’organizzazione ambientalista CoalSwarm, analizzando le immagini satellitari dei siti dove negli ultimi anni era stata sospesa la costruzione di centrali a carbone, su ordine del governo centrale. I lavori sono ripresi in buona parte dei siti analizzati, per realizzare impianti che complessivamente raggiungeranno una capacità di 259 gigawatt, dato comparabile con la potenza installata negli impianti a carbone di tutti gli Stati Uniti.
La Cina sta costruendo centinaia di nuove centrali a carbone. Le immagini satellitari mostrano la riapertura di centinaia di cantieri dove i lavori erano stati sospesi: è un problema serio per tutti.
Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha confermato che il professore Giuseppe Conte rimane il candidato a presidente del Consiglio del M5S e della Lega, nonostante martedì siano emersi diversi dubbi e incongruenze sul suo curriculum, che secondo molti opinionisti avevano reso politicamente più debole la sua candidatura (già non fortissima per via dell’inesperienza politica di Conte). Di Maio, riporta Ansa, ha detto: «Conte è e resta assolutamente il candidato premier del Movimento 5 stelle e della Lega»
Di Maio dice che Giuseppe Conte rimane il loro candidato. Nonostante i dubbi e le incongruenze emersi sul suo curriculum, il professore rimane «assolutamente» il nome per la presidenza del Consiglio.
Il 3 marzo è uscito in Italia per Guanda Giorni di fuoco, il romanzo di Ryan Gattis che racconta le violenze avvenute a Los Angeles per sei giorni del 1992, tra il 29 aprile e il 4 maggio, dopo l’assoluzione dei quattro poliziotti coinvolti nel pestaggio di Rodney King, un tassista nero che non si era fermato al loro ordine. Per scrivere il romanzo, che è il suo terzo, Gattis si è documentato per più di due anni, intervistando testimoni degli scontri tra la comunità nera e le altre che vivono nella città. Gattis vive a Los Angeles, ma è nato in Colorado e l’idea di scrivere Giorni di fuoco gli è venuta ascoltando i racconti delle persone che ha incontrato girando per la città insieme al gruppo di street artist UGLARworks.
L’ultima rivolta di Los Angeles, e la prossima. "Giorni di fuoco" di Ryan Gattis racconta i sei giorni di violenza dopo l'assoluzione dei poliziotti bianchi che picchiarono Rodney King, un tassista nero.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono molte modelle e attrici, ospiti delle sfilate delle collezioni invernali che si stanno tenendo in questi giorni: a Parigi Karl Lagerfeld ha organizzato una delle sue sfilate scenografiche ricreando un casinò all’interno del Grand Palais, dove hanno giocato, tra le altre, Kristen Stewart, Julianne Moore e Rita Ora; a Roma, invece, Valentino ha organizzato una grande sfilata nella sua sede storica a piazza Mignanelli con moltissimi ospiti, tra cui Gwyneth Paltrow, Afef Jnifen, Ginevra Elkann (che sembra essersi ispirata a Frida Kahlo) e Tilda Swinton con una lunga tunica bianca che le dava un’aria papale. A San Diego, invece, è iniziato il Comic-Con e c’è già un gran movimento di personaggi famosi: a partire dal nostro santo patrono Bill Murray fino a Jennifer Lawrence, Bryan Cranston e Bella Thorne. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Bill Murray con la bandana, Tilda Swinton vestita da Papa e Cara Delevingne chitarrista acrobatica, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Da giovedì 19 novembre è nei cinema italiani Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II: il quarto e ultimo film tratto dalla trilogia di Hunger Games, i romanzi scritti da Suzanne Collins.Il canto della rivolta – Parte II racconta gli eventi della seconda metà di Il canto della rivolta, il libro con cui si conclude la saga. Il regista è Francis Lawrence, lo stesso dei precedenti due Hunger Games, e nel cast ci sono molti ottimi attori: i giovani Jennifer Lawrence (non è parente del regista), Josh Hutcherson, Liam Hemsworth e i meno giovani – e famosi da più tempo – Donald Sutherland, Julianne Moore, Stanley Tucci, Woody Harrelson e Philip Seymour Hoffman, morto nel 2014. Il primo dei tre romanzi di Hunger Games è uscito negli Stati Uniti nel 2009, il primo dei quattro film è uscito nel 2012: sono passati un po’ di anni e nel frattempo c’è il rischio di aver fatto confusione con altre storie simili (Divergent, per esempio). Per chi è confuso, o andrà al cinema a vedere l’ultimo Hunger Games e non riesce o non vuole riguardarsi i film precedenti, per chi ha letto i libri e cerca un rapido ripasso, e anche per chi non ha mai letto né visto un Hunger Games ma vuole o deve andare al cinema a vedere Il canto della rivolta – Parte II, abbiamo messo insieme le cose da sapere per arrivare preparati: si legge in meno di 10 minuti, 20 con i video.
“Hunger Games”, le cose da sapere. Una guida per arrivare preparati a "Il canto della rivolta - Parte II", l'ultimo film della saga, nei cinema dal 19 novembre.
È stato ratificato l’accordo con cui Alessi, storica azienda italiana di prodotti di design, ha ceduto il 40 per cento del suo capitale al fondo d’investimento inglese Oakley. Il fondo entrerà nella società come socio di minoranza, mentre Alberto Alessi continuerà a ricoprire la carica di presidente. Alessi ha fatto sapere che il capitale d’ingresso di Oakley verrà «totalmente investito nella società, in particolare al rinnovo e al rafforzamento del canale retail, agli investimenti in comunicazione e alle tecnologie digitali». Con questa operazione Alessi ha anche dichiarato concluso con quattro mesi di anticipo lo stato di crisi aperto lo scorso gennaio, e ha annunciato la fine anticipata del periodo di cassa integrazione straordinaria in corso.
Alessi ha ceduto il 40 per cento del suo capitale al fondo inglese Oakley.
Adam Driver, Lady Gaga e Al Pacino sono stati tutti e tre fotografati a Milano per le riprese di House of Gucci, il nuovo film di Ridley Scott sull’omicidio di Maurizio Gucci, nipote di Guccio Gucci, fondatore dell’omonimo marchio di moda. Sono già tre nomi di spessore internazionale, a cui si aggiungono le facce in videochiamata di chi ha partecipato ai Critics’ Choice Awards (tra i premi di cinema e tv più attendibili per fare previsioni sugli Oscar), come Morgan Freeman e Chris Hemsworth. Il Dalai Lama e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono entrambi stati vaccinati contro il coronavirus, e non potevano mancare, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana, un pezzo della famiglia reale britannica: il principe Harry e Meghan Markle con Oprah Winfrey, va da sé, e il principe William, Kate Middleton e il principe Carlo nelle loro apparizioni pubbliche dopo la tanto discussa intervista. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Adam Driver e Lady Gaga a Milano, Rita Ora, Kylie Minogue e i reali britannici, tra quelli che valeva la pena fotografare.
Nel crollo del ponte Morandi a Genova, martedì, sono morte almeno 39 persone. Subito dopo il disastro ci si è interrogati su quali possano essere state le cause del crollo, che al momento non si sanno e che emergeranno solo dopo le indagini e le verifiche tecniche. Il ponte Morandi, o viadotto di Polcevera, è un ponte con una struttura particolare, che lo rese a suo tempo rivoluzionario e ammirato in tutto il mondo, e che però secondo le opinioni degli esperti – espresse prima e dopo il crollo – ha rappresentato anche un problema. Il ponte ha richiesto dopo pochi anni dalla sua costruzione importanti lavori di manutenzione, che sono poi proseguiti quasi incessantemente negli ultimi tempi, tanto da convincere qualcuno che sarebbe stata più economica e sicura la sua demolizione e il suo rifacimento. Una delle cose più rilevanti emerse dopo il crollo è che Autostrade per l’Italia, la società che gestisce il tratto autostradale del ponte, aveva in programma un imponente rinforzo delle strutture del pilone del ponte che è crollato martedì.
Storia e problemi del ponte Morandi. Era stato costruito con una tecnica innovativa, ma aveva subito moltissimi lavori di manutenzione: uno – sostanziale – era in programma anche per il pilone crollato martedì.
A partire dal prossimo marzo Google cambierà le sue regole per la privacy, un’operazione enorme che interesserà centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e che fa preoccupare chi si batte per la protezione dei dati personali online. La società ha comunicato la decisione sul proprio blog ufficiale, dicendo che le modifiche renderanno più semplice e intuitiva la gestione dei propri dati e potranno anche migliorare la qualità dei servizi forniti da Google, dalla posta elettronica ai video di YouTube, passando naturalmente per i risultati forniti dal motore di ricerca. Al momento Google ha più di 70 diverse politiche per la privacy a seconda dei propri servizi. Nel 2010 aveva dato una prima sfoltita, semplificando alcuni passaggi e rendendo più semplice la consultazione delle regole, ma come appare evidente il lavoro da fare era ancora molto. Negli ultimi due anni, inoltre, la società ha lavorato molto per integrare il più possibile i propri servizi fra loro e non aveva senso continuare a usare politiche per la privacy diverse.
Come cambia la privacy su Google. Dal prossimo marzo Google unifica moltissime policy in un unico documento: le cose da sapere.
Sony ha pubblicato l’elenco dei videogiochi che faranno parte della versione commemorativa della sua prima PlayStation, che sarà messa in vendita a partire dal prossimo 3 dicembre, a quasi 25 anni dal suo primo arrivo nei negozi. La lista dei videogiochi:
L’elenco dei videogiochi compresi nella mini versione commemorativa della PlayStation. Nella versione in miniatura della console ci saranno Final Fantasy VII, Grand Theft Auto, Tekken 3 e molti altri titoli famosi.
Carlo Calenda si è iscritto al Partito Democratico a marzo del 2018, subito dopo le elezioni politiche vinte dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, e alle scorse elezioni europee è stato eletto al Parlamento europeo. Calenda è molto presente su Twitter, dove commenta in modo spesso informale e diretto le vicende del partito, e un suo tweet di oggi rivela con un certo candore l’idea che si è fatto in questo anno di militanza. Il tweet a cui Calenda ha risposto fa riferimento alla composizione della nuova segreteria del Partito Democratico, annunciata sabato sera da Nicola Zingaretti, nella quale non figurano dirigenti e politici oggi vicini all’ultimo segretario del PD, Matteo Renzi. Va bene hai ragione. La segreteria di Renzi era tutta fatta dalle minoranze.. ma la facciamo finita con questo cazzeggio. E quando vince Renzi lo sabotano da sinistra e quando vince Zingaretti si incazzano gli altri. che palle ‘sto partito. Ma andiamo a fare opposizione. https://t.co/geu7B5AwMY
Carlo Calenda si è fatto un’idea del PD, quest’anno. «Che palle 'sto partito».
L’azienda sviluppatrice di videogiochi Rockstar Games ha annunciato che la modalità online di Red Dead Redemption 2 sarà disponibile in una versione di prova da martedì 27 novembre per tutti i possessori dell’Ultimate Edition del videogioco. Da mercoledì 28 novembre sarà invece accessibile a chi ha avviato il gioco il giorno stesso del lancio mondiale, avvenuto venerdì 26 ottobre. Giovedì 29 novembre la modalità online sarà accessibile a chi ha giocato nei primi tre giorni di lancio; da venerdì sarà infine disponibile a tutti i possessori del gioco, sempre in una versione beta. Non si sa ancora come si presenterà la modalità online del videogioco. Rockstar si è limitata a descriverla come “un’evoluzione della classica esperienza multiplayer di Red Dead Redemption che mescolerà la narrativa con un gameplay competitivo e cooperativo in modi nuovi e divertenti”. Si ritiene comunque che la modalità online di RDR2 sarà in linea di principio simile a quella di Grand Theft Auto V, il gioco di maggior successo prodotto da Rockstar.
La modalità online del videogioco Red Dead Redemption 2 sarà disponibile a partire da martedì.
Tra le nuove cose che si possono vedere in streaming a marzo ci sono: il primo Classico Disney dopo Frozen II – Il segreto di Arendelle (che però ha un costo extra pari a quelli di circa tre biglietti al cinema), il seguito del Principe cerca moglie, una serie drammatica israeliana, una docuserie di Netflix sui pirati, la serie di Sky su Francesco Totti, una nuova serie Marvel su Disney+ e una serie Netflix su Sherlock Holmes, ma in chiave paranormale. 1 marzo: Netflix Biggie: I Got a Story to Tell Un documentario su Christopher George Latore Wallace, più noto come Biggie Small e ancor più noto come Notorious B.I.G., che fu ucciso a 24 anni nel marzo 1997, quando era forse il rapper più famoso al mondo. Netflix lo presenta come un «documentario intimo» e un «racconto personale» realizzato in collaborazione con gli eredi del rapper. Contiene alcuni filmati rari girati dal suo miglior amico Damion “D-Roc” Butler e interviste inedite a familiari, amici e altri rapper. Il regista è Emmett Malloy e tra i produttori c’è Sean Combs, più noto come Puff Daddy. Il momento del trailer in cui parte la sua “Juicy” arriva dopo un minuto e mezzo, e chissà per quanto continuerà a restarvi in testa.
12 cose da guardare in streaming a marzo. La serie su Francesco Totti, il sequel di "Il principe cerca moglie" e la versione di HBO sull'omicidio della giornalista Kim Wall.
Dal 2018 il Prime Day, l’iniziativa promozionale di Amazon riservata a chi è abbonato al servizio di consegna veloce Prime, dura più di 24 ore: è cominciato ieri e durerà ancora fino alla fine di oggi. Cercando tra gli innumerevoli prodotti in sconto, abbiamo trovato altre dieci offerte (oltre a quelle segnalate ieri, in gran parte tuttora valide) più interessanti delle altre per qualche ragione, dalle preferenze dei redattori alla notorietà e affidabilità generale di specifici marchi. Sono anche offerte convenienti economicamente: non è automatico dato che non tutti gli sconti del Prime Day sono grandi come potrebbero sembrare (più sotto è spiegato perché). Attenzione però che alcune offerte non scadono a mezzanotte ma prima, ad esempio alle 19. Una macchina fotografica compatta Chi continua a stampare e tenere in ordine le fotografie delle vacanze, ma anche quelle di cerimonie e feste varie, sa bene che quelle fatte con gli smartphone non vanno bene: serve un dispositivo fatto esclusivamente per fare fotografie. Basta una macchina fotografica compatta mirrorless, non serve per forza una reflex. Per il Prime Day è scontata una versione più piccola, leggera ed economica della Fujifilm X-T2, un modello consigliato in passato da un redattore del Post esperto di fotografia: è la Fujifilm X-T200, che diversamente dalla X-T2 ha anche lo schermo touch. È sul mercato da gennaio e oggi su Amazon costa 570 euro invece di 770.
Altre 10 cose in sconto per il Prime Day di Amazon. Che anche se è un "day" dura due giorni: ci sono una valigia, una macchina fotografica compatta e uno smartphone Samsung Galaxy, tra le altre cose.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 10.407 nuovi casi positivi da coronavirus e 261 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus. I ricoverati attualmente sono 25.886 (100 in meno rispetto a ieri), di cui 2.563 nei reparti di terapia intensiva (2 in meno di ieri) e 23.304 negli altri reparti (98 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 81.285 tamponi. È risultato positivo il 12,8 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 19.037 e i morti 459.
I dati sul coronavirus di oggi, sabato 26 dicembre.
Nel pomeriggio di oggi al porto di Brindisi è attraccata la Norman Atlantic, la nave andata a fuoco al largo dell’Albania mentre era in viaggio dalla Grecia all’Italia domenica 28 dicembre. Il traghetto è stato trainato da un rimorchiatore dalla baia di Valona, in Albania, dove era stato lasciato temporaneamente al termine delle complicate operazioni di salvataggio delle oltre 480 persone a bordo. Finora è stato possibile accertare la morte di 11 passeggeri ma sono ancora in corso verifiche sull’effettivo numero di persone che si trovavano a bordo, perché alcune non erano indicate nella lista d’imbarco. La nave è stata rimorchiata lentamente a partire dalle 16:30 di giovedì: la bassa velocità era necessaria per mantenere l’imbarcazione stabile ed evitare conseguenze a causa del mare mosso. Da alcuni ponti della Norman Atlantic esce ancora del fumo, dovuto ai materiali che si sono inceneriti, comprese diverse automobili che si trovavano al suo interno. La magistratura ne ha disposto il sequestro per esaminarla e ricostruire le cause dell’incendio.
Le foto della Norman Atlantic a Brindisi. La nave andata a fuoco al largo delle coste dell'Albania è arrivata in porto: sarà analizzata per scoprire le cause dell'incidente che ha causato la morte di almeno 11 persone.
È stato diffuso al Comic-Con di San Diego, una delle più importanti fiere che si occupano di fumetti e serie tv, il trailer della sesta stagione della serie televisiva fantascientifica Walking Dead. La sesta stagione sarà trasmessa negli Stati Uniti sulla rete televisiva AMC a partire dall’11 ottobre 2015. Il primo episodio della stagione avrà una durata di un’ora e mezza. Come già avvenuto per le precedenti stagioni, la sesta stagione sarà divisa in due parti: la prima andrà in onda entro l’autunno del 2015, mentre la seconda a partire da febbraio del 2016. Walking Dead va in onda dal 2010, parla di un ipotetico mondo invaso dagli zombie ed è una delle serie televisive più di successo degli ultimi anni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer della nuova, sesta stagione di Walking Dead. Sarà trasmessa negli Stati Uniti a partire dall'11 ottobre, e come di consueto sarà divisa in due parti.
Roberto Battiston ha annunciato di essere stato rimosso dal suo incarico di presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di averlo appreso “con sorpresa”, in una comunicazione fatta dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Battiston ha scritto in un tweet che la decisione è “il primo spoil system di Ente di Ricerca”, sostenendo che sia avvenuta per ragioni politiche. Battiston era presidente dell’ASI dal 2014 e lo scorso maggio il suo mandato era stato rinnovato dal precedente governo fino al 2022. Oggi il Ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di Presidente Asi. È il primo spoil system di Ente di Ricerca. Grazie alle migliaia dii persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano. Roberto Battiston pic.twitter.com/jGRnfgcae7
Il ministro Bussetti ha rimosso dal suo incarico il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Ma il suo viceministro, Lorenzo Fioramonti, dice che non ne sapeva niente.
VRT, la televisione pubblica delle Fiandre, la regione fiamminga del Belgio, ha ottenuto e pubblicato alcune registrazioni realizzate da dispositivi Google, in particolare dall’assistente vocale Google Home e dall’app Google Assistant. Si tratta ovviamente di registrazioni che non avrebbero dovuto finire in mano a un giornale e di cui Google aveva quindi perso il controllo. In un post sul proprio blog ufficiale, Google ha riconosciuto che le registrazioni provengono dai propri dispositivi e spiegato che in futuro cercherà di prevenire episodi di questo genere. Le registrazioni si possono ascoltare nel video che VRT ha pubblicato insieme alla sua inchiesta: alcune contengono semplici comandi rivolti ai dispositivi Google, altre contengono informazioni private anche molto sensibili, come una conversazione avvenuta in una camera da letto, oppure quella di una situazione in cui una donna si trovava in pericolo.
La televisione belga ha ottenuto alcune registrazioni realizzate da dispositivi Google. A volte anche conversazioni private, che Google non dovrebbe registrare e che non dovrebbero finire a un giornale.
Timothy Geithner, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha chiesto che il Fondo Monetario Internazionale proceda alla nomina di un nuovo direttore ad interim per sostituire Dominique Strauss-Kahn, in carcere e in attesa di giudizio con le accuse di molestie sessuali, tentato stupro e sequestro di persona. Secondo Geithner, al momento Strauss-Kahn «non è chiaramente nella posizione di gestire l’FMI» e sarebbe quindi necessario trovare un nuovo direttore che ne svolga le funzioni. Si tratta della prima dichiarazione sul caso da parte di un funzionario vicino all’amministrazione Obama, rimasta fino a ora in attesa di sviluppi sul fronte giudiziario. Geithner si è rifiutato di commentare le accuse mosse contro Strauss-Kahn e i dettagli del caso. Da quando il direttore dell’FMI è stato arrestato lo scorso sabato, la gestione del Fondo è passata nelle mani del suo vice John Lipsky. Gli Stati Uniti, che possiedono il maggior numero di voti all’interno dell’organizzazione, premono per la nomina di un nuovo responsabile ad interim, che tenga lontano il Fondo Monetario Internazionale dal caso giudiziario contro Strauss-Kahn e dalle polemiche che ne conseguono.
Serve un nuovo direttore per l’FMI. Dopo l'arresto di Strauss-Kahn, Europa e Stati Uniti premono per la nomina di un nuovo responsabile ad interim che li rappresenti.
Il quinto episodio della seconda stagione di Westworld – la serie che fino a qualche settimana fa si poteva descrivere come “ambientata nel vecchio west” e ora non più – si può vedere su Sky Go in lingua originale e dal 28 maggio sarà disponibile anche in italiano. Già dicendo il titolo di questo episodio, c’è il rischio di dire un po’ più del necessario. Quindi: con quelli che non l’hanno visto ci rivediamo tra un po’ (e intanto, se volete un consiglio, riguardate il primissimo episodio della prima stagione, perché tornerà utile). Per tutti gli altri: Come al solito è pieno di indizi, teorie, riferimenti più o meno oscuri e risposte che fanno venire in mente altre trenta domande. È difficile fare ordine attorno a una cosa come Westworld, specie quando si è metà stagione, ma ci proviamo. Anche perché, come ha scritto su Twitter il critico di Vox Todd VanDerWerff, «è una serie tv per la quale parlarne è forse ancora più bello che vederla, e non c’è niente di male a riguardo».
11 cose sul quinto episodio di “Westworld”. Curiosità, cose da sapere, teorie, domande, risposte, domande senza risposte e domande che finiscono con altre domande: il solito, insomma.
Domenica 12 aprile circa 400 migranti sono morti quando la loro imbarcazione si è rovesciata nel canale di Sicilia. La stima non è ancora ufficiale, ma alcuni dei 144 sopravvissuti soccorsi dalla Guardia Costiera italiana hanno raccontato che sull’imbarcazione erano presenti tra le 500 e le 550 persone (una cifra che sembra corrispondere alle dimensioni dell’imbarcazione). Se il numero comunicato dai testimoni venisse confermato si tratterebbe di uno dei peggiori disastri avvenuti nel tratto di mare che divide l’Italia dal Nordafrica, più grave anche di quello di Lampedusa dell’ottobre 2013, quando più di 300 migranti affogarono a pochi chilometri dalle coste italiane. Il disastro di domenica ha confermato come il numero di migranti morti in mare è in considerevole aumento negli ultimi mesi: secondo gli esperti, la principale causa è la fine dell’operazione Mare Nostrum, che dallo scorso novembre è stata sostituita dall’operazione Triton.
I naufragi dei migranti stanno aumentando. E anche il numero dei morti, che nei primi mesi del 2015 è stato di cinque volte più alto rispetto all'anno precedente: c'entra la fine di Mare Nostrum e l'inizio di Triton.
ll 16 ottobre scorso è stata inaugurata a Palazzo Blu di Pisa la mostra “Toulouse-Lautrec. Luci e ombre di Montmartre”, che andrà avanti fino al 14 febbraio 2016. L’esposizione, composta da 180 opere, è interamente dedicata al conte Henri de Toulouse-Lautrec: ci sono i suoi manifesti più celebri, i disegni, una selezione dei dipinti, le litografie e – per la prima volta in Italia – una delle più complete collezioni della sua produzione grafica. La maggior parte di quello che viene raccontato nelle sue raffigurazioni rimanda a Parigi, la città che per Toulouse-Lautrec è stata il luogo ideale in cui esprimere le proprie capacità tecniche, riuscendo a esaltarne le caratteristiche in una delle epoche più ricche a livello artistico: la Parigi del Moulin Rouge e del quartiere di Montmartre di fine Ottocento. Cosa c’è nella mostra a Palazzo Blu Toulouse-Lautrec ha sempre voluto raccontare la Parigi che viveva in prima persona e non una Parigi ideale, descrivendone quindi un’umanità circoscritta, con cui ha condiviso gioie, eccessi e debolezze. Un universo popolato da personaggi stravaganti e pittoreschi, ritratti con grande furore e intensità. Proprio la prima sezione della mostra (“Le star – luci e colori di Montmartre”) è dedicata ai protagonisti del quartiere di Montmartre, con i più noti manifesti realizzati dall’artista, tra i quali “Moulin Rouge” e “La Goulue”, la diva del locale. La seconda sezione (“Il Teatro, l’opera e lo spettacolo d’avanguardia”) è dedicata agli spettacoli teatrali che Toulouse-Lautrec andava a vedere e che poi raffigurava: oltre a rappresentare gli attori, si concentrava anche su quanto avveniva sul palco e lungo i corridoi del teatro, come in “Loge au mascaron doré” (litografia del 1894) e “La grande Loge” (litografia a colori del 1896). “Il Grande pubblicitario” è il titolo della terza sezione: ci sono le grafiche realizzate da Toulouse-Lautrec per pubblicizzare e illustrare gli oggetti più vari, tra cui il celebre manifesto “La Chaîne Simpson” del 1896, utilizzato per pubblicizzare una nota marca dell’epoca di catene per biciclette.
La mostra su Toulouse-Lautrec a Pisa. Sono esposti manifesti, disegni, dipinti e litografie di uno dei più grandi pittori francesi: molti li avete già visti e magari non sapete che sono suoi.
Negli ultimi mesi c’è stata una controversia legale che ha coinvolto il mondo della moda e quello della street art, aprendo un dibattito sul diritto d’autore delle opere d’arte realizzate illegalmente. La controversia ha coinvolto l’azienda di abbigliamento svedese H&M e l’artista di Los Angeles Jason “Revok” Williams, un cui graffito era stato usato da H&M come sfondo per alcune fotografie di una campagna pubblicitaria. Dopo che Williams aveva chiesto all’azienda di ritirare la campagna (visto che non gli aveva chiesto il permesso), la scorsa settimana H&M ha fatto causa all’artista sostenendo che non potesse vantare diritti di proprietà intellettuale sul graffito, poiché era stato realizzato illegalmente. Dopo le critiche ricevute, H&M ha ritirato la causa e la campagna pubblicitaria, ma si ritiene che la storia rappresenterà un precedente rilevante nelle future controversie simili.
I graffiti sono protetti dal diritto d’autore? se ne è parlato nelle ultime settimane dopo una controversia tra l'azienda di moda H&M e un artista americano.
Domenica 14 luglio è morto a Roma Tonino Accolla, attore, regista teatrale, dialoghista ma soprattutto storico doppiatore di Homer Simpson, di Eddie Murphy e di decine di altri celebri personaggi (qui trovate una lista). Accolla, che era malato da tempo, era nato a Siracusa il 9 aprile 1949 ed è stato direttore del doppiaggio della maggior parte degli episodi dei Simpson trasmessi in Italia, oltre che di vari film molto celebri fra cui Braveheart, Titanic e Avatar. Eddie Murphy (Il principe cerca moglie, 1988)
La voce di Tonino Accolla. 5 video di altrettanti personaggi celebri, per ricordare il doppiatore morto oggi a 64 anni.
Aggiornamento del 9 aprile La polizia palestinese ha confiscato un murale realizzato da Banksy su una porta nella Striscia di Gaza, lo scorso febbraio. La porta apparteneva a Rabea Darduna, che l’ha venduta all’artista palestinese Belal Khaled per circa 160 euro. Dopo aver scoperto che si trattava di un’opera di Banksy – solitamente vendute a centinaia di migliaia di euro – Darduna ha denunciato Khaled per truffa e un tribunale ha ordinato di restituirgliela. Il murale raffigura una dea che si tiene la testa tra le mani. ***
Le opere di Banksy a Gaza. Ha fatto dei disegni tra le macerie della città e ha pubblicato delle foto e un mini-documentario sul suo sito: “Scopri una nuova destinazione quest'anno”.
Cristina Chiperi è una ragazza moldava di diciassette anni, arrivata in Italia – a Padova, per la precisione – con la propria famiglia quando aveva due anni. Cristina Chiperi è l’autrice di My Dilemma Is You 1, un romanzo d’amore per adolescenti che è il primo capitolo di una trilogia – è da quattro settimane in classifica e ha finora venduto 35 mila copie. Come After di Anna Todd – forse il maggior bestseller del 2015 – il romanzo di Cristina Chiperi è stato originariamente auto-pubblicato su Wattpad, un social network con 40 milioni di utenti per scrivere, condividere e commentare romanzi e racconti. Anche My Dilemma Is You 1 è classificabile come fanfiction. Una fanfiction è una rielaborazione narrativa di una storia esistente, reale o fittizia, scritta da un fan e solitamente pubblicata online. Può andare a modificare una trama esistente o dei fatti reali oppure inventare da zero, può utilizzare come spunto di partenza dei personaggi inventati da altri o persone famose. Nel caso di After sono gli One Direction, nel caso di My Dilemma is You è la star di YouTube Cameron Dallas. Il titolo deriva dalla canzone Dilemma di Selena Gomez («Lui è il mio dilemma/una metà di me ti vuole/e l’altra metà ti vuole dimenticare») in cui la protagonista rivede la propria storia: Cristina Evans ha 16 anni, si trasferisce da Los Angeles a Miami e lì incontra Cameron Dallas con cui, dopo una prima di antipatia, scatta l’attrazione. Il dilemma d’amore consiste nel fatto che Cristina sta con Matt, mentre Cameron è fidanzato con Susan. Il dilemma si protrae nel corso di tutta la trilogia: il 4 gennaio è uscito My Dilemma Is You 1, il 4 febbraio il 2, a marzo uscirà il 3. È pubblicato da Leggereditore, il marchio di Fanucci dedicato alla narrativa femminile di libri di genere, dal thriller al romanzo storico dall’erotico e al rosa.
Com’è il libro di Cristina Chiperi, “My Dilemma Is You”. Un estratto del romanzo sentimentale per adolescenti scritto da una 17enne di origini moldave, che da un mese è tra i libri più venduti in Italia.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito alla Camera sulle misure che il governo inserirà in un nuovo DPCM per contenere l’epidemia da coronavirus. Conte ha detto che nel prossimo DPCM, che dovrebbe essere approvato martedì o mercoledì, saranno indicate «tre scenari di rischio con misure via via più restrittive», senza però specificare quali siano queste misure. L’inserimento di una regione all’interno dell’area di rischio «avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute»: nella valutazione del rischio si valuterà non solo l’indice Rt, ma 21 parametri tra cui il numero dei ricoveri e la percentuale dei tamponi positivi.
Cosa ha detto Conte in parlamento. Il presidente del Consiglio ha anticipato alcune delle restrizioni che dovrebbero essere inserite nel prossimo DPCM.
Oggi hanno riaperto alcuni dei più importanti musei della Spagna, a partire dal Prado di Madrid, che ospita una delle più preziose raccolte di opere d’arte d’Europa, tra cui quadri di Diego Velázquez, Francisco Goya, Hieronymus Bosch, El Greco, Peter Paul Rubens e Tiziano. Il museo era stato chiuso l’11 marzo a causa delle restrizioni per contenere il coronavirus: era la prima volta che accadeva dai tempi della guerra civile spagnola, più di 80 anni prima. La riapertura ha richiesto un totale ripensamento del modo di visitare il museo e delle opere che sono esposte. Per entrare, per esempio, bisogna acquistare i biglietti in anticipo scegliendo una determinata fascia oraria, farsi misurare la temperatura all’ingresso (dev’essere inferiore a 37,5 ºC), indossare la mascherina per tutto il tempo della visita e rispettare il distanziamento fisico. Per garantirlo, la quantità di visitatori ammessa ogni giorno nel museo è stata ridotta da 8-9000 a 1.800.
Le foto della riapertura del museo del Prado, a Madrid. Diverso dal solito: con meno visitatori, moltissime mascherine e una nuova organizzazione delle sale e delle opere.
Da alcune ore LimeWire non può più essere scaricato. Il giudice distrettuale di Manhattan, Kimba Wood, ha imposto alla società che distribuisce il famoso programma per condividere i file online di interrompere le proprie operazioni fino a data da destinarsi. La decisione arriva a sei mesi di distanza da un’altra sentenza negli Stati Uniti, che aveva rilevato come LimeWire avesse facilitato la violazione su “larga scala” del diritto d’autore, consentendo ai propri utenti di scambiarsi file musicali, video e programmi per computer senza i dovuti permessi. La causa legale contro LimeWire fu avviata nel 2006 dalla RIAA (Recording Industry Association of America), la potente organizzazione che tutela i diritti delle principali etichette discografiche negli Stati Uniti, da sempre impegnata in una lotta ferma e intransigente contro la violazione del diritto d’autore attraverso le reti peer-to-peer e gli altri sistemi di condivisione di file online. Il lungo processo contro LimeWire era arrivato a un primo punto fermo lo scorso maggio, quando i giudici avevano stabilito che la società produttrice del programma per condividere i file non aveva solamente violato le leggi sul copyright, ma aveva di fatto indotto gli utenti a fare altrettanto offrendo un sistema molto semplice e senza limitazioni per scambiarsi canzoni, film, serie televisive e software. Mark Gorton, il fondatore di LimeWire, era stato ritenuto personalmente responsabile per l’ampio sistema per scaricare illecitamente materiale online.
La fine di LimeWire? i giudici hanno imposto la chiusura del sistema per la condivisione dei file online, ma fermarlo non sarà semplice.
È la settimana giusta per imparare una nuova razza di pecore: sfogliando questa raccolta animalesca inciamperete infatti in un agnello di razza skudde che corre in un prato a Berlino. Poi ci sono la coda di un pavone, uno dei cani del presidente americano Joe Biden, una minuscola rana australiana, un capricorno giapponese, un sambar indiano e un coloratissimo martin pescatore dalla gola bianca. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. I colori del martin pescatore, un sambar indiano e un capricorno giapponese, tra gli animali dal mondo di questa settimana.
Nel complesso dibattito sulla privacy e sulle sue violazioni, dimentichiamo spesso che siamo noi stessi, ogni giorno, a regalare ad archivi permanenti parti delicate della nostra vita privata. E ormai la presenza online di tutte queste informazioni entra in relazione sempre più assiduamente con le vite offline e col funzionamento delle nostre società. Ne parla Jeffry Rosen, in un lungo articolo sul New York Times intitolato “Il web significa la fine dell’oblìo”: Quattro anni fa Stacy Snyder, una venticinquenne di Lancaster in Pennysylvania che stava facendo un tirocinio come insegnante in una scuola superiore, pubblicò una foto sulla sua pagina di MySpace che la ritraeva ad una festa, mentre beveva da un bicchiere di plastica ed indossava un cappello da pirata. Il titolo dell’immagine era “piratessa sbronza”. Dopo aver visto la pagina, il supervisore nella scuola dove stava facendo il tirocinio le disse che la foto «non era professionale», ed il preside della scuola la accusò di promuovere il consumo di alcool tra i suoi alunni minorenni. Il risultato fu che pochi giorni prima della sua laurea, l’Università le negò la specializzazione e di conseguenza l’abilitazione all’insegnamento. Snyder fece ricorso, sostenendo che l’Università avesse violato il Primo Emendamento (sulla libertà di espressione, di parola e di stampa) e l’avesse penalizzata per aver pubblicato una foto che documentava un fatto perfettamente legale avvenuto al di fuori dell’orario lavorativo. Nel 2008, però, un giudice del distretto federale rigettò il ricorso, spiegando che le foto non potevano essere messe in relazione con una questione di pubblico interesse; la sua foto da “piratessa ubriaca” non poteva quindi considerarsi protetta dal primo emendamento.
La rete non dimentica. I contenuti che pubblichiamo in rete ci restano per sempre: e così cambia il nostro mondo, spiega il New York Times.
È morto a 84 anni in un incidente aereo Egidio Gavazzi, noto soprattutto per essere stato il fondatore della rivista Airone. Gavazzi è morto in seguito allo schianto di un piccolo aereo da turismo da lui stesso pilotato, a bordo del quale non c’erano altri passeggeri. Era partito alle 10 di sabato mattina da Bresso, in provincia di Milano, con il suo Beechcraft Bonanza, con destinazione Padova. Tre ore dopo, in fase di atterraggio, avrebbe perso il controllo dell’aereo, andando troppo lungo e non riuscendo a centrare la pista dell’aeroporto di Padova. Secondo un testimone, per evitare di colpire un palazzo, avrebbe fatto una virata all’ultimo momento andando a sbattere contro un albero e finendo nel piazzale davanti all’aeroporto. Nello schianto l’aereo ha preso fuoco e Gavazzi è morto nell’incendio. Gavazzi era nato nel 1937 a Erba, in provincia di Como, discendente da una ricca famiglia nobiliare lombarda. Nel 1981 aveva fondato la rivista Airone (ora di Cairo Editore), che nei primi anni si occupava soprattutto di reportage naturalistici e divulgazione scientifica. Aveva fondato anche altre riviste, sempre a tema scientifico, tra cui Aqua e Silva. Era un grande appassionato di aviazione, su cui aveva scritto anche un libro, Desiderio di volo.
È morto in un incidente aereo Egidio Gavazzi, fondatore della rivista “Airone”: aveva 84 anni.
La serie televisiva non sta andando bene e da due settimane è ferma, a rischio cancellazione. Ma questa domenica farà un’eccezione e l’episodio numero nove della prima stagione di Pan Am andrà in onda lo stesso negli Stati Uniti. Perché, alla fine, il motivo per cui la serie stessa è partita è proprio questo: oggi fanno esattamente venti anni da quando il mondo è senza Pan American World Airways. Un mondo più brutto, secondo alcuni, e che almeno la serie televisiva è riuscita in parte a far dimenticare. Per gli americani in generale e per gli appassionati di volo in particolare, è quasi inconcepibile che da venti anni non ci siano più aerei con quel logo azzurro sulla pinna, che il globo non sia attraversato in lungo e in largo dalla compagnia aerea che più di tutte ha incarnato l’idea stessa di trasporto aereo nel mondo contemporaneo. Se per il Rinascimento al centro c’era l’uomo, per il Futurismo l’idea era la velocità e per la Bahaus il distillato stava nel minimalismo, per il volo c’è stata solo Pan Am, nient’altro che Pan Am.
Il mondo senza la Pan Am. La storia e le foto di una compagnia aerea leggendaria, fallita vent'anni fa.
Le pagine di politica dei giornali di oggi parlano molto di “Energie per l’Italia”, una convention organizzata da Stefano Parisi, ex manager pubblico e imprenditore, candidato per il centrodestra e sconfitto alle ultime elezioni amministrative di Milano. Lo scopo dell’evento, ha spiegato Parisi, è cercare di riportare nel centrodestra le personalità della società civile che negli ultimi anni se ne erano allontanate. Secondo molti, però, la riunione per Parisi è anche un modo per “contare i suoi”: mostrare la sua capacità di attrarre persone e rafforzare la sua posizione in vista di un futuro confronto che deciderà il nuovo leader del centrodestra italiano. Secondo le informazioni trapelate e le cose che gli organizzatori hanno raccontato ai giornali, circa quattromila persone hanno prenotato un posto al MegaWatt, uno spazio per incontri di Milano dove tra venerdì e sabato si svolgerà la convention. Se dovesse essere confermato, si tratta di un numero considerevole, comparabile a quelli della “Leopolda”, gli incontri annuali che hanno lanciato la candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del PD. In un commento sul Foglio, il direttore Claudio Cerasa scrive che sul palco dovrebbero salire soprattutto figure del mondo imprenditoriale e del lavoro (dalla Confcommercio, all’Assolombarda, della CISL), oltre agli accademici e intellettuali liberali che si riuniscono nell’Istituto Bruno Leoni. Dovrebbe parlare anche Maryan Ismail, musulmana, ex dirigente del PD che si è dimessa a causa dell’elezione in consiglio comunale di un’altra candidata del PD considerata troppo vicina all’Islam politico.
Cosa sta facendo Stefano Parisi? l'ex candidato sindaco di Milano oggi e domani riunisce i suoi sostenitori in un convegno per discutere il futuro del centrodestra (e tentare di diventarne il leader, forse).
Da ieri si è tornati a parlare delle accuse rivolte a un’azienda con sede in Sardegna, la RWM Italia S.p.a (una società sussidiaria della tedesca Rheinmetall), che stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche sta facendo affari vendendo bombe all’Arabia Saudita, uno dei paesi più ricchi e potenti del Medio Oriente. È una storia nota da qualche anno, ma ieri il New York Times ha pubblicato una video-inchiesta che contiene nuove informazioni e documenti. L’inchiesta è curata da Malachy Browne, un giornalista che si era già occupato del commercio di bombe italiane in Arabia Saudita con un lungo articolo pubblicato nel 2015 da Reported.ly (e tradotto integralmente in italiano dal Post). Secondo il New York Times, RWM vende all’Arabia Saudita un tipo di bomba che l’esercito saudita impiega anche contro i civili nella guerra in Yemen, dove è impegnato dal 2015 a sostegno dell’ex presidente Mansur Hadi. La legge italiana e il diritto internazionale vietano severamente di vendere armi a un paese impegnato in un conflitto armato. Eppure gli affari di RWM vanno benone: nel 2016 ha aumentato il fatturato del 50 per cento, raddoppiando anche la sua forza lavoro, e secondo il New York Times ha ricevuto il permesso dal governo italiano di vendere bombe per quasi mezzo miliardo di euro.
Un’azienda sarda sta facendo affari vendendo bombe all’Arabia Saudita. Bombe che vengono usate nella guerra in Yemen: è una storia già nota, che è stata raccontata con nuovi dettagli dal New York Times.
A causa di uno sciopero indetto dal sindacato FAISA CONFAIL, oggi a Roma ci potrebbero essere problemi alla circolazione dei mezzi pubblici tra le 8.30 e le 12.30. ATAC, l’ente che gestisce la maggior parte dei servizi di trasporto pubblico della città, ha detto che potrebbero esserci ritardi o sospensioni del servizio di autobus, tram e metropolitana, e che sono previsti problemi anche per le ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civita Castellana-Viterbo. ATAC, inoltre, ha scritto sul suo sito che “nelle stazioni metroferroviarie delle linee che resteranno, eventualmente, attive potrebbe essere interrotto il servizio di scale mobili, ascensori e montascale” e che saranno possibili interruzioni del servizio di biglietteria. Sulla pagina Facebook di FAISA CONFAIL è stato pubblicato un messaggio in cui vengono spiegate brevemente le ragioni dello sciopero: si parla degli abusi subiti dai dipendenti di ATAC durante gli orari di lavoro da parte della clientela e della cattiva gestione della società da parte dei dirigenti.
Oggi a Roma c’è uno sciopero dei mezzi pubblici. Durerà fino alle 12.30, mentre un altro sciopero è previsto per venerdì prossimo: le cose da sapere.
Il cofondatore ed ex CEO di Oculus – la società famosa per i suoi visori per la realtà virtuale (VR) comprata nel 2014 da Facebook – ha lasciato Facebook. Nate Mitchell, l’altro fondatore di Oculus, continuerà invece a lavorare per la sezione di Facebook dedicata alla realtà virtuale che si occupa dello sviluppo dei prodotti Oculus. Iribe ha confermato la notizia con un messaggio su Facebook in cui parla dell’esigenza di fare una pausa dopo sei anni di intenso lavoro (Oculus fu fondata nel 2012). Secondo TechCrunch, però, Iribe avrebbe deciso di lasciare dopo la decisione di Facebook di interrompere lo sviluppo dell’Oculus Rift 2, a cui Iribe stava lavorando.
Brendan Iribe, cofondatore di Oculus, ha lasciato Facebook.
Su Repubblica di oggi, Adriano Sofri parla del caso delle minacce e degli insulti ricevuti dal presidente della Camera Laura Boldrini su Internet, un tema di cui si discute molto da ieri dopo che Boldrini ne ha parlato in una conversazione con Concita De Gregorio pubblicata su Repubblica di ieri. Dunque: nell’intervista di Laura Boldrini a Concita De Gregorio non si è deprecata alcuna “anarchia del web”, e non si è promossa alcuna campagna per leggi speciali che riportino all’ordine l’anarchia. Allora, si è trattato di una tempesta in un bicchier d’acqua? Al contrario: era la disputa fra difensori della libertà della rete e fautori di una sua regolamentazione (come se non ce ne fosse) a offuscare la questione essenziale.
“Il problema non è la Rete, sono gli avventori”. Adriano Sofri sulle minacce e violenze denunciate da Laura Boldrini.
Il direttore di Repubblica Mario Calabresi ha scritto oggi un editoriale molto critico sul caso Banca Etruria chiedendo alla sottosegretaria Maria Elena Boschi di «farsi da parte» dal Partito Democratico «e dalle sue candidature», perché «sta diventando un fardello troppo pesante». Ieri la Commissione parlamentare bicamerale di indagine sulle banche ha raccolto la testimonianza di Federico Ghizzoni, ex presidente di Unicredit. Ghizzoni ha raccontato di alcuni contatti legati a Banca Etruria che ebbe con Boschi e con Marco Carrai, imprenditore e stretto collaboratore del segretario del PD Matteo Renzi, negando però che questi gli abbiano fatto delle «pressioni» perché intervenisse nella crisi di Banca Etruria. Qui è raccontata la storia per intero.
Repubblica chiede al PD di non ricandidare Boschi. “Un fardello troppo pesante”, scrive il direttore in prima pagina, chiedendo “gesti netti e chiari”.
Pornhub è il più famoso sito al mondo di video porno e da anni è particolarmente attento alla sua immagine, che cura tramite pubblicità spesso molto apprezzate e un’intensa attività di analisi del grande traffico di dati che genera. Come ogni inizio di anno Pornhub ha pubblicato un’approfondita analisi di come è andato il suo 2016 (e di tutti i suoi utenti), sotto molti punti di vista. Un po’ di dati, per iniziare: nel 2016 Pornhub ha gestito in media lo streaming di 99 Gigabyte di dati al secondo e – sempre in media – sono stati visti 12,5 video da ogni essere umano sulla Terra (cioè un totale di quasi 92 miliardi di video). Pornhub ha avuto 23 miliardi di visitatori, 64 milioni al giorno, in media. In totale è stato visto in un anno il corrispettivo di più di cinque secoli di video porno (cioè 191 milioni di giorni, circa). Il primo stato al mondo per visioni di video di Pornhub pro capite (cioè in rapporto alla popolazione totale) sono gli Stati Uniti, seguiti da Svezia e Regno Unito. L’Italia non è tra i primi dieci. Ma è messa bene in altre classifiche e in una è persino prima. I dati più interessanti sono nelle prossime pagine. Tranquilli: sono grafici e tabelle, niente che non si possa guardare in pubblico.
Il 2016 di Pornhub. Il popolare sito per guardare video porno in streaming ha pubblicato come ogni anno i dati statistici sul comportamento dei suoi utenti.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 20.159 casi positivi da coronavirus e 300 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 30.932 (484 in più di ieri), di cui 3.448 nei reparti di terapia intensiva (61 in più di ieri) e 27.484 negli altri reparti (423 in più di ieri). Sono stati analizzati 169.175 tamponi molecolari e 107.911 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’11,2 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 23.913 e i morti 401. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (4.003), Emilia-Romagna (2.448), Campania (1.810), Lazio (1.793), Piemonte (1.751). • Ci sono stati problemi con la convocazione delle persone da vaccinare al centro della Fiera di Cremona: dei 600 posti del centro solamente 58 sono stati prenotati. I problemi sembrano essere legati alla gestione di Aria, l’agenzia della Regione Lombardia per l’innovazione e gli acquisti, criticata peraltro sabato sera dalla stessa assessora lombarda al Welfare Letizia Moratti. C’erano stati problemi simili anche ieri, mentre la settimana scorsa al posto delle 600 prenotazioni previste ne sono state mandate 900.
I dati sul coronavirus in Italia di domenica 21 marzo.
Un tedesco va in Francia, decide di scaricare da Internet un film in roaming (succede quando la tua compagnia telefonica usa la rete di una delle società telefoniche del paese in cui ti trovi) e quando torna in Germania si ritrova con una bolletta da 46mila euro. Un ragazzo britannico passa un mese all’estero per studiare e riceve una bolletta per il roaming di 9mila euro. Sono solo due delle centinaia di casi segnalati dai clienti delle compagnie telefoniche europee, colpiti da conti salatissimi per la navigazione sul Web all’estero attraverso telefoni cellulari e chiavette per computer. I costi sono insostenibili e l’Unione Europea da tempo cerca di far scendere i prezzi e di tutelare maggiormente gli utenti che viaggiano, e comunicano, tra gli stati membri. A partire da oggi, per esempio, una nuova serie di regole consentirà di evitare le brutte sorprese che hanno sperimentato sul loro conto in banca numerosi abbonati. La novità più importante interessa la navigazione online in roaming: la norma europea prevede ora un tetto massimo di spesa per ogni utente superato il quale non si potrà continuare a navigare. La spesa massima predefinita è stata fissata a 50 euro, ma ogni cliente potrà scegliere insieme alla compagnia telefonica un tetto di spesa differente con un sistema che ricorda molto quello delle carte di credito, che oltre un certo limite di spesa mensile non possono essere utilizzate.
Meno rischi col roaming dati in giro per l’Europa. Un tetto massimo di spesa nelle nuove regole UE, per evitare brutte sorprese.
Nell’ultimo mese, il valore di Mediaset in borsa è cresciuto di quasi il 26%: soltanto giovedì scorso il valore delle sue azioni è aumentato del 10%, mentre venerdì ha chiuso le contrattazioni della settimana crescendo di un altro 3%. Anche i volumi scambiati, cioè il numero delle azioni che sono passate di mano, sono stati significativi, pari al 4,5% del capitale azionario totale. Secondo quasi tutti i principali quotidiani, questi movimenti sul titolo preludono a un avvenimento storico: qualcuno si sta preparando ad entrare nella società e guidare il gruppo accanto alla famiglia Berlusconi. Non è un avvenimento impossibile e nemmeno qualcosa a cui la famiglia Berlusconi potrebbe opporsi, se volesse. Mediaset, seimila dipendenti e 4,2 miliardi di ricavi nel 2011, è stata quotata alla borsa di Milano nel 1996 ed è controllata con circa il 40% delle azioni da Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi. Circa la metà del resto del capitale è nelle mani del mercato (in gergo si chiama flottante), quindi è a disposizione di eventuali investitori che volessero entrare nella società.
Qualcuno vuole comprarsi Mediaset? l'azienda va male, le azioni sono care eppure la società continua a crescere in borsa: secondo i principali quotidiani potrebbe arrivare un compratore arabo (o russo).
Tra le foto che valeva la pena scattare questa settimana, tante sono in bianco e nero: Katy Perry, Dwayne Johnson e Emma Stone, per dirne tre. Il “mannequin challenge” – cioè la cosa del momento, se ancora non lo sapete – è davvero ovunque: si aggiungono alla lista di quelli che si sono cimentati gli attori Wilmer Valderrama, Jordan Brewster e Piper Perabo e il calciatore Jamie Vardy, fotografati questa settimana. Avete presente poi quella sensazione di quando vi trovate di fianco una persona altissima? Ecco, anche Eva Longoria. Ricky Martin muove ancora il bacino come una volta. E poi valeva la pena fotografare i fratelli Affleck, Alain Delon e Jean-Paul Belmondo, 164 anni in due, e Johnny Depp nella solita versione caricatura dei suoi personaggi (a cui non ci siamo ancora abituati), tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. I fratelli Affleck, Emma Stone, la principessa Charlene di Monaco e il movimento di bacino di Ricky Martin, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Charles Leval, conosciuto anche come Levalet, è un artista francese che vive a Parigi. Levalet disegna con l’inchiostro di china dei poster in bianco e nero, soprattutto di figure umane a grandezza naturale che poi incolla sui muri per le strade di Parigi. I personaggi di Levalet sono creati in modo da interagire con gli elementi urbani, come grondaie, condizionatori, finestre e piante. Prima di realizzare un’opera, Levalet – che condivide spesso le immagini dei suoi lavori sulla sua pagina Facebook – cammina per le strade per cercare la sistemazione adatta e a prendere misure. Poi fa il disegno e torna sul posto per incollarlo sui muri. Levalet ha detto:
Le figure umane incollate sui muri di Parigi. Sono dell'artista francese Levalet e sono create in modo da interagire con gli elementi della città.
Al termine del Consiglio dei ministri tenuto a Genova per discutere del crollo del ponte Morandi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato ufficialmente che il governo intraprenderà la revoca delle concessioni autostradali attualmente possedute da Autostrade per l’Italia, la società controllata dalla famiglia Benetton responsabile per il tratto dell’A10 su cui si trova il ponte Morandi. – Leggi anche: Cosa c’entrano le concessioni autostradali con il ponte Morandi?
Conte dice che su Genova «non possiamo attendere i tempi della giustizia penale». Parlando del ritiro delle concessioni autostradali, ha spiegato che il suo governo non intende aspettare le indagini della magistratura.
La casa editrice specializzata in fumetti Coconino Press – Fandango ha pubblicato il seguito del graphic novel del 2014 FUN di Paolo Bacilieri: si intitola more FUN e racconta la storia della Settimana Enigmistica (di cui Giacomo Papi ha scritto sul Post qui) e dei cruciverba tra l’Italia e la Francia. Bacilieri intreccia le storie di Giorgio Sisini, fondatore della Settimana Enigmistica, dello scrittore francese Georges Perec che negli anni Settanta pubblicava schemi di parole crociate (in francese mots croisés) sul settimanale Le Point, e di Piero Bartezzaghi, firma più importante della Settimana Enigmistica, a quelle del suo storico personaggio Zeno Porno, sceneggiatore di fumetti Disney ed ex agente della Cia. Sullo sfondo ci sono Milano, Parigi e New York. Zeno Porno è al centro di altri due fumetti di Bacilieri, oltre a FUN e a more FUN: Zeno Porno (Kappa, 2005) e La magnifica desolazione (2007). Per FUN Bacilieri ha vinto il premio come miglior disegnatore al Napoli Comicon 2015. In queste pagine di more FUN si parla di Perec, autore tra gli altri di La vita istruzioni per l’uso, Le cose e l’autobiografia Mi ricordo, e membro dell’OuLiPo, il gruppo di letteratura sperimentale fondato nel 1960 e di cui faceva parte anche Italo Calvino.
La Settimana Enigmistica raccontata a fumetti. Un po' di tavole di "more FUN", il graphic novel di Paolo Bacilieri sulla storia dei cruciverba in Italia e Francia.
Potrebbe esservi capitato o potrebbe capitarvi in futuro – è successo a tantissime persone negli ultimi mesi – di ricevere una misteriosa email il cui mittente dice di avervi ripresi mentre guardavate dei siti porno, grazie alla webcam del vostro computer, e che quelle immagini saranno diffuse online e inviate ai vostri amici e colleghi se non pagherete una certa cifra. Diciamolo subito: è una truffa, non ci sono vostre foto in giro. Basta non aprire i link contenuti nella mail, non scaricare nessun file, ovviamente non pagare niente, cancellare la mail e fare finta di niente. Ma non tutti lo sanno, e alcuni finiscono per perdere molto tempo e rovinarsi le giornate. Le mail con ricatti legati a questioni intime fanno parte di tutti i fenomeni chiamati “estorsione sessuale”: esistono da diversi anni – la polizia postale se ne occupò già nel 2016 – ma dal luglio 2018 la loro diffusione sembra essere aumentata. Le mail variano di caso in caso, ma ci sono elementi comuni. Cosa c’è nelle mail Il mittente dice di aver avuto accesso al computer del destinatario e, tramite webcam, di averlo visto mentre guardava un sito porno: in alcuni casi c’è anche un esplicito riferimento alla masturbazione. La mail minaccia il destinatario di inviare a tutti i suoi contatti le immagini che lo mostrano mentre guarda video porno, facendo anche allusioni ai suoi “strani gusti sessuali”. Per evitare che accada, al destinatario della mail viene detto di mandare – in genere entro 48 ore dall’apertura del messaggio – soldi, o più spesso criptovalute come i Bitcoin, a un determinato indirizzo. La somma varia di caso a caso, ma è sempre una cifra alta senza essere altissima: quasi mai meno di qualche centinaio di euro e quasi mai più di qualche migliaio.
Le mail che dicono di averci visto guardare i porno. E che di conseguenza chiedono un riscatto: l'unica cosa da fare è cancellarle, ma magari volete saperne di più.
Sabato 30 marzo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato due commissioni di dieci esperti per formulare delle “proposte programmatiche” utili a favorire la formazione di un futuro governo. La decisione è stata presa dopo che i due giri di consultazioni dei giorni precedenti – uno guidato dal leader della coalizione di centrosinistra, Pier Luigi Bersani, e l’altro dallo stesso Napolitano – non avevano portato a ipotesi di maggioranze realistiche. Negli ultimi due giorni la stampa italiana ha scritto molto della proposta di Napolitano, sicuramente inusuale, cercando di capirne le ragioni e gli obiettivi. Da subito qualcuno ha citato un precedente “olandese” – i consiglieri di Napolitano vi avevano alluso sabato stesso come a uno scenario nei pensieri del presidente – e questo ha generato una grande confusione nelle ricostruzioni dei giornali di questi giorni: a quanto pare lo stesso Napolitano ha tenuto in conto quel precedente, ma molti hanno equivocato quale fosse. E in effetti le cose olandesi interessanti per l’attuale scenario italiano sono tre, diverse tra loro, ma nessuna di queste tre ha a che fare con commissioni di esperti create ad hoc.
Che cos’è il “modello olandese”. Napolitano avrebbe in testa dei precedenti che riguardano i Paesi Bassi, ma sono stati un po' equivocati: non c'entra nessuna "commissione", per esempio.
Ieri Google ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquisire interamente Motorola Mobility, la divisione della società che si occupa della progettazione e produzione di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici. La società del motore di ricerca pagherà 40 dollari per azione, pari a un totale di 12,5 miliardi di dollari, per assumere il controllo di Motorola entro la fine dell’anno, dopo il via libera delle autorità anti-trust negli Stati Uniti e in Europa. L’operazione è giunta sostanzialmente inattesa e offre grandi opportunità per Google e per Android, il suo sistema operativo per dispositivi mobili. Software e hardware insieme Fino a ora Google si è occupata quasi esclusivamente della progettazione di Android, lasciando ai produttori di smartphone il compito di adattare il sistema alle loro esigenze e ai loro cellulari. Questa strategia ha permesso ad Android di crescere rapidamente e di essere utilizzato su decine di telefoni diversi tra loro, ma ha anche portato a qualche inconveniente legato alla compatibilità tra sistema operativo e hardware, i componenti che costituiscono i singoli telefoni.
Perché Google ha comprato Motorola. E che cosa cambia per la concorrenza, nonché per chi i telefonini li compra.
“The King of Limbs” è il nuovo album dei Radiohead, l’ottavo realizzato in studio, e da ieri può essere acquistato e scaricato direttamente online. Il nuovo album arriva a quattro anni di distanza da “In Rainbows” e anche questa volta contiene otto canzoni. Il titolo dell’album è probabilmente riferito a una quercia della Savernake Forest nel Wiltshire (Inghilterra) che si ritiene abbia più di mille anni. L’albero si trova a pochi chilometri di distanza dalla Tottenham Court House dove furono registrate alcune canzoni di “In Rainbows”. Il nuovo album ha richiesto un paio di anni di lavoro e va ascoltato con calma e un po’ di volte per farsi un’idea della sua qualità, così qui sotto abbiamo deciso di proporvi lo streaming integrale delle nuove canzoni dei Radiohead messo online da KROQ, che sono:
Il disco dei Radiohead in streaming. "The King of Limbs" è disponibile da ieri per il download e potete ascoltarlo qui.
Paolo Giordano ha scritto sul Corriere della Sera una recensione di Whiplash – forse il meno conosciuto degli otto candidati all’Oscar come miglior film del 2015 – intervistando anche il regista del film, il trentenne statunitense Damien Chazelle. Whiplash racconta la storia di un giovane e solitario batterista e delle vessazioni che riceveva dal suo autoritario insegnante: ma non è il solito film sull’allievo promettente e il maestro severo. Chazelle ha detto a Giordano di aver suonato a lungo la batteria, e che ha scritto la sceneggiatura di Whiplash «come se stessi producendo un’autobiografia». Il nome stesso del film è tratto da un complicato brano jazz del sassofonista Hank Levy, che Chazelle suonava da giovane assieme a “Caravan”, uno standard jazz del 1937 anch’esso presente nel film. Chazelle ha raccontato di averli voluti nel film «perché sono dei grandi pezzi, ma non solo: li ho voluti perché sono stati così importanti per me a livello personale. “Whiplash” è il primo brano che ho sentito suonare quando sono entrato nella band del conservatorio. Ero seduto dietro il batterista principale, a voltargli le pagine, e cercavo di seguire questo bizzarro tempo in sette quarti. Mi sentivo completamente perso, fuori dal mio elemento. “Whiplash” si è trasformato in una minaccia costante».
“Whiplash” e i maestri crudeli. Esce uno dei film più belli e meno conosciuti tra quelli candidati all'Oscar, sulla storia di un giovane batterista e del suo insegnante.
Il fotografo Christopher Furlong ha completato la settimana scorsa un servizio sulla cittadina inglese di Saltaire. Saltaire è un villaggio vittoriano divenuto modello di pianificazione urbanistica e sociale: si trova nell’area della città di Bradford, in Inghilterra, e la sua fondazione risale al 1853. Il complesso deve il proprio nome all’Aire, il fiume lungo il quale sorge, e all’industriale Titus Salt che all’epoca della creazione del villaggio si occupava della produzione della lana. Salt decise di trasferire tutti i propri impianti di produzione fuori dalla città di Bradford. Questa scelta consentì di offrire agli operai maggiori spazi per vivere e lavorare e, al tempo stesso, consentì agli stabilimenti di sfruttare meglio un canale e la ferrovia per il trasporto delle merci.
La città modello di Saltaire. Le foto dell'esperimento ottocentesco di pianificazione urbanistica e industriale, divenuto patrimonio dell'Unesco.
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per le quattro persone, appartenenti ai servizi di sicurezza egiziani, accusate di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’università di Cambridge scomparso il 25 gennaio 2016 al Cairo, in Egitto, e trovato morto pochi giorni dopo. Gli accusati sono il generale Tareq, i colonnelli Helmy e Kamal, il maggiore Magdi Sharif. Lo scorso dicembre, dopo che la procura di Roma aveva chiuso le indagini sulla morte di Regeni, l’Egitto aveva fatto sapere che non avrebbe collaborato con l’Italia nel processo e che avrebbe agito con un processo autonomo.
La procura di Roma ha chiesto il processo per i quattro membri dei servizi di sicurezza egiziani accusati dell’omicidio di Giulio Regeni.
Mario Monti intende dimettersi da presidente del Consiglio appena approvate le leggi di stabilità e di bilancio: lo dice la nota diffusa dal Quirinale subito dopo l’incontro con Giorgio Napolitano, avvenuto sabato sera. Secondo Monti, la decisione del PdL di astenersi nei confronti del governo «costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione». Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti.
Monti si vuole dimettere. Prima l'approvazione della legge di stabilità, poi "dimissioni irrevocabili": il PdL ha espresso "un giudizio di categorica sfiducia" verso il governo.
Le scuole inizieranno tra l’8 e il 17 settembre, terminata la pausa estiva, come sempre con alcune differenze da regione a regione e da istituto a istituto, grazie all’autonomia scolastica. Nel nuovo anno scolastico 2014/15 i primi studenti a tornare a scuola saranno quelli della provincia autonoma di Bolzano e di alcune licei di Milano, che cominceranno l’8 settembre. Nella provincia autonoma di Trento e in Molise le scuole inizieranno il 10, in Valle d’Aosta e in Abruzzo l’11.
Quando inizia la scuola. Si torna in classe tra l'8 e il 17 settembre, ma in quasi tutte le regioni le lezioni riprenderanno il 15: il calendario scolastico nelle diverse parti d'Italia.
Aggiornamento. La Camera dei Deputati ha deciso di rinviare l’elezione del nuovo vicepresidente dell’aula. ***
Lo showdown Santanché. La Camera ha deciso di rinviare l'elezione del nuovo vicepresidente dell'aula, dopo giorni di commenti e minacce.
Nelle prossime settimane quasi tutti i principali operatori di telefonia mobile aumenteranno le tariffe di alcune loro offerte. Queste “rimodulazioni” dei contratti sono una pratica legittima da parte delle compagnie, che hanno già informato o informeranno nei prossimi giorni gli utenti coinvolti, che potranno accettare o meno di aderire. In alcuni casi gli aumenti si conoscono già, mentre per altri si tratta solamente di voci anticipate dai siti specializzati in telefonia mobile. La prima compagnia a introdurre alcune rimodulazioni delle tariffe sarà Tim: sul sito della compagnia non c’è ancora nessun comunicato ufficiale ma, stando alle segnalazioni di alcuni utenti, a partire dal 13 giugno i clienti che hanno sottoscritto un’offerta Tim Ten Go, Tim Planet Go o Tim Special Old subiranno un aumento della propria tariffa di 1,99 euro al mese. Chi deciderà di aderire potrà ricevere anche 20 GB di traffico dati in più al mese e chiamate illimitate, chiamando il numero gratuito 409168 o tramite il sito internet della compagnia, mentre chi non vorrà aderire potrà recedere dal contratto senza nessuna penale.
Quest’estate aumenteranno molte tariffe telefoniche. Tim, Vodafone, Wind e Tre aumenteranno i costi di alcune delle loro offerte, ma i clienti potranno decidere di non aderire.
How Old Do I Look? è una nuova applicazione web di Microsoft che sta facendo parlare ormai da una settimana e che sostiene di poter indovinare l’età e il sesso di una persona analizzando una sua fotografia. Ogni tanto l’azzecca, più spesso no. Il team che ha sviluppato questa applicazione web aveva inizialmente pensato di chiedere a un campione di persone di provarla, ma in poco tempo How Old Do I Look? è circolata tantissimo online perché è molto facile da usare e perché gli utenti si sono divertiti ad analizzare foto di personaggi famosi e verificarne l’età (esiste un vero e proprio database in cui sono già presenti le foto più cercate dei personaggi famosi). Una delle ragioni per cui il servizio ci prende poco è spiegata sulla stessa pagina di How Old Do I Look?, che mette le mani avanti: l’applicazione infatti fa parte di un progetto più ampio di Microsoft che intende sviluppare un programma di riconoscimento dei volti ed è ancora in una versione beta.
Che cos’è “How Old Do I Look?”. Da una settimana circola moltissimo online un servizio di Microsoft che sostiene di indovinare l'età di una persona da una sua foto, e che ci prende poco.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
I matrimoni non sono più solo eterosessuali. Stefano Rodotà spiega su Repubblica i presupposti giuridici per la legittimazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Maria Schneider morì il 3 febbraio di quattro anni fa, nel 2011, a causa di un cancro ai polmoni. Era un’attrice francese e nonostante avesse recitato in diversi film, fu associata per gran parte della sua vita a un unico ruolo e a un unico film: quello di Jeanne in Ultimo tango a Parigi. Il suo vero nome era Marie-Christine ed era nata nel 1952 da una relazione tra l’attore Daniel Gélin (protagonista del film di Hitchcock L’uomo che sapeva troppo) e Marie-Christine Schneider, una modella di origini rumene. Il padre non la riconobbe (lo incontrò quando era ormai adolescente) e lei prese il cognome della madre. Cominciò la sua carriera a teatro, quando non aveva ancora quattordici anni, e arrivò al cinema grazie all’aiuto di Brigitte Bardot. Il suo primo ruolo lo ottenne per una piccola parte in L’albero di Natale di Terence Young. Nello stesso anno (1968) partecipò con Alain Delon a Madly. Il piacere dell’uomo.
La vita di Maria Schneider. Quattro anni fa morì un'attrice francese resa famosa in tutto il mondo soprattutto da un film – anzi: una scena – e che ebbe poi una vita piuttosto complicata.
13.37 – Per ragioni di sicurezza, spiegano i responsabili di Costa Crociere, la Costa Allegra sarà trainata fino a Mahé (l’isola più grande dell’arcipelago delle Seychelles) e non fino alla più vicina isola di Desroches. La navigazione proseguirà quindi al traino nell’oceano Indiano e l’arrivo è previsto per giovedì. Per alleviare il disagio degli Ospiti per le difficili condizioni a bordo, continui collegamenti via elicottero con la nave garantiranno il rifornimento di cibo, generi di conforto, torce elettriche. Costa Crociere si sta impegnando con tutte le Autorità preposte al coordinamento dell’emergenza, per garantire la miglior assistenza possibile a tutti gli Ospiti, rendere il loro disagio il più breve possibile e far raggiungere la loro prossima destinazione. La Compagnia è sinceramente dispiaciuta per il disagio: la priorità assoluta è renderlo il più breve possibile.
Costa Allegra, il giorno dopo. La nave alla deriva al largo delle Seychelles è stata raggiunta da un peschereccio e sarà rimorchiata verso l'isola più vicina.
Venerdì 18 marzo uscirà il numero di aprile di IL, il magazine mensile del Sole 24 Ore. Si parla della campagna per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: il direttore Christian Rocca ha fatto qualche anticipazione sul sito della rivista. Please, don’t go è una vecchia canzone d’amore dei KC and the Sunshine Band che abbiamo deciso di elevare a inno della campagna inglese pro Europa, o perlomeno della nostra richiesta agli inglesi di non andarsene oppure, se proprio vogliono, di portarci via con loro. Abbiamo raccolto 101 ragioni per cui non possiamo non dirci britannici e Annalena Benini e Stefano Pistolini hanno spiegato perché il Regno Unito, e Londra, sono parte della cultura popolare condivisa. E, sì, ci sono anche infografiche.
Che cosa c’è nel nuovo numero di IL. Un po' di pagine del numero di aprile del magazine del Sole 24 Ore, con le "101 ragioni per cui non possiamo non dirci britannici", tra le altre cose.
BuzzFeed News ha dedicato un lungo e approfondito articolo su una rete di siti di notizie in Italia, che secondo le indagini dei giornalisti Alberto Nardelli e Craig Silverman è riconducibile a un unico imprenditore attivo a Roma e ha legami con una strana associazione cattolica. Secondo l’inchiesta, questi siti fanno disinformazione pubblicando articoli contro i migranti, di stampo nazionalista e diffondendo notizie false o che non possono essere verificate. Questa rete di testate alternative ai classici canali di informazione, come siti di giornali, testate più note e televisioni, prospera grazie a una forte presenza sui social network e a pagine con centinaia di migliaia di iscritti, che a loro volta contribuiscono a diffondere le false informazioni. Il meccanismo è simile a quello osservato in altri casi sui social network e rientra nel fenomeno dello sfruttamento delle notizie false per ottenere più clic: e a seconda dei casi per ricavare denaro con la pubblicità online, per condizionare l’informazione o un’intera campagna elettorale, come accaduto lo scorso anno durante le presidenziali negli Stati Uniti. Nardelli e Silverman scrivono che al centro di questa rete di siti c’è Giancarlo Colono, un imprenditore che lavora a Roma e che si occupa dell’azienda Web365. Da un’analisi dei documenti fiscali della società, dei domini Internet registrati a suo nome e di altri dettagli (come ad esempio i codici univoci inseriti nelle pagine web per gestire gli annunci pubblicitari o quelli di analisi del traffico), è emerso che Web365 controlla almeno 175 diversi domini, così come alcune pagine Facebook molto frequentate e con un grande numero di iscritti.
L’inchiesta di BuzzFeed sui siti di notizie false in Italia. Una rete di siti dimostra l'intreccio tra movimenti nazionalisti e populisti, una strana organizzazione cattolica e un lavoro di disinformazione.
Giovedì sul Corriere della Sera Dario Di Vico – esperto sui temi del lavoro in Italia – ha riferito di alcuni nuovi dati e valutazioni sul tema degli “esodati”, i lavoratori rimasti senza copertura pensionistica in seguito a una legge del governo Monti, che erano stati protagonisti di polemiche politiche e accuse giornalistiche molto intense l’anno passato. Il numero dei lavoratori vittime del problema era già stato al centro di indagini e dubbi, e ora Di Vico sembra confortare quei dubbi che le polemiche abbiano sopravvalutato al dimensione del problema stesso e l’estensione delle sue conseguenze (venerdì sul Foglio Giuliano Ferrara ha ripreso l’articolo del Corriere per attaccare la presunta trascuratezza dei media nel riferirne a suo tempo). Ma quanti sono ancora veramente gli esodati? La domanda rimbalza non da oggi nella Roma politica e come è scontato fornisce materiale di polemica e contrapposizione sia tra le organizzazioni dei pensionati forzati e il governo, sia tra le opposizioni e l’esecutivo. Nel mezzo di quella che ha assunto i tratti di una rissa arrivano i primi dati certi che quantomeno dovrebbero servire a dimensionare il fenomeno, a delimitarne il perimetro.
Altri dubbi sul numero degli “esodati”. Dario Di Vico sul Corriere riflette sui dati di una ricerca, ora che non se ne parla più: e Giuliano Ferrara dice che al Foglio "l'avevano detto".
È stato diffuso il trailer del nuovo film della saga cinematografica fantascientifica di Terminator, con protagonista il noto attore Arnold Schwarzenegger. Il film si chiamerà Terminator Genisys ed uscirà l’1 luglio 2015: sarà il quinto film della saga, iniziata nel 1984 con Terminator. Il film sarà diretto dal regista e sceneggiatore americano Alan Taylor, che ha diretto fra le altre cose alcune puntate dei Soprano e di Game of Thrones. Fra i protagonisti di Terminator Genisys ci sarà anche Emilia Clarke, l’attrice che in Game of Thrones recita la parte di Daenerys Targaryen.
Il trailer del nuovo film di Terminator. Si chiamerà "Terminator Genisys": avrà come protagonisti Arnold Schwarzenegger e un'attrice di Game of Thrones.
La Commissione Europea ha annunciato l’apertura di un’indagine nei confronti dell’azienda statunitense Amazon per sospetta concorrenza sleale. Amazon riceve da tempo critiche su come utilizza i dati raccolti sugli altri venditori – che usano il suo sito per le loro vendite – per sviluppare le sue linee di prodotti, come Amazon Basics. Il sospetto è che Amazon sfrutti i dati per capire su quali versioni dei propri prodotti puntare di più, mettendoli poi in evidenza quando si effettuano le ricerche all’interno del suo sito. La Commissione Europea vuole indagare meglio il ruolo di Amazon, che da un lato fa da venditore diretto di prodotti e dell’altro offre una piattaforma agli altri venditori. Tra gli scopi dell’indagine c’è anche comprendere con quale criterio siano scelti i venditori che finiscono nella sezione delle pagine dei prodotti con i tasti per terminare l’acquisto. Amazon ha risposto alla notizia dicendo di volere fornire piena collaborazione alla Commissione Europea, per chiarire la propria posizione e le strategie commerciali con cui gestisce il suo sito e i servizi per gli altri venditori sulla sua piattaforma.
La Commissione Europea ha aperto un’indagine nei confronti di Amazon per sospetta concorrenza sleale.
La matematica statunitense Karen Uhlenbeck ha vinto il premio Abel, uno dei più prestigiosi premi per i matematici: è la prima volta dalla sua istituzione nel 2001 che il premio è assegnato a una donna. Uhlenbeck è nota per i suoi contributi nel calcolo delle variazioni, un campo dell’analisi matematica. Il premio le è stato assegnato «per i suoi risultati pionieristici nel calcolo delle variazioni, nelle teorie di gauge e nei sistemi integrabili, e per l’impatto fondamentale del suo lavoro sull’analisi, la geometria e la fisica matematica». Uhlenbeck ha 76 anni e insegna all’Università del Texas. Il premio Abel, che è intitolato al matematico norvegese Niels Henrik Abel, viene spesso chiamato dai giornali “Nobel per la matematica”, perché il Nobel per la matematica non esiste. C’è un altro premio per matematici molto prestigioso, la medaglia Fields, che a sua volta viene soprannominata così: esiste da più tempo del premio Abel ma ha una limitazione d’età, perché viene assegnata solo a matematici (fino a quattro alla volta) che hanno meno di 40 anni. Le medaglie Fields, che prendono il nome dal matematico canadese John Fields, sono assegnate ogni quattro anni dalla International Mathematical Union (IMU) ed esistono dal 1936. Il premio Abel invece è stato assegnato per la prima volta nel 2003. Viene consegnato ogni anno dal re di Norvegia sulla base di una scelta fatta da un comitato di cinque matematici internazionali.
Per la prima volta il premio Abel, uno dei più importanti riconoscimenti per i matematici, è stato assegnato a una donna. Lo ha vinto la matematica statunitense Karen Uhlenbeck.
Ora che sono iniziati i Mondiali di Russia a cui l’Italia non si è qualificata, Netflix ha messo online la partita dei Mondiali di calcio del 2006 tra Italia e Ghana. Nelle prossime settimane usciranno anche le successive partite dell’Italia a quei Mondiali: il 19 giugno ci sarà Italia-Stati Uniti e poi una ogni settimana fino al 15 luglio, quando ci sarà Italia-Francia. Spoiler: vinciamo noi. Le partite saranno diffuse senza commento, solo con l’audio originale dal campo. Per presentare l’iniziativa, Netflix ha messo online questo “trailer”.
Su Netflix si potranno vedere le partite dell’Italia ai Mondiali del 2006. Italia-Ghana è online già oggi, poi arriveranno tutte le altre fino a Italia-Francia.
Entro la fine dei prossimi anni Trenta, un primo gruppo di esseri umani potrebbe fare compagnia ai numerosi robot che abbiamo inviato su Marte. Marte continua a rimanere tra le priorità della NASA per le esplorazioni con astronauti, ma a oggi le indicazioni sui piani e i progetti per farlo restano vaghe. Anche per questo motivo l’ente spaziale statunitense cerca periodicamente di rilanciare l’interesse con iniziative di comunicazione di vario tipo, compresa la pubblicazione di grafiche e poster da condividere online o stamparsi in casa. Tra gli ultimi da poco pubblicati sulle esplorazioni marziane, ce n’è uno che ha attirato l’attenzione di molti: mostra un’astronauta intenta a osservare il panorama, a proprio agio con le mani in tasca, accompagnata da un cane, protetto da una tuta spaziale appositamente pensata per lui.
Cani su Marte. Un poster della NASA immagina un futuro in cui esploreremo il pianeta accompagnati da loro, ma sarebbe una pessima idea.
L’estate sta diventando la stagione delle letture delle intercettazioni e dei verbali, e quest’anno il repertorio è piuttosto ricco. La politica italiana è sotto accusa – al di là delle sue inadeguatezze più prettamente politiche – su una serie di fronti giudiziari o di indegnità morale che nelle ultime settimane si sono accavallati e confusi – ma suggerendo un quadro di cui c’è poco da andar fieri – e di cui proviamo a ricostruire i percorsi principali e le loro tappe attuali. La “P4” L’inchiesta sui maneggi e i favori orchestrati da un gruppo di uomini di potere nelle istituzioni e vicino alle istituzioni è tornata in primo piano con l’arresto di Luigi Bisignani, il 15 giugno, da parte dei pm napoletani che da mesi stanno interrogando moltissime persone, compresi parlamentari e ministri. Il flusso delle intercettazioni e degli interrogatori pubblicato dai giornali è rallentato, ma l’inchiesta è ancora in corso. Ora c’è in ballo la scelta del parlamento sull’arresto dell’onorevole Alfonso Papa del Pdl, accusato di essere il primo collettore di informazioni riservate usate per fini illeciti.
Tutte le inchieste sulla politica. Da Milanese alla "P4" a Enac, un vademecum delle accuse in ballo in queste settimane.
È sempre un po’ toccante ritrovare cose familiari nei luoghi e nei mondi più diversi e lontani: il Natale è così, e anche volendo sfuggire a ogni retorica è difficile non notare un senso di unione e, per un giorno, comunanza con qualcuno e qualcosa che non conosciamo. Prendetevi cinque minuti per sfogliare questa raccolta fotografica davanti all’albero e con la giusta colonna sonora: ritroverete gli stessi berretti bianchi e rossi in un campus universitario in Corea del Sud, le bambine vestite da angioletti in Kosovo, un altro bambino che piange spaventato tra le braccia di Babbo Natale a Gerusalemme e un albero semi-addobbato tra il caldo e la sabbia di una spiaggia australiana. E tanti auguri dalla redazione del Post, sparsa un po’ in tutta Italia e arrivata al suo ottavo Natale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È arrivato. Foto di Natale da tutto il mondo, e gli auguri del Post.
Il 9 agosto a Hyderabad, nel sud dell’India, aprirà il primo negozio IKEA del paese. Ha l’aspetto di un comune negozio di IKEA ma offre una gamma di prodotti un po’ diversa rispetto a quella dei negozi europei: ad esempio offre molti meno coltelli e più cucchiai e una vasta selezione di sedie e sgabelli pieghevoli. Queste e altre differenze sono state pensate per soddisfare meglio le esigenze dei clienti indiani, diverse da quelle dei paesi in cui IKEA è arrivata finora. Fanno parte di una strategia specifica per il mercato indiano: che funzioni o meno, spiega il New York Times, è probabile che il tentativo di IKEA di espandersi in India «diventi un caso di studio per altre aziende internazionali», perché non è semplice avere successo con i consumatori indiani..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:20%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} IKEA sta cercando di espandersi nei paesi del Sud America e dell’Asia perché i mercati in cui è già presente stanno rallentando. In particolare, vuole scommettere sull’allargamento della classe media indiana e sulle sue crescenti disponibilità economiche. Secondo la società di consulenza Technopak, ogni anno gli 1,3 miliardi di indiani spendono l’equivalente di quasi 26 miliardi di euro per comprare mobili, lampade e oggetti per la casa come lenzuola e pentole. Secondo Euromonitor nel 2017 le vendite dei negozi di IKEA sono cresciute del 4 per cento; quelle del mercato indiano di arredi e oggetti per la casa sono cresciute invece del 9 per cento.
Il primo negozio IKEA in India. Apre oggi, ma ci sono voluti sei anni di lavoro per capire come adattarlo al mercato indiano: tra le altre cose, offrirà più cucchiai che coltelli.
L’azienda tedesca di biotecnologie CureVac ha da poco comunicato risultati preliminari piuttosto deludenti sull’efficacia del suo atteso vaccino a mRNA contro il coronavirus. Il test clinico svolto su 40mila volontari tra Sudamerica ed Europa ha portato a stimare un’efficacia del 47 per cento, molto inferiore rispetto agli altri vaccini che utilizzano la medesima tecnologia. Il test è ancora in corso, ma secondo vari osservatori i risultati finali non saranno distanti dall’efficacia stimata finora. L’Unione Europea e altri paesi avevano riposto molte speranze nel nuovo vaccino per risolvere i problemi legati alla scarsità delle dosi disponibili, in modo da accelerare le loro campagne vaccinali. CureVac esiste da circa 20 anni e prima dell’avvento della pandemia si era dedicata alla ricerca contro i tumori e altre malattie basata sull’RNA messaggero, la molecola con le istruzioni per produrre le proteine responsabili di buona parte delle attività all’interno delle cellule. Identificato il coronavirus che causa la COVID-19 tra la fine del 2019 e le prime settimane del 2020, l’azienda aveva avviato la ricerca di un vaccino a mRNA, così come avevano fatto Pfizer-BioNTech e Moderna.
I primi deludenti risultati del vaccino di CureVac. I dati preliminari dell'atteso vaccino a mRNA per il coronavirus hanno fatto stimare un'efficacia del 47%, molto più bassa del previsto.
Ieri la Corte di Cassazione ha emesso una nuova sentenza che cerca di chiarire il ruolo dei direttori delle testate online. Secondo la Corte, il reato previsto dall’articolo 57 del Codice penale, che stabilisce provvedimenti contro i direttori che non hanno debitamente vigilato sui contenuti delle pubblicazioni che dirigono, non può essere applicato ai giornali che esistono sul Web perché nel testo si parla solo ed esclusivamente della carta stampata. La sentenza, ripresa da Repubblica, ricorda infatti che l’articolo del Codice penale «si riferisce specificamente all’informazione diffusa tramite la carta stampata. La lettera della legge è inequivoca e a tale conclusione porta anche l’interpretazione storica della norma». Del caso si è occupata la Quinta sezione penale, che ha analizzato alcuni precedenti verificando se fosse possibile estendere il concetto espresso nell’articolo 57 anche ad altre tipologie di mezzi di comunicazione.
Per i direttori dei giornali online non c’è il reato di omesso controllo. L'articolo del Codice penale sulla responsabilità dei direttori non vale per internet, dice la Cassazione.
La giunta del comune di Napoli rimane ancora in piedi, almeno per un po’. Mercoledì scorso la maggioranza dei consiglieri comunali – 31 su 60 – aveva dato le dimissioni, facendo decadere la giunta e rendendo inevitabile la nomina di un commissario da qui alle elezioni di maggio. Al momento della verifica delle firme sulle lettere di dimissioni, le cose però non sono tornate. Nella tarda serata di ieri il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha fatto sapere che una delle lettere di dimissioni presentate da 31 consiglieri comunali della città – quella di Fabio Benincasa, capogruppo dell’UdC – non è valida a causa di un “vizio di forma”: era stata depositata in una municipalità e non nella sede naturale, cioè alla presidenza del Consiglio comunale. L’invalidità di quella firma faceva annullare altre quattro lettere di dimissioni, che subordinavano la loro esecutività al raggiungimento della maggioranza di consiglieri dimissionari. Alla luce di tutto questo, la maggioranza del Consiglio comunale di Napoli è ancora in piedi e non ci sarà nessun commissario. Basterebbe che Benincasa presenti una nuova lettera di dimissioni ma questo ha già fatto sapere che si prenderà del tempo e che «a decidere sarà Casini». «Non sanno neanche dimettersi», ha detto soddisfatta Rosa Russo Iervolino.
Iervolino rimane al suo posto, per ora. Un "vizio di forma" nelle firme dei consiglieri di centrodestra tiene in piedi la giunta e il sindaco di Napoli.
Il 15 giugno del 2012 il Chief technology officer di Facebook, Bret Taylor, annunciò che entro la fine dell’estate avrebbe abbandonato la società per formare una nuova startup insieme a Kevin Gibbs, uno degli sviluppatori più conosciuti e apprezzati di Google (tra le altre cose, è quello che inventò il sistema del completamento automatico delle chiavi di ricerca man mano che vengono scritte). All’epoca Taylor, che ha 33 anni e viene da un impiego a Google e dalla fondazione del social network FriendFeed (comprato da Facebook e da tempo abbandonato a se stesso), non diede altre informazioni su che cosa avrebbe fatto insieme a Gibbs. Per mesi hanno lavorato in segreto al loro progetto, che è stato infine rivelato martedì 30 luglio: si chiama Quip ed è un sistema per creare e condividere documenti, su tablet, smartphone e computer tradizionali. Da tempo esistono diversi sistemi per salvare i propri documenti online e condividerli con gli amici o con i propri colleghi al lavoro, ma fino a ora nessuna di queste soluzioni ha ottenuto un gran successo. Apple, Google e soprattutto Microsoft hanno investito decine di milioni di dollari per svecchiare i classici programmi per scrivere documenti – quelli che si chiamano “word processor” – eppure le loro soluzioni sono ancora poco usate e non si sono sostituite ai sistemi più tradizionali di chiavette USB, rimpalli continui di email e floppy disc (sì, c’è chi li usa ancora) per passarsi i documenti durante la loro elaborazione.
Che cos’è Quip. Abbiamo provato la nuova app per scrivere e condividere documenti presentata da Bret Taylor, ex Google, ex FriendFeed ed ex Facebook.
Ieri la Camera ha approvato un emendamento al disegno di legge in discussione in questi giorni sulla riduzione dei rimborsi elettorali e sul controllo dei bilanci dei partiti, dopo gli ultimi scandali che hanno coinvolto l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi e quello della Lega Nord Francesco Belsito. L’emendamento ha fatto tornare d’attualità la questione dei rimborsi elettorali e del Movimento 5 Stelle ispirato da Beppe Grillo. Il testo approvato prevede infatti che non abbiano diritto al rimborso i partiti che non abbiano uno statuto. Questo, come ha detto il deputato dell’UdC Pierluigi Mantini durante un intervento in aula, “deve essere conformato a principi democratici nella vita interna con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti”. L’emendamento è stato presentato da due deputati dell’UdC ed è stato approvato con i voti del PdL, del PD e del Terzo Polo: 342 voti favorevoli, 54 contrari e 104 astenuti.
Il Movimento 5 Stelle e i rimborsi elettorali. L'approvazione di un discusso emendamento fa tornare d'attualità la questione di se e come si possa rifiutare il finanziamento pubblico.
Molte delle foto raccolte nella consueta collezione di belle foto di animali di questa settimana sono legate alle feste di Natale. È quel momento dell’anno, cioè, in cui circolano più facilmente foto di animali da zoo alle prese con pacchi misteriosi, che il più delle volte si rivelano contenere del cibo speciale. Essendo alcune delle specie più feroci e temibili tra i predatori terrestri (tigri bianche, orsi polari), fa un certo effetto vedere decori e carta da regalo tra questi animali e i loro pasti. Ci sono anche foto “normali”, senza il Natale di mezzo: c’è un cane che assomiglia a un giocattolo a batterie, un vitello superstar nel selfie di una popolare sciatrice, due cavalli che corrono sulla neve fresca, e un gattino, sì, ma solo perché sta tra gli agnellini. E poi c’è anche stavolta una foto di un grosso roditore, il più amato e rispettato dalla redazione del Post, mentre si fa un bagno caldo con immutata espressione da sfinge. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts (Christmas Edition). Gattini su agnellini e feroci predatori che scartano regali, tra le belle foto di animali di questa settimana, diversa dalle altre.
Una delle questioni più raccontate e citate come conseguenza delle migrazioni, in Italia ma non solo, è la diffusione in Occidente dell’Islam: quella che di norma sarebbe già una complessa integrazione di culture e tradizioni diverse – succede anche con la comunità cinese, per esempio, che musulmana che non è – è diventata ancora più complessa per gli attentati islamisti degli ultimi quindici anni nelle città di mezza Europa e per la paura e diffidenza che hanno generato (e che in certi casi è stata alimentata per ragioni elettorali). Anche per questo motivo è diventato comune negli ultimi anni sentir parlare di una presunta “invasione” musulmana in Europa, e di un’altrettanto invadente diffusione di costumi e precetti come quello per cui le donne dovrebbero coprirsi la testa con un velo; e ne sono nate quindi anche discussioni sull’opportunità di vietare questo comportamento per legge. Per quanto riguarda l’Italia però, al momento non si può parlare né di invasione né di divieti per le donne. Se si guardano i dati pubblicati dall’ISTAT nel 2015 sull’appartenenza e la pratica religiosa tra i cittadini stranieri, si scopre che in realtà poco più di un quarto degli stranieri residenti in Italia è musulmano, circa un milione e mezzo: la maggioranza invece – che corrisponde al 56 per cento della popolazione straniera – si dice cristiana (il 27 per cento ortodosso, il 25,1 cattolico e il 2,7 protestante); resta poi un 7,1 per cento di persone che dicono di essere atee e un 3 per cento circa di buddisti. Facendo una graduatoria tra le diverse cittadinanze in base alla religione di appartenenza, risulta che la maggioranza dei musulmani proviene dal Marocco (il 34 per cento), seguiti dall’Albania (15,3 per cento) e dalla Tunisia (8,3 per cento). Tra i cristiani ortodossi i primi sono i romeni (il 62,2 per cento), poi gli ucraini (11,9 per cento) e i moldavi (9,1 per cento). I buddisti sono invece in maggioranza cinesi (il 63,8 per cento), seguiti dai srilankesi (18,8 per cento).
C’è una “invasione” di musulmani in Italia? e cosa dice la legge sulla possibilità di indossare il velo? I dati su due questioni molto discusse.
Il settimo episodio della saga cinematografica di Star Wars, Star Wars: Il risveglio della Forza, è in programmazione in migliaia di cinema in tutta Italia. In quasi tutte le sale Il risveglio della Forza viene proiettato con il doppiaggio in italiano, ma ci sono anche alcuni cinema che lo proiettano in inglese, nella versione originale. Qui di seguito c’è una lista dei cinema a Milano, Roma, Firenze, Napoli e Bari che lo proiettano in inglese, per i più impallinati. Roma A Roma la versione originale del Risveglio della Forza viene proiettata in due cinema: al Barberini e al Multisala Lux. Al Multisala Lux, che si trova a Roma nord in via Massaciuccoli, viene proiettato cinque volte al giorno. Il Lux fa anche uno spettacolo al giorno proiettando la versione originale e in 3D: alle 21. Giovedì e venerdì il Barberini, che si trova in centro in piazza Barberini, farà quattro proiezioni, che diventeranno cinque nel weekend del 19-20 dicembre.
I cinema dove viene proiettato “Star Wars: Il risveglio della Forza” in inglese. A Milano, Roma, Firenze, Napoli e Bari: informazioni per gli impallinati.
Ad aprile a Gedda, in Arabia Saudita, è inizia la costruzione vera e propria della Kingdom Tower, destinata a diventare il più alto grattacielo del mondo. Quando sarà completato, l’edificio sarà alto all’incirca un chilometro: l’altezza precisa è mantenuta segreta dai progettisti per evitare che siano avviati altri progetti per superare in tempi brevi il loro record. Il grattacielo sarà quindi di circa 170 metri più alto del Burj Khalifa di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, attualmente la struttura più alta mai realizzata dall’uomo e costruita in appena cinque anni. La Kingdom Tower avrà 200 piani e al 157esimo piano avrà una grande piattaforma circolare che farà da terrazzo. Si stima che per l’intera costruzione del grattacielo saranno necessari 1,23 miliardi di dollari e che l’edificio richiederà l’utilizzo di almeno 80mila tonnellate di acciaio per la sua struttura. L’operazione è finanziata da Kingdom Holding Company, la più grande società dell’Arabia Saudita. La gestione del progetto è in mano al principe Al-Waleed bin Talal, il più ricco arabo del Medio Oriente e nipote del re Abdullah.
Il grattacielo più alto del mondo. Si chiama Kingdom Tower e lo stanno costruendo in Arabia Saudita con un ambizioso progetto finanziato dal nipote del re Abdullah: sarà alto un chilometro e avrà 200 piani.
Nel tardo pomeriggio del 18 dicembre, il Senato ha definitivamente approvato il decreto che modifica i cosiddetti “decreti sicurezza” voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, già approvato dalla Camera dei deputati il 9 dicembre. Il nuovo decreto elimina le dure misure restrittive sull’immigrazione e l’integrazione che erano entrate in vigore tra il 2019 e il 2018: ha reintrodotto di fatto la “protezione umanitaria” (chiamata “protezione speciale”) per i richiedenti asilo e ha ridotto le multe per le ong che soccorrono i migranti in mare. La modifica è stata approvata con 153 Sì, 2 No e 4 astensioni. Il primo decreto sicurezza di Salvini aveva cancellato i permessi di soggiorno per ragioni umanitarie, una delle tre forme di protezione che potevano essere accordate ai richiedenti asilo (insieme all’asilo politico vero e proprio e alla protezione sussidiaria). Il nuovo decreto, ora diventato legge, ha introdotto la protezione speciale e prevede che si possano convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro i permessi di soggiorno per protezione speciale e i permessi per calamità, per residenza elettiva, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi religiosi e per assistenza minori.
Il Senato ha definitivamente approvato la modifica dei “decreti sicurezza”.
Venerdì 21 agosto uscirà il numero di settembre di IL, il magazine mensile del Sole 24 Ore. Il direttore Christian Rocca ne ha anticipato i contenuti sul suo blog: In copertina, l’avete visto, c’è Jonathan Franzen (con occhiali scuri). Franzen ci ha dato in anteprima un lunghiiissimo capitolo (la Parte II) del suo nuovo romanzo, Purity, in uscita in America il primo settembre e in Italia a febbraio 2016 per Einaudi. Francesco Pacifico e Marco Rossari ragionano su questo libro e sul Grande Romanzo Americano (GRA). Mentre Matteo Marchesini e Guido Vitiello si concentrano sui tentativi, a volte riusciti e a volte maldestri, di un GRA nostrano (con mappa). Antonio Sgobba ci racconta, infine, le novità letterarie in uscita negli Stati Uniti e in Italia da qui alla fine dell’anno.
Che cosa c’è nel nuovo numero di IL, con Jonathan Franzen in copertina. Un po' di pagine del numero di settembre del magazine del Sole 24 Ore, dedicato al Grande Romanzo Americano e con un capitolo del nuovo libro di Franzen.
Lunedì pomeriggio ha aperto il secondo negozio Starbucks di Milano, in via Garibaldi. L’inaugurazione della caffetteria si è tenuta ufficialmente oggi, martedì, alle 7:30; resterà aperta fino alle 21. Contrariamente al primo negozio, cioè la “roastery” di via Cordusio (una specie di torrefazione arredata in modo elegante che offre 115 tipi diversi di caffè), questo secondo negozio è il classico Starbucks, con il Frappuccino, i bicchieroni di carta e il marchio con la Sirena. I prezzi saranno un po’ più contenuti rispetto alla roastery: l’espresso costa 1,30 euro e il cappuccino 1,80 anziché, rispettivamente, 1,80 e 4,50 euro. Nei prossimi giorni saranno aperte altre due caffetterie della catena: sabato 24 novembre a San Babila e il 29 al terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa, mentre a inizio 2019 ne verrà aperta una vicino alla stazione Centrale.
Ha aperto il secondo Starbucks a Milano.
È uscito l’altroieri il nuovo disco di PJ Harvey, cantautrice e rocker inglese di grande culto: il video del primo singolo – che dà il nome al disco, “Let England Shake” – è una serie di fotografie che si muovono, introdotte da un vecchio signore che ci racconta il testo. Il movimento è quel qualcosa in più che si aggiunge a inquadrature estremamente ferme, in cui la storia raccontata è il passaggio da fermo a mobile, ma senza esagerare. Non a caso è stato girato da un fotografo: sembra di poterci leggere dentro la scoperta del movimento. Polly ha fatto un lavoro di ricerca molto approfondito, per questo album, scavando tra libri, archivi, leggendo lettere, molte scritte da giovani soldati che si esprimono e si espongono in modi molto personali. È riuscita a catturare tutto questo nelle canzoni e spero che i testi letti da un non-attore avrebbero rinforzato questo senso di intimità.
Il disco per cui PJ Harvey ha vinto il Mercury Prize. L'intervista di Newsweek all'autore delle clip delle canzoni.
Esce oggi per Einaudi Il desiderio di essere come tutti, il nuovo libro di Francesco Piccolo, sceneggiatore, autore televisivo e autore fra l’altro di Momenti di trascurabile felicità e di Allegro occidentale. Nel libro Piccolo racconta la sua formazione personale e politica, e ripercorre in modo personale la storia italiana degli ultimi quarant’anni, dal rapimento di Aldo Moro, ai funerali di Enrico Berlinguer all’entrata in politica di Silvio Berlusconi. Il libro si compone di due parti, La vita pura: io e Berlinguer e La vita impura: io e Berlusconi. In questo estratto Piccolo racconta gli ultimi giorni di Berlinguer, dalla sua partecipazione al congresso del Partito Socialista a Verona fino al suo funerale. ***
«Il desiderio di essere come tutti». Il racconto del funerale di Berlinguer dall'ultimo romanzo di Francesco Piccolo, da oggi in libreria.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Italians di ritorno. Beppe Severgnini loda la legge che incentiva gli italiani all'estero a rientrare.