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IT100415 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 1 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: piastrine | non disponibile | 1 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: EGDS | non disponibile | 1 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: EF | non disponibile | 1 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100667 | Esame: creatinina | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: proteinuria | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: p-ANCA | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: IFI | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: EIA | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: espettorato | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: BMI | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: PSA | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: TAC | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: biopsia | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: TnI | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: HCV-RNA | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: transaminasi | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: pressione | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: GGT | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: AFP | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: TPA | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: Ca19 | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: FE | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: manovra di Giordano | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: GCS | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: K | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: IgG4 | normalità. | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: Ca | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: F.C. | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: piastrine | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: EGDS | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100667 | Esame: EF | non disponibile | 1 | A.M., donna, 58 anni, affetta da ipertensione arteriosa, DM di tipo 2, BPCO. Giunge nel nostro reparto per stranguria in assenza di altri sintomi. EE nella norma in presenza all’esame delle urine di segni di infezione. Per il rilievo ad un’eco-clinica di globo vescicale si è stato posizionato CV con emissione di 1200 mL di urine ematuriche. Ad un Eco-Addome di controllo vescica con ispessimento di parete associato ad idroureteronefrosi. Nell’ipotesi di una cistite emorragica è stata quindi impostata antibiosi a base di ciprofloxacina; alla luce però della persistenza dell’ematuria sono state eseguite un’UroTC ed una RM che hanno confermato i reperti evidenziati all’Eco-Addome, dimostrando inoltre la presenza di tessuto di tipo infiammatorio cronico con scarsa impregnazione post-MdC intorno all’aorta addominale fino al carrefour. Alla PET assenza di tessuto eteroplastico. Non è stato possibile eseguire biopsia per la sede del tessuto sopra descritto. Data quindi la normalità delle IgG4 con sierologia per T. pallidum negativa in presenza di ANA con titolo 1:320 (Anti-Ro 52) è stata acquisita consulenza immunologica che ha valutato i reperti TC suggestivi di fibrosi retroperitoneale, ponendo indicazione ad intraprendere terapia a base di MPN 125 mg e.v. con progressivo decalage. A seguito della somministrazione dello steroide è stata tentata rimozione del CV ottenendo un buon ripristino della diuresi in presenza di scarso RPM. Nella DD delle RUA occorre tenere conto anche di patologie rare, tra l’altro non facilmente differenziabili da quadri ascrivibili processi morbosi ben più comuni.
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IT100682 | Esame: creatinina | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: proteinuria | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: p-ANCA | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: IFI | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: EIA | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: espettorato | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: BMI | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: PSA | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: TAC | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: biopsia | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: TnI | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: HCV-RNA | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: transaminasi | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: pressione | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: GGT | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: AFP | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: TPA | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: Ca19 | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: FE | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: manovra di Giordano | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: GCS | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: K | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: IgG4 | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: Ca | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: F.C. | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: piastrine | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: EGDS | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100682 | Esame: EF | non disponibile | 1 | Donna di a. 63, anamnesi di malattia di Takayasu trattata con cortisone da 10 anni, diabete mellito, ipertensione. In seguito a trauma addominale accidentale, eseguiva tac addome con evidenza di distensione del colon e presenza di bolle aree nella parete e nel tessuto adiposo pericolico. Anche se asintomatica e obiettività addominale nella norma, eseguiva AngioTac addome che documentava pervio il tronco celiaco, a. mesenterica inferiore, diramazioni e asse mesenterico- portale. Alla colonscopia aspetto della mucosa mammelonata per presenza di cisti sottomucose pallide e bluastre che bioptizzate si sgonfiavano con sibilo sonoro. Considerata la benignità del quadro ed il riscontro occasionale la paziente era dimessa con indicazione a controlli endoscopici periodici.
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IT100753 | Esame: creatinina | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: proteinuria | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: p-ANCA | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: IFI | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: EIA | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: espettorato | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: BMI | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: PSA | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: TAC | negativa. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: biopsia | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: TnI | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: HCV-RNA | negativi. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: transaminasi | 152 UI/l. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: pressione | negatività. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: GGT | 102 UI/L. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: AFP | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: TPA | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: Ca19 | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: FE | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: manovra di Giordano | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: GCS | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: K | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: IgG4 | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: Ca | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: F.C. | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: piastrinopenia | 4.000 u/l. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: piastrine | 2000 u/l. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: EGDS | positiva. | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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IT100753 | Esame: EF | non disponibile | 1 | Paziente di sesso maschile, razza caucasica, di anni 55 ed in apparente buone condizioni di salute fino a 4-5 giorni prima del ricovero. Motivo del ricovero: melena e gengivorragia. In anamnesi: familiarità per K colon; nella personale: epatopatia cronica HCV relata, ipertensione arteriosa in terapia con calcio- antagonista, polipectomia in corso di colonscopia due anni prima, con riferita negatività per patologia neoplastica. Da allora nessun successivo controllo clinico. All’ingresso in Reparto le condizioni generali erano discrete. All’esame obiettivo presenza di ecchimosi cutanee agli arti e al dorso, gengivorragia; organi ipocondriaci nei limiti. Agli esami ematochimici praticati in PS anemizzazione (Hg 7.8 g/dl), piastrinopenia grave (4.000 u/l), profilo epatico alterato (AST 152 UI/l, ALT 238 UI/L, GGT 102 UI/L). All’ingresso in Reparto esami ematochimici sovrapponibili a quelli praticati in PS. Vengono praticati oltre ai comuni esami di laboratorio: profilo reumatologico, sottopopolazioni linfocitarie, crioglobulinemia, HCV-RNA quali/quantitativo (risultati poi) negativi. Il Consulente ematologo pratica mieloaspirato in sede sternale (non cellule atipiche, estrema povertà dei precursori piastrinici). Viene prescritta terapia con metilprednisolone 40 mg due volte al dì ed emotrasfusione. Dopo circa 3 giorni nonostante la terapia cortisonica in atto, i valori delle piastrine si riducono (2000 u/l) e viene aggiunta terapia con Immunoglobulina Umana Normale e, al bisogno vengono praticati concentrati piastrinici e sacche di emazie concentrate, con persistenza di piastrinopenia grave. Al quinto giorno ancora nessuna risposta alla terapia. Nel corso del ricovero (durante il quale è stata sottoposta a TAC total-body (negativa), EGDS con biopsia risultata positiva per gastropatia cronica atrofica e varici esofagee F1) il quadro ematologico non si è modificato; non c’è adeguata risposta al regime terapeutico in atto e si procede, sospesa la terapia con immunoglobuline, ad aggiungere sempre alla terapia cortisonica, Revolade (Eltrombopag) 50 mg 1 compressa al mattino. Anche quest’ultima associazione terapeutica dopo un periodo congruo di trattamento, associato a trasfusioni di concentrati eritrocitari, non sortisce l’effetto desiderato. Intanto vengono espletate le indagini strumentali richieste che non evidenziano alterazioni particolari. In accordo con il consulente ematologo si decide di associare al metilprednisolone 40 x 2 volte al dì e Rituximab 1 flacone a settimana per tre settimane. Questa associazione ha portato ad un incremento graduale e costante delle piastrine ed il paziente è stato dimesso con terapia cortisonica.
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